Pagine

mercoledì 14 marzo 2012

MESSINA: L’Università condannata a risarcire 5 milioni.

 Un macigno. L’ennesimo sull’Università di Messina. Piovuto sotto forma di condanna al pagamento di cinque milioni di euro per un contenzioso risalente al 1997 e riguardante la realizzazione di alcuni padiglioni del Policlinico universitario. Una storia lontana quindici anni fa, ma i cui nodi stanno venendo al pettine adesso. E peraltro non è l’unico caso.

E così al rettore Franco Tomasello non rimane che allargare le braccia. Lo ha fatto ieri mattina nel corso di un incontro con i giornalisti voluto per commentare le osservazioni mosse dal Miur sul nuovo statuto d’Ateneo e durante il quale si è parlato anche delle diverse problematiche che riguardano l’Università di Messina. «È davvero sconfortante – ha detto il rettore – continuiamo a fare sacrifici, stringiamo la cinghia su più fronti e poi ci troviamo d’improvviso ad affrontare debiti così imponenti, che risalgono peraltro a tanti anni fa e a gestioni precedenti. E non è l’unico: all’inizio del mio mandato avevamo ricevuto un’altra condanna per circa 9 milioni di euro per una vicenda che riguarda il Policlinico universitario. Così è difficile andare avanti, ma anche in questo caso ce la faremo».



Altrettanto amareggiato il direttore amministrativo Pino Cardile. «È chiaro che è l’ennesima batosta, ma abbiamo già presentato appello con la conseguente richiesta di sospensiva. Non è ancora stata fissata la data, ma in quella sede vedremo di far valere le nostre tesi. Nella peggiore delle ipotesi dovremo ricorrere ad un mutuo per pagare questo debito». La vicenda è legata a doppia mandata con la storia del Policlinico, al culmine di un legame talmente stretto che spesso, soprattutto nel passato, ha rischiato di soffocare l’Università peloritana. È il 22 luglio del 1997, quando l’impresa Grassetto Spa, società attualmente in liquidazione, chiama in giudizio l’Università al fine di ottenere il pagamento di somme, con riferimento a lavori in appalto eseguiti al Policlinico. L’Ateneo il 23 gennaio del 1990 aveva affidato – al raggruppamento temporaneo di imprese costituito proprio da Grassetto Costruzioni Spa quale mandataria, Gemmo impianti spa e ing. Giovanni D’Andrea costruzioni srl – l’esecuzione di lavori di completamento del Policlinico universitario per un importo al netto del ribasso d’asta del 10,4% pari a quasi 31 miliardi delle vecchie lire.

I lavori appaltati, prevedevano la realizzazione di nove progetti: il completamento del dipartimento di Medicina dell’età evolutiva; il completamento del 3., 4. e 50% del 6. piano dell’edificio H; la costruzione dell’edificio degli uffici amministrativi; la costruzione dell’edificio destinato a mensa studenti; la realizzazione destinato al corso di laurea in odontoiatria; opere di sistemazione e della viabilità esterna, relative all’area destinata alla mensa studenti e all’edificio di odontoiatria; ristrutturazione ed ammodernamento degli edifici obsoleti (tutti finanziati dal Ministero dei lavori pubblici per un importo di 41 milardi); completamento del 5 piano edificio H e completamento del 6 piano dell’edificio H (tutti finanziati dall’Assessorato regionale alla Sanità per un ammontare di 45 miliardi). Ma i lavori venivano sospesi, in alcuni casi anche per quasi due anni, a seguito di alcune varianti che sono state ritenute dal consulente tecnico d’ufficio e dal giudice unico onorario Antonio Scarcella «illegittime con il conseguente diritto dell’impresa al risarcimento dei conseguenti danni». Enricodigiacomo Mauro Cucè GDS

Nessun commento:

Posta un commento