La fibronectina, questo è il suo nome è una proteina che è presente nell’organismo, in particolare nei tessuti connettivi, e ha la funzione di coadiuvare lo sviluppo e la comunicazione delle cellule nella fase di sviluppo, quindi anche di quelle cerebrali e del midollo spinale.
Grazie ad esperimenti su modelli animali, un gruppo di ricercatori della
Cleveland Clinic hanno provato come una iniezione di questa sostanza, la fibronectina, eseguita direttamente nel midollo spinale degli animali da laboratorio attivasse vie di trasmissione dolorifica di tipo inibitorio, ossia dopo iniezione della proteina in studio si verificava un potenziamento delle vie inibitorie del dolore con conseguente analgesia.
"Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dall’iniezione di fibronectina", ha detto Ching-Lin Yi, ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze della Cleveland Clinic Lerner Research Institute. "Forse questa ricerca - ha aggiunto - può rappresentare un segnale di cambiamento nella gestione del dolore dopo una lesione del midollo spinale".
Era già noto come le lesioni midollari aumentassero la permeabilità della barriera ematologica, producendo una sindrome dolorosa di tipo cronico dovuta alle sostanze che sono tipicamente rilasciate nel processo infiammatorio.
La sofferenza dovuta alla sintomatologia dolorosa rappresenta un ulteriore problema nelle lesioni midollari, infatti questa già da sola rende il paziente incapace di muoversi così come la paralisi stessa se non di più.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neurotrauma, e i risultati seppure non siano in grado di spiegare appieno il meccanismo d’azione della fibronectina nel ridurre il dolore, sono state fatte alcune ipotesi a riguardo, una di queste è che la proteina riesca a conservare l’integrità della barriera emato-spinale del midollo impedendo alle sostanze rilasciate nel processo infiammatorio di venire a contatto con le fibre nervose.
dr.ssa Anna Saito - italiaSalute
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