Pagine

mercoledì 5 dicembre 2012

Stop a edifici in zone a rischio idrogeologico

Clini presenta le linee strategiche per il territorio.
Divieto di costruire case e imprese in aree a rischio idrogeologico molto elevato, nuova tassazione dei carburanti per alimentare un fondo speciale e obbligo di assicurazione contro i danni climatici. Sono questi i punti centrali e destinati a far discutere delle azioni ‘prioritarie’ contenute nella bozza sulle “linee strategiche per la tutela del territorio” che il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha inviato al Comitato interministeriale per la programmazione economica e anticipata all’Ansa.

Secondo una definizione del ministero dell’Ambiente e dell’Unione delle Province, in Italia sono 5.581 i municipi “a rischio idrogeologico a potenziale più alto”. Secondo stime di Legambiente, oltre a questi comuni, bisogna tener conto che “in Italia il territorio è quasi totalmente a rischio idrogeologico” con percentuali del 100 per cento in Calabria, Umbria e Valle d’Aosta, mentre nelle Marche riguarda il 99 per cento e in Toscana il 98 per cento.

Le regioni con le più alte percentuali di comuni con abitazioni in zone a rischio, semnpre secondo l’associazione ambientalista, sono la Sicilia (93 per cento) e la Toscana (91 per cento). In Sardegna c’è invece la maggior percentuale di comuni con interi quartieri costruiti in zone a rischio, mentre in Sicilia e Toscana si segnala anche il più elevato numero di comuni con insediamenti industriali e produttivi in aree esposte a rischio idrogeologico.

Le “linee strategiche” elaborate da Clini prevedono inoltre che per finanziare il piano di tutela del territorio ci sarà un fondo nazionale 2013-2020 alimentato anche da “un prelievo, determinato annualmente, su ogni litro di carburante consumato fino al raggiungimento di 2 miliardi all’anno.” Nella bozza si specifica anche che il fondo sarà alimentato, per circa 500 milioni, con il 40% dei proventi derivanti dalle aste dei permessi di emissione, che dall’inizio del 2013 saranno a pagamento. Il ministro ha finora spiegato che per il piano di tutela del territorio occorrono circa 40 miliardi per 15 anni, con circa 2,5 miliardi l’anno.

Nelle intenzioni del ministro dell’Ambiente sarà anche obbligatorio in futuro dotarsi di un’assicurazione per coprire i rischi connessi ad eventi climatici estremi su ‘beni e strutture’ sia dello Stato sia dei privati. Il testo presentato da Clini al Cipe prevede poi la costituzione delle autorità di bacino distrettuali. Il piano elaborato da Clini sarà discusso dal Cipe in una delle prossime sedute di intesa con i ministri delle Politiche agricole, delle Infrastrutture e dell’Economia e Finanze. (nuovosoldo)

Nessun commento:

Posta un commento