Pagine

venerdì 18 novembre 2011

Direttore Atm Messina in manette

Il direttore generale dell’Azienda dei trasporti pubblici di Messina Claudio Conte e quattro tra dirigenti e dipendenti sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di truffa in danno di un ente pubblico. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip su richiesta della Procura di Messina. Secondo quanto accertato gli indagati avrebbero chiesto alla Regione Siciliana rimborsi maggiori del dovuto facendo risultare, ad esempio, un maggiore chilometraggio degli autobus rispetto a quello effettivo.


QUESTI I NOMI DEGLI ARRESTATI (TUTTI AGLI ARRESTI DOMICILIARI): IL DIRETTORE GENERALE CLAUDIO CONTI, SALVATORE ORLANDO, GIUSEPPE LAMPI, FRANCESCO LISA E BARTOLO ENEA. I predetti, ai quali vengono contestate una serie di ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di truffa in danno di un ente pubblico, sono stati in particolare ritenuti responsabili, a vario titolo:
- di avere indotto in errore la Regione Siciliana affinché erogasse all’ATM, in misura superiore al dovuto, un contributo pubblico, denominato “contributo d’esercizio” e quantificato in proporzione della percorrenza annuale chilometrica effettuata;
- di aver indotto in errore l’Agenzia delle Dogane, ottenendo così un rimborso maggiorato dell’accisa sul carburante consumato, quantificato in proporzione della percorrenza annuale chilometrica falsamente attestata.

Dalle complesse attività investigative svolte dai Carabinieri di Messina e dirette dalla Procura della Repubblica, è emerso che, in entrambi i casi, nel periodo 2003-2007 oggetto degli accertamenti:
- l’ingiusto profitto, così procurato all’Azienda, sarebbe stato utilizzato al fine di pagare alla maggioranza dei dipendenti una serie di emolumenti aggiuntivi, ovvero un numero spropositato di ore di straordinario e l’indennità mensile denominata “premio corse”, in quest’ultimo caso pur senza aver raggiunto in molte circostanze la percentuale di corse effettive rispetto a quelle previste necessaria per averne titolo;
- si sarebbe ricorsi ad artifizi e raggiri, tra cui la trasmissione di consuntivi chilometrici gonfiati, l’indicazione della lunghezza di alcune corse in misura superiore a quella reale, la contabilizzazione di corse previste ma non effettuate, l’omissione della riparazione dei contachilometri di diversi mezzi e la conseguente attestazione dell’impossibilità di quantificare con esattezza le percorrenze effettive a causa del mancato funzionamento dei predetti contachilometri e dell’impossibilità di ripararli. Nel medesimo procedimento risultano altresì indagate, in stato di libertà, anche altre 17 persone, che prestano o hanno prestato lavoro alle dipendenze dell’ATM. Del resto, l’articolata dinamica fraudolenta posta in luce dalle indagini, per come è apparsa strutturata, ha verosimilmente richiesto la cooperazione di un rilevante numero di dipendenti dell’azienda. Ad alcuni degli indagati viene inoltre contestata un’ulteriore ipotesi di truffa, concretizzatasi nella falsa attestazione della propria presenza sul luogo di lavoro e nella conseguente indebita percezione degli emolumenti corrisposti in ordine ai periodi in questione. (nuovosoldo.net)

Gli altri indagati sono: Agostino Chierchiaro, Antonio Cardia, Carlo Caruso, Rocco Centorrino, Armando De Gaetano, Orazio Famulari, Ferdinando Garufi, Luigi Lacaria, Francesco Lombardo, Santo Manganaro, Orazio Parisi, Pietro Pasto, Emilio Prestipino, Federico Sorrenti, Pietro Tracuzzi, Alfredo Triolo, Salvatore Zaccone, Fortunato Zagarella.

Nessun commento:

Posta un commento