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venerdì 30 novembre 2012

Sicilia: Licenziamenti col trucco

La riforma boomerang dell’ex assessore Centorrino.

MESSINA. La regione Sicilia ci ha messo 36 milioni di euro in più, tuttavia mille degli ottomila lavoratori, dichiarati in esubero, sono stati licenziati dagli enti di Formazione. Che, però, continuano ad assumere nuovo personale. La riforma della Formazione dell’ex assessore Mario Centorrino e del dirigente generale Ludovico Albert ha prodotto paradossi su paradossi. E un rischio. Quello, senza aver mai bandito un concorso, di vedere gli organici della regione Sicilia crescere in un solo colpo di mille unità. Un rischio che potrà essere uno dei problemi con cui si cimenterà Nelli Scialabra, il neo assessore alla Formazione nominato da Rosario Crocetta. I mille licenziati, infatti, si sono rivolti ai legali che hanno avviato una valanga di ricorsi ai Tribunali del Lavoro dell’isola per chiedere venga loro riconosciuto il rapporto di lavoro diretto con la Regione.
LA TESI DEI LICENZIATI. I motivi? «Gli enti di formazione non erano degli organismi di diritto distinti dalla regione Sicilia ma hanno sempre agito come sua longa manus, alla stregua delle società in house». La prova? «C’è tutta una serie di norme di legge che corroborano questo dato. Intanto, le assunzioni degli enti erano autorizzate dalla regione per cui ogni ente non aveva autonomia. E poi c’è una norma che stabilisce che la Regione, che interveniva per pagare tutti gli stipendi, assicura la stabilità del lavoro dei dipendenti della Formazione», spiegano in sintesi i legali Giuseppe Saitta e Giuliano Saitta, gli avvocati di Messina che patrocinano in questa battaglia legale 200 lavoratori che hanno perso il lavoro.
Fonte: Centonove.it

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