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mercoledì 23 novembre 2011

Merkel: "risorse limitate per difendere l'euro"

BERLINO - No agli eurobonds, no a spese facili della Banca centrale europea per i paesi in difficoltà. Per salvare l'euro ci vogliono decisioni politiche: passi verso l'unione politica europea, con l'unione fiscale, cioè coordinamento e controllo dei bilanci pubblici, e meno sovranità ai paesi inadempienti. Ecco la più classica linea dura tedesca, nel puro stile del rigore della Bundesbank. E' la posizione che poche ore fa la cancelliera Angela Merkel ha esposto con estrema fermezza in un discorso al Bundestag, il Parlamento federale qui a Berlino. Proprio alla vigilia del vertice di lavoro di domani a Strasburgo con il presidente del Consiglio, Mario Monti, e con il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Insomma, sul summit imminente è bene che l'Italia non nutra troppe speranze.



Gli eurobonds non sono la scelta adeguata, ha sottolineato la cancelliera Angela Merkel respingendo le proposte arrivate da molti vertici europei, lo stesso Mario Monti li ha indicati 1 come una soluzione nei colloqui di ieri. "Gli eurobond non sono la risposta giusta" ha aggiunto e poi ha sottolineato: la Banca centrale europea (Bce) non può stampare moneta a volontà per soccorrere i paesi in preda alla crisi del debito sovrano, perché questo non è il suo mandato, e perché in nome della politica di stabilità che è cardine del ruolo della Bce non è assolutamente previsto nel suo statuto aiutare gli Stati membri dell'eurozona in crisi con continue spese per l'acquisto dei loro titoli sovrani. Di cambiare o ampliare il mandato della Bce - come pure chiede la Francia, anch'essa in gravi difficoltà - non se ne deve nemmeno parlare, ha insistito Angela Merkel. Non possiamo permetterci di continuare a spendere troppo, ipotecheremmo il futuro delle prossime generazioni, ha affermato.

Per salvare l'euro, sempre secondo la cancelliera, ci vuol altro. Cioè un serio pacchetto di modifiche ai Trattati europei. Modifiche che - a conferma della volontà di continuare con la discussa abitudine-metodo del tandem o duopolio francotedesco - Berlino, ha precisato Merkel, sta già discutendo e trattando con Parigi. Ci vuole un'unione fiscale, che vuol dire un coordinamento delle politiche di spesa pubblica con potere delle istituzioni europee di togliere sovranità ai paesi inadempienti. E i paesi in difficoltà o inadempienti dovranno rispettare gli obiettivi di risanamento anche in caso di cambiamento del quadro macroeconomico. E' un chiaro no all'ipotesi avanzata da Mario Monti di tenere in conto le esigenze di spesa pubblica necessaria per favorire la ripresa economica, e di scorporarla nel giudizio politico della Ue e delle sue istituzioni dai passivi che sommati compongono debito e disavanzo dei paesi membri dell'eurozona. Il vertice dunque si annuncia difficile, soprattutto per l'Italia.

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