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mercoledì 27 febbraio 2013

MESSINA: Stop al Ponte. Polemica di Matteoli, “Pagheremo penale e non operai”

“Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha svolto una relazione sul Ponte sullo Stretto di Messina” in cui si sottolinea “l’assenza delle condizioni necessarie per l’emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell’atto aggiuntivo (fissato al 1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale”. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del Cdm. “Dopo essere stato platealmente bocciato dagli elettori, oggi Monti ancora al governo ha stoppato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Un bel capolavoro, frutto della sua incapacità politica di gestire anche questa pratica così delicata, complimenti! Invece di realizzare un’opera cruciale per lo sviluppo del Sud e per dare lavoro in una delle aree più critiche del Paese, lo Stato dovrà ora pagare penalità pesantissime sprecando importanti risorse. Vedremo nelle prossime settimane come sarà possibile rimediare a questo lascito dei tecnici”. Così l’ex ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli (Pdl) commenta la mancata proroga da parte del governo del termine per la stipula dell’atto aggiuntivo al contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. (ANSA)


Cala dunque il sipario per il ponte sullo Stretto. L’opera infrastrutturale più controversa e polemizzata degli ultimi anni vedrà ufficialmente il suo atto finale venerdì 1° marzo 2013, quando, cioè scadrà il termine per il varo dello atto di prosecuzione dell’opera. Sostanzialmente, il governo ancora in carica per affari correnti, ha decretato che non sussistano le condizioni per lasciare in vita l’etereo “cantiere” dell’opera. Dunque, a decorrere da venerdì, il ponte sullo Stretto diventerà ufficialmente un ricordo, molto salato, per le casse pubbliche.



A stabilire il termine perentorio per il rinnovo dell’atto aggiuntivo contrattuale era stato il decreto sviluppo bis, laddove al comma 1 articolo 8 del testo convertito in legge 221/2012. Secondo il provvedimento adottato lo scorso autunno, a siglare la prosecuzione dell’impegno di realizzazione dovevano essere le due parti coinvolte, ossia il committente Stretto di Messina Spa ed Eurolink, controllata dal colosso Impregilo.

Nell’ultima seduta tra i rappresentanti dell’esecutivo, è stato il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture Corrado Passera a illustrare il dossier sullo stato di salute dell’opera, e, soprattutto, del tavolo in corso tra le due parti contraenti. Così, come spiega il resoconto della Presidenza del Consiglio dei Ministri “il Contraente generale è receduto dal Contratto lo scorso novembre e, in seguito, ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la nota con cui Stretto di Messina Spa si opponeva al recesso. La relazione ha sottolineato inoltre l’assenza delle condizioni necessarie per l’emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell’atto aggiuntivo (fissato al 1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale”.

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