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mercoledì 27 febbraio 2013

Il vecchio inciucio non si scorda mai

1532018-alemarenziIncredibile, ma vero: dopo la batosta elettorale che al di là dei termini numerici suona come un ultimo appello per la permanenza in vita del partito, il Pd si divide. Un gruppo di illuminati come D’Alema, Veltroni e Gentiloni, così innestati nello spirito di casta e di apparato da essere come bulloni arrugginiti che nessuno riesce più svitare, non ci sta a una possibile alleanza con Grillo, chiede a gran voce un inciucio di Berlusconi. E insieme a questi storici perdenti ecco comparire il giovane Renzi che per il Cavaliere ha avuto sempre un debole (e molti affari con le aziende di famiglia).



Terribile, ma vero: questa pattuglia di autolesionisti vorrebbe che il Pd mettesse da solo la testa nel cappio lanciandosi in una catastrofica gestione del massacro sociale insieme al nemico di sempre per fare quelle tre o quattro cose prima di nuove elezioni. Ho detto autolesionisti, ma il termine è  sbagliato, si riferisce a tutto il partito, ma è evidente che la mossa nasce solo da obiettivi personali che riguardano la legge elettorale, l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale e i rapporti di forza dentro e fuori il partito: contrattare con Grillo significherebbe essere fuori dai consueti giochi e dalle contrattazioni per sé e per i propri amici, essere fuori dal governo, come invece era stato loro promesso, non avere insomma gli oneri e gli onori dell’inciucio con l’avversario Cavaliere, ma probabilmente con tutta una galassia di poteri che s’intersecano attorno alla politica. Muoia il partito prima di diventare marginali.

Irredimibile, ma vero: proprio questi signori sono all’origine della sconfitta elettorale essendo i cattivi maestri e maestrini che hanno premuto sulla strada dell’alleanza a tutti i costi col centro, una strategia che alla fine è sfociata in una irrilevanza politica del Pd e in un appiattimento delirante su Monti.  E ora dopo la catastrofe dell’anziano professore che conta come il due di coppe quando briscola è a bastoni, non mollano l’osso e lavorano per le larghe intese o la grande coalizione, così che il partito perda qualche altro milione di voti e Grillo arrivi al 60 per cento. Se si illudono che topo gigio Renzi, vuoto come una pelle di montone tarlata, risolva la situazione con lo scilinguagnolo, è evidente che sono nel pallone e hanno perduto il senso della realtà. Ma certo, vecchie cariatidi e catto d’accatto, si sentirebbero mancare il terreno sotto i piedi senza il vecchio inciucio praticato da sempre anche se sottobanco.

Impossibile, ma vero: non hanno ancora capito un cazzo.  ilsimplicissimus

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