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venerdì 9 marzo 2012

Angola: 'diamanti insanguinati' tra diritti umani e corruzione

Angola: 'diamanti insanguinati' tra diritti umani e corruzione

Il procuratore generale dell'Angola ha convocato una serie di testimoni per deporre in un caso che coinvolge alcune delle figure militari di alto rango del Paese in atti di tortura e omicidi perpretati nei campi di diamanti situati nelle regioni nord-orientali. Le audizioni dei testimoni sono iniziate lunedì 5 marzo.

Tra gli indagati ci sono il Generale Manuel Hélder Vieira Dias "Kopelipa", Ministro di Stato e capo dell'Ufficio militare della presidenza angolana, oltre che stretto confidente e socio in affari del presidente José Eduardo dos Santos e tre ex comandanti in capo delle forze armate angolane: il Generale António dos Santos França Ndalu, il generale João de Matos e il generale Armando da Cruz Neto.

Il caso è stato portato aperto il 14 novembre 2011 dall'attivista angolano per i diritti umani Rafael Marques de Morais, il quale indaga sulle violazioni nel settore dei diamanti dal 2004. Nella sua deposizione, Marques si è riferito a prove che vedono il consorzio d'estrazione Sociedade Mineira fare Cuango (SMC), implicato in atti di tortura e omicidi ai danni delle popolazioni locali e contro le miniere non ufficiali.



Le prove presentate al procuratore generale coinvolgono anche l'azienda di sicurezza privata Teleservice e i suoi rappresentanti, ritenuti gli autori di atti che costituiscono crimini contro l'umanità secondo la costituzione angolana. Il procuratore generale ha convocato i dieci testimoni segnalati da Marques: si tratta di vittime di torture o di testimoni di abusi residenti nella provincia di Lunda Norte.

"È estremamente incoraggiante che le autorità abbia accettato di ascoltare la testimonianza delle vittime, e speriamo che continui a dare al caso l'attenzione che merita", ha detto Marques. "Finora il sistema di giustizia angolano ha protetto gli interessi dei ricchi e dei potenti, quindi accolgo con favore il fatto che il procuratore generale stia agendo con l'indipendenza che si addice al suo ruolo nel perseguire un caso che coinvolge alcune delle persone più influenti dell'Angola".

"Il diritto nazionale angolano e diversi trattati internazionali, ratificati dal Paese, forniscono una base solida per perseguire coloro che violano i diritti umani. Se il caso avrà successo, rappresenterà una vittoria per il popolo angolano e affermerà che nessuno in Angola è al di sopra della legge ", ha aggiunto Marques.

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