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lunedì 13 febbraio 2012

Gas tossici a Milazzo, l'Arpa: “Intervenga il Ministero” - SiciliaInformazioni.com

Chi vive a Milazzo sembra non farci più caso. Eppure quel forte odore di gas misto a benzina non abbandona mai i residenti nel Comune del Messinese e nei centri limitrofi. La causa è sempre la stessa: le esalazioni, non proprio salubri, provenienti dalla zona industriale del paese, specialmente dalla raffineria. Dai primi di febbraio pare che la situazione stia diventando sempre più pesante: il cattivo odore di gas si è fatto sentire soprattutto nei giorni precedenti al 6 febbraio, infestando le case dei cittadini di Milazzo e della vicina San Filippo del Mela.

A dare conferma di un possibile coinvolgimento della Raffineria di Milazzo è stata l'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, che ha effettuato in quei giorni alcune analisi con apparecchiature mobili, rilevando sostanze tossiche nell'aria, la cui causa – si legge nella nota che l'Arpa ha inviato al sindaco di Milazzo – “è da attribuire a sorgenti odorigene tipiche del ciclo produttivo” dello stabilimento industriale. Precisamente, il laboratorio mobile, ubicato in zona Tribò, ha rilevato la presenza di metilmercaptano, dimetilsolfuro, dietilsolfuro, dimetildisolfuro, nei giorni del 2, 3, 5 e 6 febbraio (LEGGI QUI LA NOTA DELL'ARPA AL COMUNE DI MILAZZO).



L'assessore all'Ambiente del Comune, Maurizio Capone, ha, quindi, convocato un tavolo tecnico, che si è svolto venerdì scorso, a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’Ufficio Speciale, dell’Arpa, dell’Asp, il consigliere Giuseppe Marano e il presidente dell’associazione ambientalista Adasc, Giuseppe Maimone. Durante l'incontro si è appreso che l'Arpa ha chiesto l'intervento del Ministero dell'Ambiente per un'ispezione urgente a Milazzo. “Emerge in modo inequivocabile - si legge nella lettera inviata al Ministero - che gli inconvenienti lamentati hanno origine di emissioni non adeguatamente controllate dalla Raffineria di Milazzo. Si evidenzia quindi la necessità di far seguire al monitoraggio svolto una mirata intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo sulle misure poste in essere dal Gestore al fine di rimuovere le cause, strutturali e/o gestionali che hanno dato luogo ai fenomeni evidenziati”.

Come se non bastasse è arrivata anche la denuncia del segretario provinciale dell'Italia dei Valori, Antonino Alessi, e del responsabile Ambiente dello stesso partito, Elena Caragliano, che hanno diffidato i sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela “affinché, nella loro qualità di autorità sanitaria del territorio – si legge in un comunicato stampa – emettano immediatamente ordinanza di chiusura di tutte le parti di impianto o fasi di lavorazione che causano tali eventi morbosi”.

Non è ancora stato dimostrato se l'alto numero di tumori registrato tra la popolazione del comprensorio del Mela sia direttamente riconducibile alle sostanze inquinanti presenti nell'aria. Ma una cosa è certa: la Raffineria di Milazzo, con i suoi 600 dipendenti, per la maggior parte residenti nel territorio, rappresenta una risorsa per centinaia di famiglie. Inoltre, la stessa azienda destina un budget annuale al Comune, finalizzato alla realizzazione di iniziative a sfondo sociale ed al restauro di opere d'arte.

“È un modo per ripagare i cittadini dei danni ambientali subiti”, spiega un residente che preferisce restare anonimo. “La raffineria stanzia per il Comune di Milazzo una cifra di circa due milioni di euro all'anno, – dice ancora – erogati attraverso l'organizzazione di eventi, la promozione del territorio, ed opere di solidarietà. Ha, inoltre, aumentato i controlli sulle emissioni, ma l'aria rimane irrespirabile. A seconda della direzione del vento si sente una forte puzza di gas, in altre occasioni arriva odore di bruciato e di benzina”.

Infine, pare che anche il mare non goda di ottima salute. Pochi giorni fa è stato ritrovato, proprio a Milazzo, un delfino morto sulla spiaggia di Ponente.
da SiciliaInforma

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