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giovedì 27 giugno 2013

Retroscena dell'’infelice formazione di casa Genovese-Pd



di Antonio Mazzeo da nuovosoldo

La notizia era nell’aria da tempo. La si commentava al bar, nell’atrio del Tribunale, nelle segreterie dei partiti e dei circoli in corsa per un seggio in consiglio comunale. Un segreto di Pulcinella che a Messina hanno tutti giurato di rispettare, nel centrodestra come nel centrosinistra, per non turbare le complesse manovre elettorali del Partito democratico locale. Prima quelle per le regionali dell’autunno 2012, poi quelle per le politiche di febbraio, infine quelle per la scelta del nuovo sindaco con un’inedita alleanza Pd-Udc-Fli-Sel-Megafono benedetta dal rottamatore Renzi e dal “rinnovatore” Crocetta. Adesso è ufficiale.
Lo tsunami giudiziario sulla formazione professionale e la parentopoli in Sicilia sta per abbattersi sugli azionisti di maggioranza del Pd peloritano. Undici gli indagati di quella che è solo una tranche dell’inchiesta della Procura della repubblica. C’è il parlamentare di origini democristiane, finanziere, armatore e costruttore, già sindaco della città dello Stretto e brillante moltiplicatore di tessere e voti. C’è la moglie, una cognata e la sorella. C’è il cognato mister preferenze alle elezioni 2012 per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. C’è un nipote. C’è l’onnipresente segretaria e un impiegato di fiducia. Più due consiglieri comunali di due piccoli centri tirrenici della provincia. E persino la moglie di un consigliere uscente del comune capoluogo.
I reati ipotizzati spaziano dall’associazione per delinquere al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con l’aggravante prevista dall’art. 61 n. 2 del codice penale, cioè l’averli commessi per eseguirne od occultarne altri. I fatti si riferiscono in epoca anteriore all’1 gennaio 2007 e successiva al 31 marzo 2013. L’iscrizione del fascicolo al registro generale delle notizie di reato porta il protocollo n. 7696 del 2011 e il 9 maggio di quest’anno il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e i sostituti Camillo Falvo, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti hanno richiesto al Gip del Tribunale la proroga di sei mesi per il compimento delle indagini preliminari.

Indagato eccellente numero uno l’on. Francantonio Genovese, già presidente nazionale del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana, nel 2001 deputato all’Ars con la Margherita-Ppi, sei anni più tardi segretario regionale del Pd, eletto la prima volta nel 2008 alla Camera dei deputati (ha ricoperto l’incarico di segretario della Commissione parlamentare antimafia) e riconfermato alle ultime elezioni dopo aver stravinto le primarie del partito in provincia di Messina con 19.590 preferenze, un record nazionale. Secondo nome che scotta nello scandalo formazione quello di Franco Rinaldi, ex chitarrista in una band cittadina, dottore commercialista e revisore dei conti, già membro della direzione regionale prima del Movimento giovanile Dc poi del Partito popolare, dal 2006 deputato regionale Pd. Rieletto lo scorso anno con 18.701 preferenze personali (il piddino più votato in Sicilia), Rinaldi siede oggi nell’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.  ...

«La mia Messina? Verde e per bimbi»


di Tonino Cafeo
“Domani andiamo dal sindaco tutti insieme. Ma chi è il sindaco?». Scherza Renato Accorinti, la sera della sua proclamazione ufficiale a sindaco di Messina, mentre la sua gente affolla Piazza Municipio e trasforma quello che di solito è un mero atto formale in una imponente festa di popolo. Il sindaco dei movimenti sociali, che ha battuto le corazzate Pd-Udc praticamente in solitaria, sostenuto solo dall’entusiasmo di una parte crescente dei cittadini

messinesi, è bene attento al valore dei gesti simbolici. È arrivato al Comune in bicicletta, vi è entrato a piedi nudi, «perché le istituzioni sono sacre», e ha indossato la fascia tricolore sulla t-shirt No ponte da cui non si separa mai. Poi, ieri mattina, come primo atto della sua amministrazione, ha riaperto il palazzo comunale ai cittadini abbattendo il portone di plexiglas

e i tornelli voluti dal vecchio sindaco del Pdl Buzzanca che per anni hanno limitato l’accesso al palazzo e simboleggiato fisicamente la separatezza fra cittadini e istituzioni. Che a Messina si respirasse un’aria nuova si era capito fin dallo spoglio delle schede del ballottaggio, quando dalle urne erano

emersi numeri lusinghieri per il professore pacifista. Ventottomila voti in più rispetto a quelli raccolti al primo turno hanno consentito ad Accorinti di trionfare su Felice Calabrò, giovane candidato di un’ampia coalizione che andava dall’Udc a Sel, passando per pezzi importanti provenienti dal centrodestra locale. Renato è cosciente della portata di questo successo e dei cambiamenti che implica. «La vicinanza grande delle persone a questo progetto non è cosa di oggi», spiega al manifesto, «fino a un anno fa non pensavo minimamente all’ipotesi della candidatura, ma le mie battaglie civili suscitavano lo stesso entusiasmo».

Ti sei dato una spiegazione? C’è interesse, evidentemente, per un’azione politica fatta in un certo modo, che sia lineare, propositiva.

Poi, certo, sullo spostamento dei voti fra il primo e il secondo turno ha pesato molto l’effetto delle liste che componevano la coalizione di centro-sinistra più l’Udc. Otto liste che hanno mobilitato una quantità enorme di persone. Pensa a cosa possono spostare tanti candidati che si muovono sul territorio. Un effetto enorme che non c’è stato al ballottaggio, dove il voto è più libero. Speriamo che vada in estinzione una volta per sempre la mentalità che privilegia il voto all’amico, al parente che ti fa il favore. Il voto è sacro. L’ho detto anche in campagna elettorale. Non voterei nemmeno mio padre se non fossi convinto della bontà della sua proposta.

Gli analisti più avvezzi ai retroscena parlano di spostamenti di voti pilotati e della possibilità che la vostra esperienza amministrativa sia messa in crisi nel giro di un anno. L’Udc in città esprime un ministro, Giampiero D’Alia, mentre la coalizione di centrosinistra comunque mantiene la maggioranza in consiglio comunale. Credi a questi scenari?

Manovre alle mie spalle? Non ne ho idea. Per me parla la mia vita. Non credo che il problema principale sia questo. Posso dire soltanto che non si era mai vista una folla come quella di questi giorni a sostegno della nostra battaglia. Un bagno d’amore. Ieri sera ho abbracciato centinaia di persone, a un certo punto hanno dovuto portarmi via in macchina.

Ad ogni modo, come affronterete i problemi politici derivanti dal non avere la maggioranza in consiglio?

MESSINA:FP CGIL, CISL FP E UIL FPL PRESENTANO ATTO STRAGIUDIZIALE ALL’ASP


 I Segretari Generali Crocè, Emanuele e Calapai invocano regolarità, trasparenza, legalità e parità di trattamento per tutti i dipendenti dell’ASP MESSINA DI TRATTAMENTO PER TUTTI .

Riconoscimento e liquidazione della progressione economica orizzontale solo a una parte dei dipendenti dell’Asp 5. E’ la contestazione che i segretari generali delle Federazioni della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai, avanzano con l’atto stragiudiziale di diffida presentato nei confronti del commissario straordinario dell’Asp.

 “L’art. 23 del contratto integrativo aziendale per il personale del comparto sanità per l’anno 1998/2001 – evidenziano le sigle sindacali – prevede che, in tema di ‘progressione orizzontale – modalità e procedure’, ‘le selezioni per la progressione economica orizzontale sono indette annualmente dall’Azienda mediante appositi avvisi interni, finalizzati a consentire l’aggiornamento dei titoli da parte dei dipendenti interessati’. L’Azienda – spiegano Crocè, Emanuele e Calapai, non ha mai attivato le procedure né pubblicato l’obbligatorio bando di selezione per tale riconoscimento in quanto, a suo dire, non vi erano fondi disponibili per la detta attivazione. Oggi – aggiungono – per via della sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Barcellona P.G., n. 80/2011 a seguito di calcoli effettuati secondo i criteri stabiliti dal contratto, apprendiamo che c’è la sussistenza del fondo per l’attribuzione delle fasce retributive relativamente agli anni 2002-2003 e pertanto riteniamo che è necessario attivare le procedureex ante al fine di dare la possibilità a tutti i lavoratori di poter partecipare alla selezione per l’attribuzione della fascia a valere sui fondi 2002/2003”.

Queste, quindi, le motivazioni dell’atto stragiudiziale, “proprio per evidenziare che non possono essere perpetrati disparità di trattamento tra gli stessi dipendenti, sapendo che ogni procedura difforme ai criteri previsti dal CCNL tutt’ora vigente è motivo di nullità degli atti posti in essere dall’Ente”.

Per i sindacati, la presentazione dell’atto stragiudiziale e la contestuale richiesta d’incontro al commissario straordinario dell’Asp, dott. Manlio Magistri, consentirà di fare chiarezza e di ricondurre alla regolarità, trasparenza e legalità gli atti posti in essere. In caso di mancato e positivo riscontro entro ragionevole termine – concludono i sindacati – tutti i lavoratori rappresentati dal sindacato confederale saranno costretti a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria competente per la tutela e il riconoscimento dei loro diritti”.  (nuovosoldo)

F 35, là dove osano le tangenti


f35Il caso Boccia è esemplare: l’uomo, per meglio dire l’ometto che dovrebbe gestire i rapporti del governo con Eni e Finmeccanica, il sedicente “economista” del Pd, l’uomo che voleva cedere a Caltagirone l’acquedotto pugliese, credeva che gli F 35 fossero elicotteri da soccorso. O forse lo credeva chi cura il suo account twitter e che dunque è una sorta di kagemusha delle 140 battute.. Ma il bello dell’Italia è che le operazioni più opache si mischiano dentro al ridicolo di una cialtroneria a tutto campo.

E l’ostinazione che il Parlamento inciuciforme mostra nell’acquisto dei nuovi caccia presenta entrambe le caratteristiche: solo dei cialtroni o dei corrotti possono pensare, in un momento simile, di spendere miliardi per dotarsi di un aereo dai costi stratosferici, ma di prestazioni mediocrissime. Era già da anni che ci si sarebbe dovuti ritirare da un’impresa nata malissimo e che via via ha sgranato il rosario delle sue pecche tanto da indurre Canada, Olanda e Norvegia a ritirarsi e molti Paesi, Usa compresi, a ridurre le commesse. Il compromesso tra capacità stealth (peraltro messe in forte dubbio dagli esperti canadesi) e caccia d’attacco non è riuscito: l’ F35 è pesante, poco maneggevole, pieno di difetti, non può essere usato sulle nostre portaerei ( ragione principale per cui ci era messi nel progetto), ha costi di manutenzione spaventosi e non si vede a cosa ci possa servire se non a buttare preziosi soldi dalla finestra.

Tutto questo ha campeggiato sui giornali di tutto il mondo oltre che sulle riviste di settore e sui report delle società specializzate in analisi militari, ma non ce n’è alcuna traccia nelle discussioni parlamentari che si sono limitate alle frasi fatte o alle questioni di principio. Nessun onorevole si è mai sognato di mettere in dubbio le clamorose bugie che sono venute dall’apparato militare, nessuno ha chiesto ragione dei difetti o ha chiesto specifici scenari sull’utilizzo del caccia e infine nessuno, ieri, ha detto che è stata venduta una ricaduta industriale fasulla, visto che le ali dell’F35 saranno costruite per due terzi in Israele, lasciando a Novara i rimasugli. Nessuno si è alzato per dire che l’abbandono dello sviluppo dell’Eurofighter per correre appresso a questo bidone, significa passare da compiti progettuali al puro e semplice assemblaggio.

Un lungo, cadenzato rosario di bugie e di assenza di domande. Una tale pervicacia nell’acquisto ad ogni costo e contro qualsiasi razionalità che non può essere spiegata se non alla luce di operazioni sottobanco e distribuzione di abbondanti merende. L’ F 35 non è granché, ma in compenso le tangenti volano veloci e nascoste. Capacità stealth, come da contratto. Come dice il ministro della difesa: Si vis pacem para bustam.
(da simplicissimus)

Viagra diventa Sildenafil generico, medicinale equivalente


viagra sildenafil generico equivalenteIl dado è tratto. Da oggi il brevetto del Viagra detenuto dalla Pfitzer è ufficialmente scaduto ed ogni casa farmaceutica potrà mettere a punto il proprio farmaco equivalente alla pillola blu, utilizzando il principio attivo, il citrato di sildenafil, per combattere la disfunzione erettile. Sono infatti passati 15 anni dalla registrazione del Viagra, un tempo sostanzioso che ha permesso di vendere nel mondo milioni di pillole blu (sembra con degli introiti per la Pfitzer farmaceutici di circa 2 miliardi di dollari l’anno), ma che ha anche ufficialmente decretato la condivisione del brevetto con il resto del mondo.

Steroidi anabolizzanti venduti online


MarkMonitor ha trovato 737 siti web che vendono o promuovono gli steroidi in sei lingue europee nel giro di pochi giorni. Si tratta di un aumento del 35% dalle cifre dello scorso anno, che rilevarono 544 siti web che menzionavano il termine “steroidi anabolizzanti”.

UNIVERSITA’ MESSINA: Tomasello si dimette, inizia era Navarra

La prima copia l’ha voluta consegnare al suo successore, Pietro Navarra. Per dargli un’idea di che Università sta lasciando. Poi ha fatto distribuire le altre copie alla stampa. Ha scelto un modo diverso per andar via Francesco Tomasello. Si è dimesso, ufficialmente, stamattina. Lo ha fatto consegnando un rapporto sui suoi nove anni da rettore. [..stampalibera]

Sanita': Sicilia, all'Ars nasce sottocommissione d'indagine su 118

E' stata costituita presso la commissione Sanita' all'Assemblea regionale siciliana una sottocommissione di indagine sul 118 e sul servizio di trasporto degli emodializzati. "Intendiamo esaminare e valutare i punti deboli e le carenze nell'attuale gestione del servizio 118 - dice il presidente della commissione Sanita', Pippo Digiacomo (Pd) - che puo' e deve funzionare molto meglio di oggi. La sottocommissione, che ha sei mesi di tempo per portare a termine il lavoro, si occupera' anche di monitorare e indagare sul servizio di trasporto degli emodializzati".

"Intendiamo inoltre fare luce - aggiunge Digiacomo - sulle troppe voci, dette o sussurrate, a proposito di episodi di caporalato o di infiltrazioni mafiose o criminali che vorrebbero condizionare la gestione dei servizi sui quali intendiamo indagare". La sottocommissione e' composta dai deputati Domenico Turano, Salvatore Oddo, Dino Fiorenza, Giovanni Ioppolo e Mario Alloro.  - LiberoQuotidiano.it

martedì 25 giugno 2013

Silvio, l’interdetto

Silvio-BerlusconiUna sera d’estate. Di quelle che si avrebbe voglia di passeggiare fino alle ore piccole senza parlare, accontentandosi di non dover sentire quel sentore di marcio che invade la vita italiana. Di far tacere la filodiffusione stantia dalla quale si espande il deludente motivetto pop della sentenza politica, dei giacobini, delle toghe rosse, del “Berlusconi che va sconfitto politicamente”. Insomma tutta quella fanghiglia che i famigli del Cavaliere hanno sparso per molti anni per giustificare le leggi ad personam, per fabbricare maschere d’innocenza, per svendere indulgenze e per corrompere il Paese. Oltre che per dare un senso a se stessi.
Adesso c’è una sentenza a sette anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per reati che una volta erano tipici dei bassifondi e che in effetti hanno trasformato il Paese in un bassofondo della convivenza civile: probabilmente la permanenza al governo di Berlusconi, dei suoi amici – nemici, del soccorrevole Napolitano, produrranno altre leggi e sentenze capaci di evitare a Silvio conseguenze pratiche. Ma la sentenza squarcia il velo di omertà, pretesti, alibi, idiozie e ciarpame intellettuale che ha tenuto in sella il Cavaliere assieme alla sua falange di nipoti di Mubarak dediti alla tratta delle bianche. Ora il puttaniere è nudo non solo in privato, ma anche in pubblico.

Non è moralismo, è il minimo sindacale in fatto di etica. E la condanna così netta, così lontana dai suggerimenti che venivano a mezza voce da roma, è comunque il segno fin troppo chiaro che ormai il castello di tristi favole nelle quali si è rifugiato il Cavaliere sta cedendo: la crisi ha eroso il consenso, ha frammentato il suo blocco sociale. Altro che esercito di Silvio o la reazione di pensionati e rumeni a pagamento. Rimangono i suoi ricatti, quelli palesi e quelli segreti che magari non scopriremo mai, il “book” di un’Italia in caduta libera. Uno storico francese degli anni di Napoleone terzo diceva: “meglio un vile corrotto e che un integerrimo corruttore”. Ma il guaio di Berlusconi è che è stato entrambe le cose: integerrimo solo nella pervicacia con cui ha coltivato vizi privati e sociali.

Ma almeno ogni tanto c’è una sera d’estate.  (simplicissimus)

Renato Accorinti Sindaco di Messina

Una festa unica nella storia di Messina, in piazza Unione Europea, accanto al Municipio, animata da una folla enorme felice di festeggiare il nuovo sindaco e nel segno musicale di Patti Smith il “potere” al popolo
Accorinti: “Una vittoria di tutta la comunità. Una svolta epocale sul piano culturale. Diritti e non favori con una squadra di altissimo profilo per cambiare Messina dal basso insieme con tutta la cittadinanza”

Nel pomeriggio e nella serata di lunedì 24 giugno, una volta sancito il successo di Renato Accorinti – su 254 sezioni ha ottenuto 47.866 voti con una percentuale del 52,67 rispetto al 47,33 per cento di Felice Calabrò – un incredibile, e senza alcun precedente, movimento di cittadini ha letteralmente trascinato Accorinti verso Palazzo Zanca. Lo ha sollevato, lo ha abbracciato e ha  pianto con lui. Dentro il Municipio, il nuovo sindaco ha salutato affettuosamente il Commissario, i dirigenti e alcuni impiegati comunali, in un clima di festa ed entusiasmo. Subito dopo è cominciata, fino a tarda notte, una grande festa popolare, tra musica, balli e tanta passione e partecipazione, in piazza Unione Europea.

“Oggi iniziamo una rivoluzione culturale ma per cambiare davvero Messina dobbiamo prima cambiare noi stessi. Oggi si afferma l’idea rivoluzionaria del potere come servizio. Sembrava una sfida impossibile – ha raccontato con passione Renato Accorinti al microfono, in piazza – ma io sono concreto come un sognatore e tutti insieme ci abbiamo creduto contro chi ci voleva spegnere, con promesse di posti di sottogoverno o insulti e attacchi, e contro le “portaerei”, ovvero i professionisti della politica che hanno portato al dissestola città. Daoggi si lavorerà, insieme, in uno spirito comunitario, senza nemici e senza odi. Dieci anni fa salivo sul Pilone, per ribadire il “no” al Ponte sullo Stretto e vi rimanevo una notte e un giorno, oggi dico che lo Stretto sarà patrimonio dell’Unesco e il Pilone messo in sicurezza e fatto diventare un’attrattiva internazionale in modo da ammirare una natura meravigliosa. I soldi sono pochissimi – ha aggiunto Accorinti – ma con la forza delle nostre idee ci batteremo per la rinascita di Messina e andremo fino a Bruxelles, in pullman, tutti insieme, per la crescita del nostro territorio. Un’ultima preghiera: continuate a chiamarmi Renato e non sindaco, per favore. Qui non ci sono un sindaco e otto assessori ma una città che vuole cambiare in profondità. Se ci lasciate soli non raggiungeremo i nostri obiettivi. Il tempo della delega è finito”, ha sottolineato Accorinti mentre una folla mai vista in un altre simili occasioni lo applaudiva.

lunedì 24 giugno 2013

Sistema Giacchetto, gli editori con i corrotti

Il “Sistema Giachetto”, scoperto dalla Guardia di Finanza di Palermo è in realtà una sorta di modello plastico che spiega bene chi, come e perchè ha condannato la Sicilia alla povertà ingurgitando e sprecando risorse immense per laidi arricchimenti personali, per alimentare una rete di magnaccia travestiti da politici, dirigenti pubblici, editori, sedicenti manager.

 Tutta gente che solo a vederla o sentirla parlare non avrebbe trovato asilo in nessun consesso civile. In Sicilia invece comandavano, e pretendono di continuare a comandare. A ben leggere quanto sta emergendo, viene da pensare che un sistema così spudorato e miserabile non sarebbe sfuggito neanche ad un audit di livello elementare e invece si è ingozzato almeno a partire dal 2006, indisturbato, coinvolgendo sempre più clientes, sempre più complici. Milioni e milioni a go go che non si capisce ancora come finivano nella disponibilità pressochè totale di questo Giachetto che se ne accaparrava e poi li distribuiva, riuscendo a fare di ogni interlocutore un complice. Politici, dirigenti, editori, tutti "affidabili", tutti a disposizione. Dai viaggi intercontinentali, ai vini di pregio ai biglietti dello stadio, agli zainetti, tutto faceva brodo per tessere la rete.

Miseria tanto incredibile quanto sotto gli occhi di tutti. Come sotto gli occhi di tutti passavano improbabili “pubblicità istituzionali”. Manifesti, 6X3, spot radio ed in televisione, intere pagine sui giornali a reclamizzare servizi assurdi con sigle strane “con fondi POR- PO FESR- MIN, etc etc. Dietro c'erano i fondi che progetti europei da decine di milioni di euro destinavano alla “comunicazione”. Si “comunicavano” corsi pressochè inesistenti, con nessun iscritto ed in ogni caso con nessun assunto. Ma la loro pubblicità si pagava a milioni.

giovedì 20 giugno 2013

L’INCHIESTA SU FAUSTO GIACCHETTO – Gli editori e le testate amiche. Parlano Colli e Amato: Mondadori, Esse, I love Sicilia…

Ecco uno stralcio dell’ordinanza del giudice delle indagini preliminari, dottor Luigi Petrucci, sulla richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali fatta dalla Procura della Repubblica di Palermo. Riguarda prevalentemente i rapporti fra Fausto Giacchetto, Ciapi, concessionari pubblicitari, le testate e editori destinatari degli spazi pubblicitari.

Giacchetto usufruiva, secondo l’ipotesi accusatoria, sia dei compensi da parte del Ciapi, quanto di provvigioni, pagate dagli editori e concessionari pubblicitari. Provvigioni o tangenti? Gli inquirenti le definiscono “provvigioni” riconosciute ad una agenzia pubblicitaria, che faceva capo a Faustino Giachetto. Che però sarebbe stato, secondo l’ipotesi accusatoria, anche il committente, in rappresentanza del Ciapi. Giano bifronte, insomma.

Gli editori, ascoltati dai PM, dicono di non essersi potuti sottrarre a queste dazioni insolite, perché così facevano tutti, ed altrimenti non ci sarebbe stato verso di ottenere pubblicità, la qualcosa è sicuramente vera. Fra l’incudine e il martello si sarebbero trovati anche gli editori di Novantacento, i concessionari della Mondadori, editori delle testate di periodici come I Love Sicilia ed Esse, legate a quotidiani on line, come LiveSicilia, molto attente alle malefatte di uomini politici e boss.  (stampalibera)

Sicilia: nuovo tariffario regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale

Sicilia: nuovo tariffario regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale:
soldi-ticket A decorrere dal 1/6/2013 le tariffe per le prestazioni di specialistica ambulatoriale sono cambiate. In alcuni casi ha comportato una riduzione del rimborso che la regione eroga, alle strutture convenzionate e pubbliche. Particolarmente importanti sono le riduzioni per gli esami di laboratorio di analisi cliniche.
Il nomenclatore regionale della Sicilia ha pure eliminato alcune prestazioni con differente denominazione, ma afferenti alla stessa matrice, la cui tariffa era identica. In pratica il nomenclatore risulta identico al tariffario nazionale pubblicato il 18/10/2012 (decreto Balduzzi -Tariffario nazionale prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale).

Epatite A (HAV): trasmissione, sintomi, diagnosi e terapia

 L'epatite A (HAV) è una forma virale che colpisce il fegato, di regola non provoca alcuna complicanza ed è asintomatica o i sintomi sono lievi e non desta particolari motivi di preoccupazione.

Dopo il contagio, il virus penetra nella circolazione sanguigna e si lascia trasportare nel fegato, qui il visur HAV si lega agli epatociti e pentra nel citoplasma dove si replica. Parte dei virus prodotti sono espulsi dall'epatocita per esocitosi nella bile, poi eliminati con le feci. Il virus è riscontrabile nelle feci a partire da almeno una decina di giorni dopo la sua ingestione e prima della comparsa di eventuali sintomi quali ittero.
Epatite A (HAV): trasmissione, sintomi, diagnosi e terapia:

mercoledì 19 giugno 2013

Stop a Ozopulmin, farmaco per la tosse


Ozopulmin, un noto farmaco per la tosse usato soprattutto dai bambini, è stato ritirato dal mercato italiano a seguito di un'operazione dei Nas che ha portato all'arresto di tre dirigenti della casa farmaceutica produttrice, la Geymonat.
L'azienda è accusata di aver immesso sul mercato 35 mila confezioni del medicinale in supposte prive del principio attivo, in sostanza del tutto inefficaci.
(Italiasalute)

Zucchero, un killer per il cuore


Lo zucchero fa male. Arrivano sempre nuove conferme. Uno studio dell'Health Science Center presso l'Università del Texas di Houston ha evidenziato la pericolosità di una molecola contenuta nello zucchero che può condurre all'insufficienza cardiaca e di conseguenza, in alcuni casi, al decesso.

Lo studio ha segnalato il rischio legato al metabolita del glucosio G6P (Glucosio 6-fosfato), fonte di stress per l'apparato cardiovascolare e assumibile, oltre che attraverso lo zucchero, anche consumando troppo amido. (italiasalute)

La mappa nera dei tumori in Sicilia

Che rapporto c’è, in Sicilia, fra i morti di cancro e le industrie? Perché alle falde dell’Etna, soprattutto in una certa zona, i carcinomi alla tiroide sono più del doppio della media del Catanese e delle province limitrofe? Per quale ragione nella zona nord del Siracusano c’è un “triangolo maledetto” di leucemie e linfomi, fino al 30% in più rispetto al resto dell’Isola? Come mai nel meraviglioso “tacco” del sud-est siciliano c’è un esercito di malati di neoplasie al fegato e di bambini nati con malformazioni? E, infine, nel Vallone nisseno c’è un legame fra l’altissimo rischio di sviluppare un tumore e la presunta presenza di scorie radioattive?

Una lunga serie di domande, una rete fitta e spesso inestricabile, “buchi neri” che racchiudono le paure più ataviche dei siciliani. “Può sembrare assurdo più grande elemento di novità per la salute dei cittadini siciliani negli ultimi anni è la conoscenza”. L’ammissioneprovocazione è di Salvatore Sciacca, direttore scientifico del Registro tumori integrato delle province di Catania-Messina- Siracusa-Enna, uno dei quattro Rti istituiti in Sicilia; gli altri sono quelli di Palermo, Agrigento-Trapani e Ragusa- Caltanissetta.  da Lasicilia

Sicilia - Sistema Giacchetto: escort e viaggi con i soldi destinati ai disoccupati e alla formazione!

 Una bufera si abbatte a metà giugno sulla politica siciliana. Svelato il sistema “Giacchetto” che investe diversi deputati, assessori, sindaci e politici. Tutti alla corte dell’uomo che avrebbe controllato per anni il sistema della formazione e della comunicazione.

Al centro di un vero e proprio sistema, ufficialmente solo un anonimo imprenditore nel campo della pubblicità, Faustino Giacchetto. Era lui ad elargire regali e mazzette a politici e funzionari, per canalizzare quanti più finanziamenti su un ente di formazione, il Ciapi, e per accaparrarsi i più grossi bandi sulla comunicazione della Regione. - stampalibera



Regione Sicilia: nominati i Commissari delle Province

Il Governo della Regione ha nominato i Commissari delle Province. Ricordiamo che, da qualche girono, sulla base delle previsioni di una legge regionale, le amministrazioni non hanno più presidenti, assessori e consiglieri provinciali. Al loro posto, per l’appunto, subentrano i Commissari. Commissario della Provincia di Palermo è stato nominato Domenico Tucci. A Siracusa va Alessandro Giacchetti. A Messina l’ indicazione è caduta su Filippo Romano.

Restano in carica, invece, i quattro Commissari uscenti: Antonella Liotta a Catania, Darco Pellos a Trapani, Giovanni Scarso a Ragusa e Raffaele Sirico a Caltanissetta.

Mancano soltanto due nomine per completare il quadro dei Commissari e cioè: il Commissario della Provincia di Agrigento e il Commissario della Provincia di Enna. (nuovosoldo)

Guardia Costiera sequestra reti da pesca illegali, cd “spadare”

Spadafora ME, 17 giugno 2013 – I Militari della Capitaneria di Porto di Milazzo hanno rinvenuto sulla spiaggia di Spadafora, a bordo di un peschereccio una rete che, per caratteristiche costruttive (larghezza di maglia, trama di filato, ecc.) è classificabile come “spadara”, attrezzo che da anni è stato dichiarato illegale e che di norma viene utilizzato per la pesca dei grandi pelagici (tonni, pescespada, ecc).
La “spadara”, lunga di circa 3000 mt e con un’apertura di maglia di 18 cm, si trovava a bordo di un peschereccio pronto a salpare per raggiungere le acque antistanti il litorale di Spadafora, dove solitamente svolge l’attività di pesca.

Al proprietario del peschereccio è stato elevato un verbale di illecito amministrativo di € 4000,00 per violazione del combinato disposto del D.M. 21.09.2011, del Reg. CE 894/97 e del D.lgs 4/2012 per detenere a bordo dell’unità da pesca una rete da posta derivante con misure non consentite.
Tale attrezzo è stato sottoposto a sequestro amministrativo.

domenica 16 giugno 2013

Concorso esterno, chiesti 7 anni per D’Alì. I pm: «Contatti anche con Messina Denaro»

 PALERMO – Una condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa è stata chiesta per il senatore Antonio D’Alì (Pdl) nel giudizio abbreviato che si celebra davanti al gup Giovanni Francolini. Nella loro requisitoria i pm Paolo Guido e Andrea Tarondo hanno ricostruito un sistema di relazioni che [.stampalibera]

Canoni concessione del demanio marittimo



Mozione M5S all’Ars per revocare il decreto...
“No al decreto che aumenta del seicento per cento i canoni per la concessione del demanio marittimo”.
 Per sbarrare la strada all’atto  Il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione all’Ars.
“Il ritiro del decreto – afferma il capogruppo Giancarlo Cancelleri, primo firmatario della mozione – è un atto semplice, ma  doveroso. Non si può affossare un settore che ha invece bisogno di aiuto. Nelle prossime settimane avvieremo un tavolo tecnico  con gli operatori del settore per rivedere la legge regionale”.


M5S,  però, fa finta di non sapere quanto si pagava per il demanio marittimo in Sicilia: circa 1 euro a metro quadrato (annue)!!

http://asalute.blogspot.it/2013/05/aumentano-canoni-per-concessioni-di.html

Disastro ecologico di Gela sotto i riflettori dell’Ars


Sul disastro ecologico di Gela si accendono i riflettori della Commissione Ambiente dell’Ars. L’organismo guidato dal presidente Giampiero Trizzino martedì 18 giugno sarà in trasferta in terra nissena per tenere un’audizione che vedrà sedute intorno ad un tavolo tutte le parti interessati a dire la loro sullo sversamento in mare di greggio fuoriuscito dal petrolchimico dell’Eni.

All’incontro sono stati invitati il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente Mariella Lo Bello e rappresentanti dell’Eni, Legambiente e del Wwf.
“Vogliamo accertarci di persona – afferma Trizzino – della natura e della qualità degli interventi di bonifica in corso e, soprattutto, dello stato dei controlli, che sono assolutamente deficitari. Le verifiche devono essere assolutamente sganciate dal controllato, cosa che spesso non avviene”.

Perplessa sulla natura dei provvedimenti messi in atto per il recupero della zona si mostra Valentina Palmeri, deputata 5 Stelle e componente della commissione diretta da Trizzino.
“Le soluzioni veloci, sommarie e non condivise messe in atto dal presidente della Regione – afferma Valentina Palmeri – non ci convincono. Il Movimento 5 Stelle rappresenta un terzo dei siciliani e deve essere subito inserito, assieme alle associazioni ambientaliste e ai comitati dei cittadini che da anni combattono sul territorio per il ripristino delle regole ambientali fondamentali, a partecipare al tavolo tecnico congiunto con l’ Eni, le parti sociali, l’Asp e l’Arpa, il Comune, la Provincia e la Regione. Quest’ultima, nella figura dell’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, dovrebbe valutare meglio i percorsi corretti per le bonifiche ambientali, il metodo e il cronoprogramma degli interventi e investimenti”.
“Questa volta – conclude Palmeri – anche la società civile e le associazioni che si sono distinte sul territorio per coraggio e caparbietà, ma che non sono mai state ascoltate dall’Eni, dovranno diventare protagoniste della strategia di controllo e di bonifica”. (nuovosoldo)

venerdì 14 giugno 2013

Ai neo-palazzinari del Pd piace il cemento facile

ddl_salvasuolo_palazzinari_caltagironeAnna Lombroso per il Simplicissimus
Per il territorio e l’ambiente è sempre l’ora delle leggi ad personam. A dirlo non sono pericolosi estremisti verdi, dissennati no Tav, integralisti ecologici, no è Paolo Maddalena, giudice della Corte Costituzionale, che ha scritto: “La proposta di legge presentata alla Camera dei deputati da Realacci ed altri, si inscrive a buon diritto tra le cosiddette leggi ad personam, con la sola variante che si tratta non di una, ma di più persone: i costruttori edili. Dunque, una legge ad personas”.

Nel caso   nutriste ancora qualche aspettativa sulla volontà delle larghe intese di dedicarsi all’interesse generale, piuttosto che a quello privato, di tutelare i beni comuni, piuttosto che quelli personali, loro e dei loro amici, famigli, finanziatori, se pensavate che  Berlusconi e Monti fossero a buon titolo i primi nella hit parade dell’iniquità e della moltiplicazione delle disuguaglianze, se credevate con una certa dabbenaggine che personalismi, smantellamento degli edifici  di   regole e principi morali fossero monopolio rivendicato dalla destra, quella che pensa che le leggi altro non sono che fastidiosi e  arcaici ostacoli a progresso e libera iniziativa, beh, dismettete ogni speranza, aprite gli occhi: andiamo peggiorando e questa alleanza di solo apparentemente dissimili presto potrà vantare nuovi record.

La presidenza di Legambiente deve proprio essere una specie di collaudo di sbrigativa disinvoltura e un test di cinismo. E uno diventa il paladino del nucleare e una dopo aver gustato i fasti del Billionnaire d’oltremare si concede anche quelli di una immeritata e pingue presidenza e adesso Realacci ci mostra le meraviglie di un moderno e  gioioso rapporto con il suolo e il territorio,  in modo che diventino davvero profittevoli, redditizi, vantaggiosi …. per chi ci  costruisce sopra ovviamente, o ci scava sotto, grazie all’azione congiunta delle fastose misure di semplificazione, pensate non per dare ragione a Morin che per i sistemi complessi postula soluzioni semplici, ma per   sciogliere “lacci e  laccioli”, nel solco di licenza, condoni, aggiramenti e scavalcamenti di norme e leggi.

Corte dei Conti. Stangata per tre “messinesi”. Antonio D’Aquino, Santi Formica e Carmelo Lo Monte condannati per le assunzioni al 118. Fatti del 2005. Erano nella giunta di Cuffaro

MESSINA – La Corte dei Conti ha rigettato la richiesta di sospensione della sentenza di condanna dei componenti della Giunta-Cuffaro, per le assunzioni al 118 (512 per l’esattezza), risalenti al 2005. Ne dà notizia oggi livesicilia.it. Condannati tre messinesi. I giudici contabili, fra gli altri, hanno condannato tre politici messinesi: Antonio D’Aquino, Santi Formica e Carmelo Lo Monte. I primi due devono risarcire 729.878 euro, l’altro 598.612. Condannati anche tutti gli altri assessori regionali di Cuffaro che firmarono il decreto di assunzione di 512 persone al 118. Respinto ricorso. La sentenza è di febbraio, ma nei giorni scorsi i giudici contabili hanno respinto la richiesta di sospensione della sentenza e fissato a luglio prossimo la discussione del merito. Successivamente, i politici dovranno sborsare i soldi per risarcire la Regione del danno subito. (livesicilia)

mercoledì 12 giugno 2013

Enzo e Leoluca vent’anni dopo

Tra i risvolti dei risultati elettorali in Sicilia ce n’è uno, imprevedibile e sorprendente: con la rielezione di Bianco a Catania, dopo quella di Orlando l’anno scorso a Palermo, sono due i sindaci richiamati in servizio dopo 20 anni, alla guida delle due maggiori città dell’Isola. Sessantenni, con due storie politiche diverse alle spalle, Bianco e Orlando hanno in comune il fatto di aver attraversato indenni la Prima e la Seconda Repubblica, e adesso di collocarsi in posti di tutto rispetto anche nella Terza.

Bianco, per dire, era il pupillo di Ugo La Malfa (morto nel 1979, trentaquattro anni fa), quando dirigeva i giovani repubblicani. Ha fatto in tempo a veder andare in pensione il figlio di Ugo, Giorgio, e a caricarsi sulle spalle la gloriosa eredità del Pri. Nel frattempo, dopo la prima sindacatura catanese all’inizio degli Anni Novanta, è stato deputato, senatore, ha fondato o cofondato tre nuovi partiti (Alleanza democratica, l’Asinello, la Margherita), è diventato ministro, è sopravvissuto all’infortunio delle code di elettori ai seggi nel 2001 (altri tempi: ora c’è l’astensione di massa), ha metabolizzato la sconfitta alle precedenti comunali di Catania ed ora s’è preso il gusto della rinvincita al primo turno contro il sindaco che lo aveva battuto. (La Stampa)

La proteina della memoria


Un team di ricercatori americani ha rivelato l'importanza fondamentale di una proteina nei processi che sottendono alla costruzione della memoria a lungo termine e dell'apprendimento. La proteina in questione si chiama Arc (Activity-regulated cytoskeletal), e la sua carenza è connessa con una serie di patologie fra cui l'Alzheimer e l'autismo.

Secondo la tesi degli scienziati dell'Università della California, quando l'organismo è intento a “costruire” la memoria, vengono attivati o disattivati dei geni in momenti precisi allo scopo di stimolare la produzione di proteine che aiutino i neuroni a formare il processo di memorizzazione. Arc è per l'appunto la proteina preposta alla gestione dell'intero processo. In base ad alcuni esperimenti effettuati su modello murino, si è notato che i topi affetti da deficit di produzione di Arc riuscivano ad apprendere un determinato comportamento, ma perdevano questa capacità già il giorno successivo.

Il coordinatore della ricerca Steve Finnebaker, che ha pubblicato i risultati sulla rivista Nature Neuroscience, spiega: “è possibile che il cattivo funzionamento del processo omeostatico – quello che sottende alla stabilità delle funzioni - possa contribuire a instaurare il deficit di memoria e di apprendimento tipico del morbo di Alzheimer”. (italiasalute)



No agli interventi preventivi sulla prostata


È del tutto sconsigliabile intervenire chirurgicamente in via preventiva per scongiurare eventuali problemi alla prostata. A dirlo sono gli specialisti della Società italiana di urologia oncologica (Siuro) che si sono riuniti a congresso a Firenze. (italiasalute)

martedì 11 giugno 2013

Tomografia computerizzata (TAC) in età pediatrica e rischio tumori

Un grande studio australiano ha analizzato i dati relativi a quasi 11 milioni di persone nate tra il 1985 e il 2005: in questo gruppo sono stati individuati 680.000 soggetti sottoposti a una tomografia computerizzata (TC) in un'età compresa tra 0 e 19 anni, con un follow-up medio di 9,5 anni.

I risultati dello studio presentati sul British Medical Journal evidenziano che le persone esposte alle radiazioni ionizzanti (per lo più a dosi superiori a quelle in uso oggi) hanno un rischio di cancro superiore del 24%. In altre parole: in un gruppo di 10,000 persone in età pediatrica sono attesi 39 casi di tumori nei 10 anni successivi; nel caso di esposizione a radiazioni ionizzanti, sarebbero attesi 6 casi in più.

Nell'editoriale dedicato all'articolo, Aaron Sodickson (Harvard Medical School, Boston) espone le implicazioni per la pratica clinica di questo studio, che è la più grande ricerca del genere basata sulla popolazione a prendere in esame l'esposizione alle radiazioni per motivi diagnostici.
Prima di una TC: fare una attenta valutazione del rapporto rischi/benefici.

Durante una TC: utilizzare i metodi a disposizione per ridurre la dose di radiazione.

Dopo una TC: registrare scrupolosamente i dati, che saranno poi utili per elaborare protocolli e controlli di qualità.
Indicazioni in merito arrivano anche dall'iniziativa Choosing Wisely. Tre delle cinque raccomandazioni in pediatria a cura dell'American Academy of Pediatrics riguardano proprio l’uso di tecniche di imaging in caso di traumi cranici di lieve entità, convulsioni febbrili semplici e nella valutazione di routine di dolore addominale. L'American College of Radiology, sempre nell'ambito dell'iniziativa Choosing Wisely, infine raccomanda di privilegiare, ogni volta sia possibile, l'esame ecografico, rispetto alla TC, in caso di sospetta appendicite.

arabella festa da pensiero.it



Allarmismo stupido per l'epatite A

Nessuno si è accorto di nulla, ma il sistema di sorveglianza Seieva (Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta) lancia l'allarme con la registrazione di 417 casi di epatite A (HAV) in 6 mesi contro i 16 del corrispettivo periodo passato. Così qualche benpensante ha ritenuto utile dare l'allarme, per guadagnare un po' di visibilità e raccomandare il vaccino prima di partire per le vacanze...
In realtà nei paesi in via di sviluppo l'esposizione e l'infezione da HAV sono presenti in età infantile quando è asintomatica (senza sintomi), nei paesi industrializzati, col miglioramento delle condizioni socio-economiche l'esposizione in età infantile si è ridotta notevolmente....
saluteme.it

Le vitamine del gruppo B contro il morbo di Alzheimer

alzheimer-cervelloPotrebbe essere la soluzione più semplice e naturale, rivelandosi ad oggi la più efficace contrastare il morbo di Alzheimer (Test diagnosi Alzheimer facile e veloce). Un gruppo di ricercatori inglesi dell'Università di Oxford ha sottolineato infatti l'efficacia delle vitamine del gruppo B nel contrastare gli effetti della demenza, rallentandone o addirittura bloccandone il peggioramento.
Lo studio, pubblicato su Pnas, ha coinvolto 168 pazienti suddivisi in due gruppi di controllo. Ai volontari del primo gruppo è stata somministrata una pasticca al giorno che conteneva dosi piuttosto elevate di vitamina B6, B12 e di acido folico per un periodo di due anni. Al secondo gruppo è toccato in sorte invece un semplice placebo.

...Le vitamine del gruppo B contro il morbo di Alzheimer:

Manager Sanità: arriva selezione

“La commissione è un organo tecnico – precisa Lucia Borsellino – e comunque le procedure di definizione dell’elenco non hanno un valore concorsuale. Per evitare che la selezione dei manager venisse inficiata da ricorsi e controricorsi abbiamo chiesto un parere dell’ufficio legale che ci ha suggerito questa strada. Applicheremo comunque quanto disposto dal decreto Balduzzi”.

Nessuna selezione a tre step, come inizialmente previsto dalla stessa commissione, bensì con due soli passaggi: il primo a verifica delle idoneità, il secondo a verifica dell’adeguatezza. “Io poi presenterò il mio elenco di diciassette nomi di direttori sanitari direttamente in giunta, non porterò certo un elenco di cinquanta nomi”...

CLAMOROSO ERRORE NELLO SPOGLIO A MESSINA!

C’è stata una svista a dir poco paradossale: moltissimi presidenti di seggio avevano continuato a considerare il cosiddetto “effetto trascinamento”, vale a dire il meccanismo per il quale il voto alla lista collegata ad un candidato sindaco, se non espresso esplicitamente in favore di altri candidati, diveniva valido per le elezioni del primo cittadino.
Nell’ufficio elettorale del Comune se ne sono accorti e hanno riconvocato gli scrutatori delle sezioni coinvolte.
Secondo quanto riferito da Strettoweb soltanto 77 sezioni su 254 possono essere considerati e il risultato è del tutto diverso rispetto a qualche minuto fa anche se decisamente parziale.
Felice Calabrò del centrosinistra è al 46,7%, Renato Accorinti candidato civico contro il Ponte sullo Stretto sarebbe al 26%, Vincenzo Garofalo del centrodestra al 23%. Sparisce il M5S insieme ad altri candidati minori con il 2,97%, poco sopra Gianfranco Scoglio al 2,96% e Alessandro Tinaglia al 2,0%. (nuovosoldo)

lunedì 10 giugno 2013

saluteme.it temporaneamente bloccato

Un attacco cracker ha bloccato il sito saluteme.it  Si sta lavorando per risistemare il possibile.

Manifesto per i diritti del malato

"Da una medicina paternalistica, dove è il medico che prende tutte le decisioni che riguardano il paziente, bisogna passare a una medicina dei diritti, che metta finalmente il malato al centro delle cure".

 Diritto numero uno: "Cure scientificamente valide". "Può sembrare un principio ovvio, ma sono ancora numerosi in Italia gli episodi come il famoso caso Di Bella. Terapie senza una validazione scientifica. Di Bella era un bravo medico in buona fede, ma applicava cure prive di sperimentazione".

 Diritto numero due: "Cure sollecite". "Per eliminare le liste d'attesa, negli istituti oncologici, l'Italia dovrebbe applicare il modello francese. Dovremmo avere non 8 o 9 istituti oncologici, ma 30, su tutto il territorio nazionale".

 Diritto numero tre: "Possibilità di una seconda opinione". Chiedere il parere di un altro medico non deve essere vissuto come un'offesa al medico curante.

sabato 8 giugno 2013

War of Cash – Guerra al contante


Beppe Scienza War Cash Contanti
di Beppe Scienza, intervistato da Valerio Valentini
In Italia allignano sentimenti antitedeschi, fomentati dai politici e dai giornalisti. È comprensibile che ai politici italiani quelli tedeschi non piacciano, dal momento che nel Parlamento tedesco non c’è un solo inquisito, un solo indagato, un solo condannato: è certamente gente antipatica.
E anche ai giornalisti italiani si capisce che non possano piacere quelli tedeschi: se guardiamo Der Spiegel, c’è un mare di giornalisti, tutti pronti a cercare le notizie, a informare i lettori, anziché dedicarsi a fare i favori a questo o a quell’amico, insomma a fare marchette. È naturale che il giornalismo tedesco, quello di alto livello soprattutto, sia inviso a quello italiano. Quindi si capisce perché vengano fomentati sentimenti antitedeschi.
Però, pensando invece ai cittadini, e non ai potenti, ci sono delle cose che, soprattutto nel campo di cui mi occupo – risparmio, previdenza e anche fisco –molti Italiani meriterebbero di sapere, mentre non vengono dette chiaramente.

Incominciamo con una. In Italia, le lire non valgono più niente, innanzitutto perché era previsto che dopo dieci anni sarebbero andate in prescrizione, e in secondo luogo perché con una grande manovra politica degna di un Roosevelt, Monti anticipò la prescrizione, di punto in bianco nel novembre 2011 con la manovra “Salva Italia”, anziché lasciarle scadere, dopo circa due mesi, alla fine di febbraio 2012. Grande mossa geniale, grande politico, grande economista, bocconiano, certo. Il problema era registrare a bilancio, togliere quella posta passiva nel 2011 e non 2012, perché tanto dopo due mesi-tre mesi, le banconote sarebbero scadute comunque. Ora, questo è capitato in Italia.

MESSINA: Sequestrato lo yacht “Cinzia” acquistato con i soldi di un finanziamento pubblico illecitamente ottenuto. L’inchiesta ha già portato la settimana scorsa alla richiesta di rinvio a giudizio di sei persone

La Guardia di Finanza ha sequestrato lo yacht di lusso “Cinzia”, acquistato con i soldi di un finanziamento pubblico illecitamente ottenuto. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Camillo Falvo, ha già portato la settimana scorsa alla richiesta di rinvio a giudizio di sei persone, indagate a vario titolo per falso e truffa ai danni della Regione Siciliana.

L’imbarcazione, una lussuosa AICON Fly di circa 20 metri, avrebbe dovuto essere impiegata esclusivamente per attività di charter e promuovere il turismo nautico dell’isola ed invece era utilizzata prevalentemente per scopi ricreativi e ludici della famiglia dell’imprenditore Antonino Giordano, che ha usufruito indebitamente anche delle agevolazioni nel pagamento delle accise avendo effettuato oltre 12 mila litri di carburante alle condizioni vantaggiose previste dalla normativa esclusivamente per l’impiego commerciale. (da stampalibera)

venerdì 7 giugno 2013

Crocetta a Messina per Calabrò: “Dissesto creato dal centrodestra”

“Quando Buzzanca si è dimesso, ha lasciato nelle casse del Comune di Messina centoventicinque euro. Questa è la gestione del centrodestra, una gestione che ha portato la città sull’orlo del dissesto finanziario e così è avvenuto anche in altre città della Sicilia”.

“La sfida – ha proseguito Crocetta – è inevitabilmente tra Calabrò e il candidato del centrodestra. Non credo che i messinesi vogliano riconsegnare la città nelle mani di chi l’ha ridotta in questo modo. Tutte le volte che son venuto a Messina, ho incontrato gente disperata perché ha perso il lavoro, per una pessima gestione dei servizi sociali o del trasporto pubblico. È necessaria un’inversione di rotta”.

giovedì 6 giugno 2013

No, questo non è un paese per esseri umani


StefanoCucchi_02Anna Lombroso per il Simplicissimus
E c’è chi dice che questo non è un paese per donne. E c’è chi dice che questo non è un paese per vecchi. E c’è chi dice che questo non è un paese per giovani.
È probabile invece che questo non sia un paese per i suoi cittadini e per i loro diritti. E che questo non sia un mondo per gli “umani”, se per umanità intendiamo il controllo della ferocia, il governo dell’irrazionalità, il contrasto alla sopraffazione dei più forti sui più deboli, l’esercizio solidale della compassione, quella che fa condividere come compagni, il pane, la tristezza, il dolore, l’amore  e il bene.

Guai essere deboli, guai essere costretti a consegnarsi a una autorità, civile, morale, politica, ormai. Sempre di più si viene espropriati del poco che si è conservato, la dignità, le sicurezze, le garanzie, l’identità e infine anche  il proprio corpo. Che deve essere giovane, levigato, sodo, sano, robusto, per piacere o per servire, con un numero tatuato per il riconoscimento nell’esercito di nuove schiavitù
Si, guai  essere senza lavoro, guai essere precari, guai essere donne senza reddito e senza indipendenza, guai essere ragazzi senza soldi e senza futuro, guai essere deboli, malati,  vecchi, perché il ricatto diventa inesorabile, le ferite e le botte mortali, l’esproprio del sé, dell’umanità che risiede ancora in noi diventa implacabile, contro persone ridotte a rifiuto di cui disfarsi, rottame vergognoso da rimuovere,  oggetto sul quale esercitare potenza e indifferenza.

Succede in carcere, dove puoi essere dimenticato, picchiato, umiliato. Succede in ospedale dove obiettori in nome di una morale pubblica e di interessi privati possono decidere della tua vita e soprattutto della tua morte, prorogata a scopo propagandistico, negata anche quando la vita non è più vita. Succede in fabbrica come succede nella città intorno alla fabbrica. Perché alla fine i nostri corpi sono l’ultima proprietà che ci resta, una volta smantellato l’edificio di diritti, di garanzie, di libertà, di sicurezze, così il corpo di chi si vuole ridurre in schiavitù diventa oggetto di negoziato, di scambio, di profittevole prepotenza e di  ricatto: la sua salute contro il posto di lavoro, i veleni per garantirsi l’occupazione.

Fermata la protesta dei laboratori di analisi convenzionati in Sicilia

Al termine di un incontro durato 7 ore, l'assessore alla Salute Lucia Borsellino e i rappresentanti dei laboratori di analisi hanno trovato un accordo. La Regione applicherà un "codice" per mitigare gli effetti del decreto Balduzzi. Ma l'ultima parola spetterà al Ministero della Salute.

Ecco i valori sui quali Regione e laboratori hanno trovato l'accordo:  una tariffa di  6 euro a utente per le ricette che prevedono fino ad un massimo di 4 prestazioni di medicina di laboratorio, escluso prelievo;  e una tariffa di 10 euro a utente per le ricette che prevedono un numero di prestazioni di medicina di laboratorio superiore a 4, escluso prelievo. Numeri che hanno convinto i rappresentanti della maggior parte delle sigle rappresentative dei laboratori, che hanno deciso di interrompere la protesta. Asilab e Aipa invece proseguono la serrata. In attesa dell'ok definitivo del Ministero della Salute. 

mercoledì 5 giugno 2013

Sigaretta elettronica, la commedia del grottesco

sigaretta-elettronica299.jpg_415368877Per fortuna che abbiamo angeli custodi straordinariamente solleciti nel tutelare la nostra salute come dimostrano Ilva, Eternit, discariche abusive in ogni dove e altre mille situazioni. Così solleciti nell’occhiuta prevenzione che per renderla più cogente si dedicano alla sistematica distruzione della sanità pubblica.

 Così i nostri custodi dell’istituto superiore di sanità, sbattendo le ali, hanno imboccato la strada di un divieto delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici: troppo pericoloso quel loro mefitico vapor d’acqua – alle volte perversamente aromatizzata – che potrebbe anche contenere frazioni infinitesime di nicotina, circa dieci volte inferiori a quelle contenute in un peperone o in una patata.

Poi ci hanno ripensato e hanno detto che si tratta solo di un’indicazione di massima, non di un divieto che per ora vale solo per le scuole, riuscendo con questo solo ad aumentare la confusione: e del resto quando il ministro della sanità è Beatrice Lorenzin le cose si fanno come le quattro chiacchiere al bar, magari dopo aver fumato cose assai più serie.

martedì 4 giugno 2013

Quando i carnefici si fingono vittime: il filantropo killer di Eternit

eternit-processo-ansa-300x207 Ernest Schmidheiny a suo tempo creatore della Eternit è indignato per la condanna a 18 anni: non poteva sapere che il suo materiale era mortale, quindi non immaginava le migliaia di morti destinati a purtroppo a crescere col tempo. Sebbene l’asbesto fosse stato individuato come cancerogeno fin dal 1962 (anzi è stato il primo composto a ricevere questo lusinghiero riconoscimento ufficiale) le fabbriche del magnate svizzero improntate alla massima incuria e  insicurezza, hanno continuato ad avvelenare  fino all’86. Anzi a sottolineare la spasmodica attenzione alle vite degli altri che regna nelle salvifiche corporation, una società belga lo produce ancora in numerosi Paesi tra cui Russia, Tailandia, India, Cina, Egitto, insomma in quei luoghi dove la vita ha poco prezzo o si possono facilmente comprare le indulgenze.

Ed è naturalmente indignato anche Riva, che si finge vecchio e malato, vittima di un ingiustizia. Ed erano vittime anche i dirigenti della Thissen Krupp, naturalmente applauditi in quella tana di rampolli avidi e incapaci tenuti fuori dalle aziende a fare lobby, che è Confindustria. La sentenza sull’Eternit sarà anche storica, ma è il culmine di una storia di oltre un trentennio nel quale il profitto ad ogni costo altrui è divenuto il faro della civiltà, nel quale si è fatto in modo che le vittime introiettassero la figura del carnefice e nel quale, a causa della corruttela diffusa l’Italia è stata l’India dell’Europa.

I poveri miliardari vittime di questi maledetti morti, così modesto sacrificio alla legge del profitto incisa anche sull’ondulato eternit, piangono la grave ingiustizia e forse temono che le sentenze possano preludere a un giro di boa della storia. Non ne sarei così certo, perché tra questi casi quello di Schmidheiny è esemplare e inquietante. Dopo aver avvelenato Casale, Rubiera, Cavagnolo e Bagnoli con fabbriche senza alcuna sicurezza per gli operai e per gli abitanti, tanto che l’asbesto veniva sparato nell’aria, come fosse essenza di lavanda, il miliardario fu nominato nel 1990  consigliere capo per gli affari e l’industria per il segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (UNCED). Alla faccia. E oggi -udite, udite – è presidente onorario del Word Business Council per lo sviluppo sostenibile. Certo è anche proprietario in Cile di 120 mila ettari di foreste che il popolo Mapuche reclama, svendute per quattro soldi da Pinochet al miliardario, ma insomma mica vogliamo togliere tutti gli sfizi a questo filantropo.
Magari non lo sappiamo, ma è un convertito, che tuttavia fa la vittima di fronte alla leggerezza e noncuranza con cui ha fatto soldi a palate con l’Eternit. Ma la questione è invece che quando il profitto diventa il primo comandamento si può essere assassini e filantropi allo stesso tempo.E quando si possiedono 2 miliardi di euro in sole posizioni finanziarie, si è filantropi per definizione. (simplicissimus)

domenica 2 giugno 2013

Festa della Repubblica... militare

I due milioni di euro per la parata militare “sotto tono” del 2 giugno – l’anno scorso era costata 2,6 milioni – sono solo la ciliegina sulla torta delle spese militari italiane, che quest’anno ammontano a 17,64 miliardi di euro. Una cifra gigantesca, in linea con gli anni passati, che se per oltre metà va a coprire i costi del personale (9,68 miliardi per gli stipendi di 177.300 persone) e della manutenzione di infrastrutture e mezzi (1,55 miliardi), per il resto serve a finanziare le missioni militari all’estero (un miliardo nel 2013, per due terzi destinati alla guerra in Afghanistan) ma soprattutto l’acquisto di nuovi aerei e navi da guerra, nuovi carri armati e nuove bombe.

 

Sicilia: tagliato del 20% salario accessorio dirigenti Regione


Palermo – (Adnkronos) – Tagliato del venti per cento il salario accessorio dei dirigenti della Regione siciliana. La norma e’ stata approvata dall’Assemblea regionale siciliana nel corso dell’esame della Legge Finanziaria in corso a Sala d’Ercole. Il risparmio per le casse pubbliche ammonta a circa 8,2 milioni di euro. Mentre e’ stato stralciato l’emendamento che prevede l’annullamento della clausola di salvaguardia per i dirigenti, secondo cui i lavoratori possono mantenere incarichi equivalenti con le stesse indennita’ in caso di spoil system. Sono stati diversi gli interventi dei deputati che in aula si sono espressi contro l’abolizione della clausola di salvaguardia.

 

sabato 1 giugno 2013

Alzheimer: cura nascosta nell’intestino?

In uno studio  sull’Escherichia Coli e presentato sulla rivista Plos One, è emerso che una tossina relativa a questo batterio potrebbe rappresentare, la cura per l’Alzheimer. Su modello animale è stato possibile verificare come già una singola dose della tossina CNF sia in grado di far regredire del tutto i sintomi infiammatori e neurologici dell’Alzheimer.

In pratica, nei topi utilizzati per lo studio di questo malattia i ricercatori sono stati in grado di invertire il decorso della patologia, combattendo le placche di beta-amiloide alla base di tutto. La tossina sembra essere stata in grado di migliorare il deficit di memoria spaziale createsi e quello emotivo.

Dichiara Clara Fiorentini capo del gruppo di ricercatori dell’Istituto superiore di Sanità:
Nel corso delle nostre ricerche avevamo già evidenziato come il CNF1 possa stimolare la plasticità cerebrale e combattere i deficit cognitivi e di coordinazione in un modello murino per la Sindrome di Rett, malattia rara del neuro-sviluppo.

 

 

Sicilia e Muos: Crocetta risponde a Stefania Petyx, svelando il falso giornalismo


Palermo 31 maggio. “Sono sinceramente contrariato per la costruzione mediatica della mancata intervista sul Muos, che Stefania Petyx ha rappresentato attraverso Striscia la Notizia. Stefania Petyx non mi ha mai chiesto un’intervista sul

Muos. Non ho mai rifiutato alcuna intervista su qualsiasi argomento alla stessa Petyx che sa benissimo come rintracciarmi.

Stefania Petyx, senza che io ne sapessi nulla, ha atteso l ‘uscita della mia macchina dall’Assemblea regionale, dopo la mezzanotte, e si è fatta riprendere mentre la inseguiva insieme al bassotto.

Dopo essersi fatta riprendere in questa corsa, poteva costruire qualsiasi notizia basata su qualsiasi argomento, facendomi apparire come uno che fugge.

Stefania Petyx conosce bene il suo mestiere e sa come si fa a chiedere le interviste alle persone e sa anche che la mia scorta, per i noti problemi di sicurezza, non si fermerebbe mai all’uscita di Palazzo d’Orleans o dei Normanni, data la pericolosità, per me, di tali luoghi. E’ stata dunque una vera e propria pugnalata alle mie spalle senza diritto di replica e su una notizia totalmente falsa.

Per il resto, la mia posizione sul Muos è estremamente chiara e sono stati altrettanto chiari i miei comportamenti, che probabilmente saranno più noti al povero bassotto, costretto a stare per ore al freddo ad attendere uscita della mia macchina piuttosto che alla stessa Petyx.

I fatti parlano chiaro, il Ministero della Difesa Italiano mi ha citato in tribunale per richiedere dai primi di aprile, 25 mila euro al giorno per risarcire la Difesa, del danno, che avrebbero ricevuto per effetto della mia ordinanza e la conseguente revoca dei lavori. Se tali lavori fossero in corso, come afferma la Petyx, si faccia condurre dal suo bassotto ad attendere qualche altro, magari a Roma o magari vicino a qualche base, per chiedere conto di quei lavori, ma non inventi notizie perché dal primo giorno che mi sono insediato mi sono battuto con coraggio contro questa istallazione, fino a prendermi rischi personali per la decisione di revoca.

Se poi Stefania Petyx mi vuole intervistare, mi chiami e le rilascerò volentieri tutte le interviste che vuole, anche perché il suo bassotto mi è davvero molto simpatico”.
Rosario Crocetta