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martedì 13 dicembre 2011

Pantelleria: fondali bombardati alla ricerca del petrolio

trivelleBombardare il mare alla ricerca del petrolio. È quanto starebbe facendo l'Audax, società petrolifera australiana in acque tunisine a 20 miglia dalle coste dell'isola di Pantelleria. Una o più navi della compagnia starebbero sparando vere e proprie bombe ad aria compressa alla ricerca dell'oro nero. Si tratta dell'Air Gun, una tecnica molto diffusa tra chi cerca il petrolio nei fondali marini. Il rilascio improvviso di enormi bolle d'aria in profondità aiuta a rilevare la presenza di idrocarburi. Una tecnica che oltre a danneggiare il fondale, allontana i pesci, creando enormi danni all'ecosistema marino.Tutto questo accade vicino ad uno dei luoghi più incontaminati del Mediterraneo, un fazzoletto di mare ricco di biodiversità che, dal 2010, l'Onu ha deciso di proteggere dall'assalto delle trivelle.

La corsa all'oro (nero). La presenza di Audax nell'area si è fatta massiccia dalla scorsa estate, quando la dirigenza ha chiesto il permesso al governo italiano e a quello tunisino di cercare l'oro nero nelle acque che vanno tra le coste tunisine e l'isola di Pantelleria. Mentre dall'Italia ancora non c'è stato il via libera, da Tunisi è arrivato recentemente l'ok.



Boati in fondo al mare. Mentre la società petrolifera minimizza sull'impiego della tecnica “Air Gun”, i pescatori e gli ambientalisti stanno sul piede di guerra. “Sarà una coincidenza ma da quando ci sono queste denotazioni si è assistito a una riduzione notevole della presenza delle specie migranti nel Canale di Sicilia, come tonni e ricciole”, spiega Alberto Zaccagni, dell'associazione Apnea di Pantelleria che ha sollevato il problema. Secondo il parere di alcuni sub dell'isola, in superficie non si sente alcun suono, ma quando ci si immerge il rumore delle esplosioni si fa sempre più intenso scendendo in profondità. Un rumore che diviene via via insopportabile anche per l'uomo.

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