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lunedì 7 maggio 2012

140mila consulenze nel 2011, spesi 700 milioni

In tempi di crisi, debiti e austerità sono ancora un mare le consulenze - per lo stesso governo non sempre giustificate - pagate con i soldi dei contribuenti dalle pubbliche amministrazioni di tutto il Paese. Da Nord a Sud, passando per i ministeri di Roma, le cifre sono da capogiro e pesano sui conti pubblici dello Stato già appesantiti dalla recessione.

Nel 2011 gli incarichi affidati ad esterni da Stato, regioni, comuni e province sono stati più di 139mila, con consulenti e collaboratori che hanno incassato oltre 689 milioni di euro dalle pur sempre generose casse dello Stato. Non basta infatti la mini-dieta di 36 milioni a cambiare la sostanza: se gli incarichi sono diminuiti dell'8,5% e i compensi liquidati del 4,5%

 Non ne fa mistero il ministro Filippo Patroni Griffi: nonostante il calo dello scorso anno, afferma, "il ricorso alle professionalità esterne continua ad essere eccessivo e forse in certi casi anche di dubbia utilità".

 Le Isole hanno abbassato i costi del 14,5%, con la Sicilia che ha fatto segnare un risparmio del 19,7% e la Sardegna del 7,5%. (repubblica.it)

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