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giovedì 11 ottobre 2012

Roma ferma il Ponte sullo Stretto, esultano gli ambientalisti

“Apprezziamo il coraggio del governo che ha deciso di chiudere definitivamente la partita con il Ponte e ci auguriamo presto anche quella relativa a quell’ente inutile che è la Stretto di Messina spa”.

Così fai, Italia nostra, Man e Wwf Italia commentano la “vittoria agrodolce della pietra tombale” della legge di stabilità 2012 sul Ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera “irrealizzabile dal punto di vista tecnico, economico-finanziario ed ambientale, avvenuta dopo ben 11 anni dal varo della legge obiettivo e del fallimentare primo programma delle infrastrutture strategiche (dicembre 2001) e dopo 9 anni di progettazioni, inutili e spericolate (nel gennaio 2003 viene approvato il progetto preliminare) – sottolineano le associazioni ambientaliste – e perchè si rischia di pagare complessivamente, se non si fanno serie verifiche, la bellezza di 609 milioni di euro alla comunità nazionale, il cui tessuto sociale e imprenditoriale è in profonda sofferenza”. Le associazioni poi domandano “come sia possibile che questi siano i tempi di reazione della pubblica amministrazione di fronte ad un progetto folle, che prevedeva la costruzione di un ponte sospeso ad unica campata di 3,3 km di lunghezza, sostenuto da piloni di 400 metri di altezza (più della Torre Eiffel), a doppio impalcato – stradale e ferroviario – in una delle aree, quella dello Stretto di Messina, a più elevato rischio sismico del Mediterraneo e a più grave dissesto idrogeologico su scala nazionale, tutelata rigidamente per i suoi valori naturalistici e paesistici da norme comunitarie nazionali”. (enricodigiacomo)

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