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lunedì 11 marzo 2013

MESSINA,“Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”precisa a sindacati/Caruso


“Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” agisce nell’interesse comune di mantenimento, miglioramento e funzionalità della struttura”.
Così il promotore del Comitato, Silvano Arbuse dopo l’incontro con l’assessore Borsellino in risposta ai sindacati.

 M“Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” agisce nell’interesse comune del mantenimento, del miglioramento e della funzionalità della struttura”. A dichiararlo il promotore Silvano Arbuse in risposta ai sindacati provinciali Cisl e Uil che sono intervenuti bruscamente in merito all’incontro tra il Comitato e l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino dello scorso lunedì 4 marzo.

“Abbiamo avanzato in quell’occasione – chiarisce Arbuse – proposte ben precise tra cui l’accorpamento del nosocomio all’ASP 5 che, forse, non è stata gradita dalle sigle sindacali. Quale lesa maestà si è consumata durante quell’incontro, organizzato da tempo dal Comitato in quanto movimento spontaneo cittadino?” “E’ legittimo pensare – aggiunge lo specialista – che non convenga al presidio di viale Europa un accorpamento con l’Asp5 ma, mi chiedo, perché questo disaccordo non debba essere oggetto di normale confronto tra soggetti che, apparentemente, vogliono la stessa cosa. Quei toni forti, quelle precisazioni non depongono per una posizione intellettualmente onesta. Non conosco Emanuele ma conosco Calapai. Anche se non condivido le sue posizioni politiche gli riconosco grandi battaglie sindacali, non ultima quella per l’Ospedale Piemonte”.
Il Comitato non intende togliere nulla alla valenza ed all’importanza delle parti sociali, né al lavoro svolto a favore del Piemonte. “Uno sopra tutto – ricorda Arbuse – quasi 20.000 firme raccolte grazie all’attivismo sindacale. Un comitato apolitico o, meglio, decisamente trasversale che ha il solo scopo di far rinascere l’Ospedale Piemonte per la tutela della salute collettiva non toglie né iscritti, né ruolo ai sindacati”.


D’altro canto, si assiste anche alla reazione del commissario dell’Azienda Ospedali Riuniti Papardo – Piemonte, Armando Caruso che si affretta a descrivere la qualità della sua gestione. “Nessuno punta il dito contro nessuno – afferma il presidente del Comitato, già magistrato, Marcello Minasi. Il compito del nostro organismo è anche quello di vigilare sugli iter burocratici della sanità che hanno rallentato la riapertura dell’ormai noto Pad. 4 e ne abbiamo le competenze per farlo sia giuridiche che sanitarie. Per quel che riguarda i finanziamenti spettanti al plesso di viale Europa, ribadiamo che esistono immobili di proprietà del Piemonte i cui ricavati di vendita devono essere spesi con uso esclusivo del Piemonte”. “Visto che sono state già utilizzate delle somme – incalza Minasi – per l’acquisto di attrezzature mediche, ci servirebbe sapere quali di queste sono effettivamente pervenute alla struttura del centro cittadino. Infine, se anche ci fossero state delle interpretazioni soggettive sul numero dei posti letto ospedalieri, gli 80 o i futuri 90 (con l’integrazione dei 10 appena annunciati) dal manager risultano comunque al di sotto dei 121 previsti dal PSR e che sarebbero il presupposto dello smantellamento del nosocomio sotto certi standard”. “In merito alla questione dell’Ospedale della Donna e del Bambino – interviene ancora il giudice – siamo convinti che sia un libro dei sogni che, purtroppo, non trova un riscontro nella pratica giornaliera. Vorrei ricordare al commissario Caruso che io stesso con una rappresentanza del Comitato ho discusso la scorsa estate, nella sede dell’assessorato a Palermo, la possibile conversione  dell’Ospedale a Polo Materno – Infantile con la vecchia amministrazione. Da quella riunione è emerso che il progetto è senz’altro all’avanguardia ma, oltre a richiedere costi triplicati come Centro d’Eccellenza rispetto a reparti di assistenza standard, cancellerebbe la funzione elettiva dell’Ospedale ovvero quella di Punto di Emergenza – Urgenza che, invece, andrebbe potenziata e che è quella reclamata dai cittadini”.

“I rappresentanti di categoria – conclude Arbuse – avrebbero dovuto essere contenti. Invece dobbiamo rilevare che i messinesi, quando ci sono in ballo gli interessi della città, si presentano rissosi e disuniti, innescando guerre tra poveri che non servono a nessuno e che lasciano solo l’amaro in bocca”.

E’ necessario sottolineare che l’assessore Borsellino e gli esperti dell’assessorato alla Salute stanno lavorando e lavoreranno per un Piano Sanitario Regionale strategico che valuterà le esigenze sanitarie, non solo economiche, di una rete ospedaliera entro pochi mesi. Per questo, l’assessore ha chiesto al Comitato di aggiornarsi con un nuovo incontro da definire per fare il punto della situazione. Il Comitato si dichiara sempre disponibile ad ogni apporto e confronto con ogni organizzazione sociale e politica. (da nuovosoldo.it)

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