Rassegna stampa (news selezionate da staff saluteme.it) di salute e ambiente in Sicilia
mercoledì 17 ottobre 2012
Per 7 cittadini su 10 assistenza a casa post-ospedale è inadeguata
Nel 76% dei casi, contestualmente alle dimissioni ospedaliere, non viene attivata l'assistenza domiciliare. In due casi su tre, il medico di famiglia non interagisce con ASL e Comuni per l'attivazione dei servizi socio sanitari e per il 70% delle Associazioni non si integra con lo specialista. Riguardo all'assistenza domiciliare integrata (ADI), il 65,3% lamenta difficolta' nell'attivarla, il 50% la scarsa integrazione tra gli interventi di tipo sanitario e di tipo sociale e un numero di ore insufficiente.
Quasi nessuno e' soddisfatto dell'assistenza che riceve a casa: solo il 27% la considera mediamente adeguata, e per il restante 73% essa e' inadeguata.
Sull'assistenza domiciliare integrata, e' marcata la variabilita' regionale: 1,5% di anziani trattati in Sicilia, nel 2010, a fronte dell' 11,6% dell'Emilia Romagna. Stessa variabilita' per la spesa pro capite per interventi e servizi sociali: si va dai 25,5 euro della Calabria ai 269,3 euro della Valle D'Aosta; con riferimento ai Comuni, si passa dagli 88 euro pro capite di Napoli ai 434 euro di Trieste.
Per accedere all'assistenza residenziale e semiresidenziale, il primo problema segnalato sono i tempi di attesa eccessivamente lunghi: il 39% afferma che si aspetta tra i 3 e i 6 mesi, il 13% attende anche piu' di 6 mesi.
Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute relativi al 2009, la disponibilita' di posti letto per le strutture residenziali e semiresidenziali e' caratterizzata da una profonda difformita' regionale: si passa dagli 897 posti letto per 100.000 abitanti della Provincia Autonoma di Trento ai 59 posti letto della Sicilia. Il 79% delle Associazioni ritiene del tutto mediocre l'assistenza ricevuta e poco meno della meta' (43,5%) segnala la presenza di forme di maltrattamento: si parla di abbandono del paziente (70%), trascuratezza dell'igiene (70%), forme di aggressivita' (60%), presenza di piaghe da decubito (60%), malnutrizione (40%), disidratazione (30%) e, nel 10% dei casi, perfino contenzione. (ASCA)
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