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domenica 4 dicembre 2011

Sesso, gli uomini ci pensano di meno


Sfatato il mito dell'uomo con il pensiero fisso sul sesso. Una ricerca americana dell'Ohio State University segnala che l'uomo, malgrado la sua attenzione privilegiata nei confronti dei piaceri della carne, dà la stessa importanza anche a bisogni fisiologici differenti, come mangiare o dormire.


Secondo i ricercatori guidati dalla psicologa Terri Fisher, la familiarità di ordine mentale che l'uomo ha con il sesso è superiore soltanto di poco a quella delle donne, che peraltro mostrano un interesse inferiore anche per gli altri ambiti, ovvero il cibo e il sonno. Spiega la dott.ssa Fisher: “va corretto questo stereotipo sui pensieri sessuali degli uomini, la frequenza dei pensieri a 'luci rosse' varia a seconda di specifiche variabili biologiche e psicologiche".
Lo studio, che sarà pubblicato sul prossimo numero del Journal of Sex Research, ha coinvolto un totale di 283 persone, di cui 163 donne e 120 studenti universitari fra i 18 e i 25 anni. I due gruppi sono stati mescolati per verificare la quantità di pensieri sui tre argomenti prescelti: sesso, sonno e cibo. Sulla base di un questionario, i ricercatori hanno analizzato il loro atteggiamento mentale verso il sesso, monitorando il loro comportamento sessuale e il loro desiderio, ma anche i livelli del desiderio, le loro abitudini alimentari ed eventuali disturbi del sonno.



Ma il fatto che il pensiero del sesso sia meno ossessivo di quanto previsto forse può essere spiegato anche con la crisi economica in atto. Sono sempre di più gli uomini, infatti, che si rivolgono all'andrologo a causa di improvvise “défaillances” nei rapporti intimi causate, a loro dire, da nefasti effetti della crisi sul loro benessere psicofisico: almeno la metà dei maschi che si rivolgono a una visita specialistica andrologica imputa i propri problemi sessuali allo stress provocato dalle preoccupazioni sul lavoro. Si teme di perdere la propria occupazione, di non riuscire più ad arrivare alla fine del mese o di garantire serenità e lo stesso tenore di vita alla propria famiglia. L'allarme sull'impotenza maschile da crisi economica viene lanciato da Bruno Giammusso della Società italiana di andrologia (Sia).

Il dott. Giammusso, direttore dell'Unità operativa di andrologia all'università di Catania, spiega che il rapporto tra la salute sessuale maschile e il benessere economico è bilaterale. Uno studio condotto negli Usa dall'università di Boston mostra infatti che gli uomini con disturbi della sfera sessuale hanno maggiori difficoltà non solo in famiglia, ma anche sul lavoro. E hanno inoltre più problemi economici, perché quando un uomo si sente inadeguato si considera tale a 360 gradi, come sottolinea l'esperto. In altre parole, questa persona trasferisce il suo senso di inadeguatezza anche in ambito professionale.
L'andrologo aggiunge che tutto ciò che comporta un calo dell'umore, come ad esempio una preoccupazione finanziaria, determina un carico d'ansia che si riflette sull'armonia emotiva e fisica della coppia.

Non sono una novità gli uomini che, parlando con un andrologo, ritengono i loro problemi sessuali dovuti a uno stress lavorativo. Tuttavia il dott. Giammusso chiarisce che oggi i maschi non proiettano più sul futuro le proprie preoccupazioni economiche, ma sul presente, con tutto il pesantissimo fardello d'ansia che questo provoca.
Quello che molti pazienti chiamano stress è, per l'esperto, un sintomo di depressione, che contempla tra i primi segnali tipici del suo manifestarsi un calo della libido.
Pure se lo stress lavorativo è effettivamente riscontrato negli uomini che si rivolgono all'andrologo, l'ansia da crisi che si genera in loro è spesso solo una concausa dei problemi sessuali, dovuti anche ad altri fattori di natura organica. (ItaliaSalute)

Queste cause fisiologiche vengono affrontate e superate meglio, però, in tempi di benessere economico e psicofisico, quando prevale l'ottimismo verso il futuro: al contrario, nel momento della recessione e della depressione, l'uomo perde la forza e la capacità di reagire, si chiude in se stesso e fa vivere male questa situazione anche alla propria partner, che non viene coinvolta nel cercare una soluzione.

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