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martedì 12 febbraio 2013

Fascisti contro Ruotolo, suonano le trombe per zittire la democrazia


l43-casa-pound-121120160354_bigAnna Lombroso per il Simplicissimus
Qualche tempo fa pur conoscendone l’inutilità, lanciai una petizione per la messa al bando di Casa Pound. Credo sia stata una delle meno “firmate” e me lo dovevo aspettare. Era un momento storico particolarmente favorevole ai cretini e ai codardi, quelli che nascondono la viltà e il perbernismo ipocrita dietro il sipario della tolleranza e dei lumi di Voltaire. E infatti c’era stato tutto uno sfarfallio di Ravere e Sansonetti, impegnati  a impartire lezioni di libertà di pensiero e in questo caso anche d’azione, sulla scia di quell’imperdonabile perdonismo, di quell’incivile revisionismo che offende la storia, ingiuria la verità e intralcia il futuro.
Mai come in questo caso “guai ai vinti” è stato un motto impopolare, per comodità non per magnanimità, per complicità intellettuale non per larghezza di idee. E ad essere vinti, rimossi, proibiti di fatto, cancellati sono stati gli ideali per i quali erano morti i fratelli Cervi con in più l’affronto di trovarsi nella stessa galleria dei dimenticati antenati insieme  ai ragazzini di Salò, che il mausoleo comunque è destinato al criminale Graziani.
Poi gli esuberanti “casalinghi” hanno menato un giornalista futurista ma non abbastanza modernamente fascista per i loro criteri e tutti zitti, come se fosse stata una ragazzata.
Poi si è inutilmente denunciato l’asse immonda e gli interessi che legano questa combriccola di teppisti al sindaco di Roma, a conferma delle protezioni e correità di una destra di governo viva e vegeta, in palese contraddizione del  proclamato superamento delle ideologie e dei blocchi. Essendo uno potente, prepotente e rampante, l’altro taciturno, ripiegato, vergognoso, si direbbe, del suo passato, a causa di un  disonorevole presente.
Poi si sono rivelati per l’ennesima volta i loro riferimenti “morali” e intellettuali, come i loro propositi  inguaribilmente belligeranti, che peraltro non hanno turbato  i giovano democratici di Latina ben decisi a  dialoghi ecumenici, né il Movimento Cinque Stelle che, dove c’è dinamismo, anche xenofobo, anche razzista, anche fascista, si eccita, che mica è obbligatorio essere democratici.
Oggi hanno aggredito il candidato di Rivoluzione Civile, Sandro Ruotolo, hanno occupato con la violenza la sala Bruno Buozzi dove era convocato un appuntamento elettorale, hanno sparato dei fumogeni e coperto le voci dei partecipanti suonando le loro trombette. Che campane stiamo aspettando per rispondere loro, ricacciandoli da dove sono venuti?
Cosa aspettiamo per capire che in questa tenebrosa sospensione della democrazia, con un fronte compatto, unito da un programma comune di cancellazione di sovranità, diritti, garanzie, dignità, costituzione, Casa Pound non è un condimento pittoresco e inoffensivo? Ma è uno dei puntelli, minaccioso e intimidatorio, dichiaratamente e ufficialmente eversivo, di questa destra sopraffattrice e prevaricatrice, di questo pensiero forte,  che, per cancellare la dignità di un popolo, tira  un segno sulla costituzione,  sfregia  la storia del suo riscatto, abbatte la casa della democrazia.

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