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giovedì 24 novembre 2011

Basta con le tragedie annunciate. Interventi immediati per la popolazione colpita nel messinese

Nessuno potrà mai ridare alle famiglie i congiunti scomparsi, soprattutto se si tratta di un bambino. Gli affetti più cari perduti non ritornano né possono essere sostituiti. Dovere della politica e delle Istituzioni è però evitare ulteriori disastri annunciati che tragicamente si susseguono senza sosta. I tragici fatti di queste ore verificatisi a Saponara, Rometta, San Filippo del Mela, Milazzo, Barcellona e nell’area del Longano, impongono misure concrete ed indifferibili.

L’emergenza calamità alluvionali deve essere affrontata attraverso tutte le misure preventive da troppo tempo inattuate per carenze di fondi o per scelte errate di programmazione. Dalla riforestazione delle dorsali montuose alla ricostituzione della vegetazione ripariale. Dai controlli sui canali di deflusso agli indifferibili interventi di controllo sul regime delle acque: dalle vette alle pendici collinari sino alle foci delle fiumare e degli alvei torrentizi.




Il dissesto idrogeologico – come ampiamente dimostrato dagli incessanti episodi luttuosi in provincia di Messina – è un’emergenza da affrontare subito e come tale va posta al governo nazionale, chiedendo con forza la disponibilità immediata delle somme già assegnate (160 milioni di Euro) per le aree del messinese e finora congelate a livello ministeriale.

La provincia di Messina e l’intera Sicilia non possono essere abbandonate, soprattutto in una nuova stagione di governance statale, che fa della coesione nazionale uno dei suoi punti di forza. Il Governo regionale, per quanto lo riguarda, saprà essere vicino con fatti concreti, alla popolazione colpita da questo ennesimo nubifragio che ha messo in ginocchio la provincia di Messina, intensificando tutti gli sforzi per alleviare le sofferenze di chi ha perso non solo beni materiali ma anche persone care.

Lo ha detto l’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, Prof. Daniele Tranchida. (Da muovosoldo)
Sarebbe anche meglio se i comuni smettessero di continuare a costruire nuovi complessi abitativi e pensassero più a valorizzare il territorio, con parchi e spazi verdi comuni, piantando alberi e limitandosi a far ristrutturare gli edifici già esistenti.

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