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domenica 19 febbraio 2012

Polverini di stelle

Rosella Roselli per il Sinplicissimus

Abbiamo visto tutti, nei giorni scorsi, le immagini agghiaccianti riprese di straforo nel pronto soccorso di uno dei più grandi nosocomi romani. La vergogna della sanità pubblica laziale ancora una volta varca i confini delle mura ospedaliere, mostrandoci malati accatastati per giorni nelle sale d’attesa e nei corridoi in attesa di un posto letto, ambulanze del 118 ferme nei parcheggi per l’impossibilità di ripartire senza le barelle, infartuati soccorsi e rianimati su materassi gettati a terra. In seguito a questo episodio Renata Polverini, presidente della Regione Lazio e Commissario straordinario per la sanità della Regione, ha offerto in televisione il solito trito e tristo spettacolo ricordandoci, ammesso che ce ne fosse bisogno, di essere una che viene “dalla strada” e di aver sofferto negli anni passati gli stessi disagi patiti in queste occasioni da ogni cittadino romano e laziale e attribuendo come sempre la malattia endemica della disorganizzazione sanitaria alla Giunta che l’ha preceduta. Una specie di maledizione alla quale sembra non esistere rimedio, insomma, destinata per altro soltanto a coloro che non possono sottrarsi alla tortura di condividere con altri dannati le bolge dantesche nell’inferno degli ospedali o nel purgatorio degli ambulatori delle Asl laziali.



Un argomento, quello della sanità pubblica laziale, che sicuramente sarà tralasciato nella prossima campagna informativa che precederà le elezioni amministrative ancora -purtroppo- lontane, per la quale la Regione ha appena deciso di finanziare con circa 15milioni di euro la “valorizzazione territoriale del Lazio” con un’intensa “attività di marketing a mezzo vettore aereo”, in aggiunta ad altre “attività trasversali” che dovrebbero promuovere il “marchio” regionale sugli aerei, negli aeroporti e sui siti della compagnia aerea che si aggiudicherà la gara d’appalto appena conclusa e già costata un milione di euro.

I nostri cieli saranno solcati da dirigibili ed aerei con scritte, striscioni e magari scie di fumo che richiamino i colori del logo regionale e che ravviveranno l’onnipresente cappa di smog. Non importa se sorvoleranno i parchi e le aree agricole a cui sono state sottratte parte delle risorse finanziarie ad essi destinate per investirle in questa nuova impresa della Giunta regionale, le discariche laziali ormai al limite, un territorio offeso dal cemento, gli edifici scolastici mai adeguati agli standard di sicurezza e i cinema occupati per sottrarli alla speculazione, i musei chiusi e i monumenti che languono in attesa dei restauri o la fabbrica di San Pietro dei mille cantieri di Roma e del Lazio fermi tra un’iniezione e l’altra di nuovi capitali da sperperare.

Sarà bellissimo stare col naso all’insù per osservare la pubblicità aerea in fila sulle strade intasate, dai finestrini dei pullmann e dei treni dei pendolari, dalle fermate dei bus cittadini che offriranno così un piacevole diversivo, forse compreso nell’aumento previsto recentemente del costo del biglietto, durante la lunga attesa dei mezzi. Sarà bellissimo si, lo spettacolo che godremo dal basso, immersi in tanta devastata bellezza

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