“Nelle Forze armate si sta tagliando di tutto tranne che i privilegi della “casta”, e a questa appartengono anche i preti militari.
E’ inaccettabile constatare che mentre ai militari della truppa si sta tagliando ogni risorsa economica col rischio concreto di eliminare anche quella minima attività per l’addestramento e per il mantenimento dell’efficienza operativa, vi siano settori di spesa che resistono impunemente alla cura dimagrante imposta dalla crisi.Mi riferisco all’Ordinariato militare e soprattutto a quanto riportato dal settimanale L’Espresso lo scorso 24 agosto in merito al seminario di aggiornamento che si svolgerà ad assisi il prossimo 24 settembre, ovviamente a spese dei contribuenti. Mi sembra inutile ricordare che anche per i cappellani militari in tema di missione fuori dall’ordinaria sede di servizio deve trovare applicazione l’articolo 4, comma 98, della legge finanziaria per il 2012 (legge 183/2011), che prevede l’aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture militari.
Presso la cittadella militare della Cecchignola vi numerosi alloggi e ampi spazi di riunione dove i 184 preti con le stellette potrebbero benissimo celebrare il seminario di studio e quindi non si spiega come mai la scelta sia ricaduta su Assisi ma, probabilmente, il fatto che le spese di missione siano a carico del bilancio della Difesa -quindi dei contribuenti e non della chiesa – ha invogliato gli organizzatori a scegliere una struttura prestigiosa con tutte quelle comodità che sicuramente degli alloggi militari non avrebbero potuto offrire ai seminaristi.”.
L’Ordinariato è, e rappresenta, un inutile spreco di denaro pubblico se consideriamo che la sua funzione di assistenza spirituale al personale militare potrebbe essere tranquillamente svolta dai comuni preti in servizio presso le tante diocesi sparse nel paese e all’estero, e è quindi un inutile doppione che grava sulle tasche dei cittadini italiani che si può e si deve eliminare.
Se poi la chiesa lo vuole mantenere in vita, allora che si faccia completo carico dei costi che a conti fatti si oggi sono circa 15 milioni di euro.”.
Lo dichiara Luca Marco Comellini – Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) – Via Torre Argentina , 76 – 00186 Roma – Tel. 0668979221 – Fax. 0668210375 – Cell. 3335350305 – www.partitodirittimilitari.org – pdm@partitodirittimilitari.it Pubblicato da Laboratorio Polizia Democratica a 17:40 (Nuovosoldo)
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