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giovedì 15 dicembre 2011

Chiudiamo Casa Pound

La petizione può essere firmata a questo indirizzo:
http://www.petizionionline.it/petizione/chiudiamo-casa-pound/5870
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Non avremmo dovuto aspettare una strage nazista e razzista compiuta da un suo adepto, per esigere la chiusura di Casa Pound, il centro sociale dichiaratamente legato all’ideologia fascista, con particolare attenzione manifestamente rivendicata al Manifesto di Verona, alla Carta del Lavoro ed alla legislazione sociale del Fascismo.

Per difendere idee che non condividiamo abbiamo fatto morire “altri”, non italiani, a conferma che gli stranieri per noi sono non persone, che preferiamo quando sono silenziose vittime e meglio ancora morti da piangere sveltamente e dimenticare.

 Un susseguirsi di governi che si sono alimentati di illegalità, prevaricazione, rifiuto della cultura, dell’informazione e dell’istruzione, repressione di diversi e disubbidienti ha nutrito ideologie autoritarie e xenofobe, nell’ assordante silenzio dell’opinione pubblica. Favorendo una interpretazione aberrante della storia che ha riconosciuto credibilità democratica a protervi nostalgici, con l’accondiscendenza colpevole di intellettuali di area centro-sinistra schieratisi apertamente con il diritto di manifestare e radicarsi sul territorio di organizzazioni fasciste e negazioniste come Casa Pound.

Se non occorre essere nostalgici – e non ci sarebbe niente di male – se non si tratta di schierarsi in forma postuma con i vinti contro i vincitori, ma solo di continuare ostinatamente e tenacemente a distinguere sempre tra chi è stato dalla parte sbagliata e chi dalla parte giusta, ancor più si deve fare oggi per amore della verità ma soprattutto per amore della democrazia minacciata da un risveglio di ideologie che oltraggiano civiltà e umanità.

Non è permesso dare credito a chi offre una copertura “culturale” e solidale a una destra viva e vegeta, che vanta amicizie molto altolocate e che incarna principi e idee riconducibili alla stessa infamia di una volta, a quella maledetta triade populista: paura e quindi soggezione, xenofobia, razzismo. E contribuiscono ad accreditare e rafforzare presso l’opinione pubblica convinzioni distorte: modernità che si declina anche nella necessità di riconciliazione con i fascismi, e quindi perdita di senso dell’antifascismo, svuotamento dei contenuti costituzionali, virtù delle monocrazie, antipolitica, perdita del senso della repubblica, erosione della memoria come veicolo per ridurre il senso dell’identità e dell’unità nazionale.

Non è permesso dare legittimità al revisionismo e alle pacificazioni artificiali che danno luogo a ipotesi mistificanti quali il tentativo più volte riproposto di riconoscere simmetricamente tutte le organizzazioni di ex ”belligeranti”, senza limitazioni di sorta, fino alla concessione di contributi pubblici.

Non è permesso offrire sponda morale a un’organizzazione, Casa Pound, che ostenta un impegno no profit, approfittando del sostegno complice di partiti e istituzioni, ma che predica e pratica invece la dissoluzione di principi di uguaglianza, libertà e solidarietà.

Non è permesso riconoscere indipendenza “apartitica” a un’ associazione-satellite che fornisce supporto e candidati alle varie tornate elettorali amministrative e politiche su tutto il territorio nazionale. e che in questa veste riceve finanziamenti, patrocini, regalie, sedi gratuite, copertura politica e mediatica.

Non è permesso dare credibilità culturale a un organismo che, dietro un impegno di facciata inteso a offrire un’immagine pluralista – omaggi a Dell’Utri o Scilipoti, a Evola o Che Guevara, foraggia e incoraggia killer e picchiatori.

Sfrattiamo Casa Pound dalla casa della democrazia.

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