
Così ecco che scende in campo assieme al più banale dei provvedimenti un totem del liberismo, quello che più di altri è stato interiorizzato dalla ex sinistra, ora andata in pensione per limiti di età e di idee. Insomma se il benzinaio non avesse vincoli di marca e potesse scegliere dove approvvigionarsi, almeno per un parte consistente del carburante, sarebbe tutta un’altra cosa. Evidentemente al quotidiano deve essere sfuggito il fenomeno dei cartelli che in Italia sono presenti ovunque e che sono evidenti in particolare nel campo della raffinazione dove agiscono pochissimi soggetti: così ci viene regalato un altro libro sei sogni, anche se non ancora in pdf e a pagamento. La ragione di questa operazione onirica è semplice: siccome inizialmente questa liberalizzazione pare fosse nelle intenzioni del governo, prima che i petrolieri scendessero in campo, si cerca di far passare quella che è una misura comunque iniqua, come qualcosa che non era del tutto nelle intenzioni dell’esecutivo.
Perciò nel tentativo di difendere ipotetiche buone intenzioni rimaniamo con l’aumento stratosferico e in più con la notizia che l’esecutivo si è rapidamente convertito ai petrolieri. Alle volte si fa più danno nelle difese impossibili che nelle critiche aperte: ecco cominciamo a liberalizzale quelle. (Da semplicissimus)
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