«Vi comunico – ha scritto Vita – che ho deciso di mettermi al servizio della nostra Università, sopponendo al giudizio della comunità accademica la mia storia scientifica, la mia progettualità organizzativa e le mie relazioni nazionali ed internazionali. Intendo candidarmi alle prossime elezioni per il rinnovo della carica di rettore, con la speranza di rappresentare in modo unitario la Facoltà di Medicina nel doveroso confronto con le altre aree scientifiche. Voglio riaffermare e difendere l’autonomia universitaria come valore accademico e garantirne l’estraneità da qualsivoglia influenza esterna».
Vita chiude la mail con una sottolineatura. «Credo nel gioco di squadra –scrive ancora – che è parte essenziale della mia formazione e che sarà sempre di più necessario in un momento così difficile per gli Atenei italiani. Ritengo che si possa e si debba fare ancora molto per la nostra Università, rendendo tutti noi protagonisti nell’ideazione e realizzazione di nuovi ed ambiziosi progetti legati ad una mirata innovazione ».
Quindi l’appuntamento fissato per l’incontro di domenica 13 al Royal Palace Hotel, alle 11, quando Vita spiegherà i motivi della sua candidatura. Contattato telefonicamente il neurologo messinese ha confermato ulteriormente la sua voglia di mettersi a disposizione dell’Ateneo. «Ritengo che l’area medica che vanta 1/3 dei docenti dell’intero Ateneo abbia il diritto-dovere di esprimere un candidato per il rettorato –ha sottolineato Vita –. Con spirito di servizio metto a disposizione dell’Università il mio nome, la mia professionalità e la mia progettualità, nella speranza che attorno a me si possa registrare una ampia condivisione, a cominciare dalla facoltà di Medicina per poi passare al resto del mondo accademico ». Intanto, nell’attesa dell’ufficializzazione dei nomi tutti i candidati a prendere il posto dell’attuale Magnifico, ANDU, Comitato Nazionale No.Proroga.Rettori, CoNPAss, FLC CGIL, RETE29Aprile dettano l’agenda degli aspiranti rettori, sostenendo che al centro della prossima campagna per l’elezione del nuovo Rettore dovrà esserci «la questione Fondazione», attorno alla quale continuano ad alimentarsi roventi polemiche.
Le suddette organizzazioni sindacali ritengono che «si è costruito nel più assoluto silenzio uno statuto che non è coerente con le leggi cui pretende di ispirarsi e che dà luogo a qualcosa di inesistente nel resto d’Italia: una Fondazione che anziché conferire risorse all’Università, se ne appropria e che, anziché “facilitare” l’Università nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali (dalla ricerca, alla formazione, ai rapporti con il territorio), si sostituisce ad essa». ANDU, Comitato Nazionale No.Proroga.Rettori, CoNPAss, FLC CGIL, RETE29Aprile tornano, infine, a contestare la nomina di Tomasello quale presidente della Fondazione, che «continuerebbe, così, a mandato scaduto ed eludendo i limiti imposti dalla riforma, a tirare le fila dell’Università, potendo anche scegliere di cosa la Fondazione si deve occupare e cosa invece lasciare in carico al suo “impoverito” successore». (enricodigiacomo.org)
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