Molte ricerche confermano la prevenzione alla depressione ed ansia con regolare attività sportiva, fra queste l’Università di Goteborg in Svezia, in cui 17.500 cittadini europei provenienti da 11 paesi diversi e di 64 anni come età media sono stati monitorati per circa un anno e mezzo. Come spiega Magnus Lindwall che ha partecipato allo studio: ''non sappiamo ancora con certezza quale sia il rapporto tra attività fisica e depressione ma ciò che appare chiaro è che le persone anziane fisicamente attive sono anche meno depresse''.
Le sostanze prodotte dal corpo che svolge attività fisica allontanerebbe il pericolo di sviluppare forme ansiogene e depressive. A sostenerlo è una recente ricerca pubblicata sul British Journal of Psychiatry.
Stando ai dati dello studio condotto in Norvegia su un campione di 40 mila persone, i più sedentari mostrerebbero un rischio raddoppiato di sviluppare sintomi depressivi rispetto alle persone che si dedicano a un'attività fisica, indipendentemente dal grado e dalla difficoltà dello sforzo. Ai soggetti coinvolti, è stato somministrato un questionario sulle loro abitudini riguardo l'attività fisica svolta durante il tempo libero o in orario d'ufficio.
Anche il luogo in cui si svolge l'attività è importante in quanto la vitalità dell'ambiente scelto influisce ancora di più sull'umore dello sportivo, dal momento che allo sforzo si aggiunge il valore della socializzazione. Il prof. Carlo Altamura, dell'Università di Milano, spiega: “gli effetti benefici dell’attività fisica nei confronti dei disturbi ansioso-depressivi sono legati principalmente a due meccanismi. Da una parte l’esercizio aiuta a scaricare la tensione muscolare che dà una sensazione di malessere al soggetto (tra le attività più utili a questo scopo rientrano, ad esempio, lo yoga e il nuoto), dall’altro stimola la produzione di endorfine, sostanze che promuovono una sensazione di benessere con il risultato finale di migliorare l’umore e ridurre lo stress”.
Tuttavia, non tutto l'esercizio fisico ha lo stesso valore: “quando ci si esercita nell’orario lavorativo non si riesce mai a staccare la spina in modo completo – continua il prof. Altamura – e quindi viene meno l’effetto rilassante dell’attività fisica. Meglio ritagliarsi un po' di tempo da dedicare allo sport quando si lascia l’ufficio alla spalle. Se si è un po' pigri si può optare per attività di gruppo che spesso servono da incentivo, ma vanno bene anche tutti gli sport individuali a partire dalla corsa”.
Un'altra ricerca, condotta dall'Università della Georgia, negli Stati Uniti, è giunta a conclusioni simili. Lo studio, pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, ha preso in esame 40 trial clinici randomizzati e un totale di 3.000 pazienti affetti da una serie di patologie croniche quali sclerosi multipla, cancro e artrite reumatoide. Secondo i dati raccolti, un allenamento della durata non inferiore alle tre settimane e non superiore alle dodici è in grado di ridurre l'ansia del 20 per cento.
Il responsabile della ricerca, Matthew Herring, ha commentato: “i nostri risultati si aggiungono al crescente numero di evidenze che dimostrano come l'attività fisica potrebbe rivelarsi la miglior medicina che il medico possa prescrivere ai pazienti che soffrono di ansia”. (da Italiasalute)
Nessun commento:
Posta un commento