Abbandonato a se stesso, il cittadino della grande area metropolitana globalizzata finisce per andare inevitabilmente al pronto soccorso, dove deve rassegnarsi ad attendere di buon grado anche qualche ora. Ogni anno, nelle grandi aree di emergenza transitano circa 25 milioni di pazienti. Solo al 2% di essi viene attribuito il codice rosso. In tutti gli altri casi basterebbe il buon medico condotto di una volta. E' un'altra delle battaglie che faccio da tempo (vedi "Il popolo dei trasportabili", "Quando i dottori ti visitavano", ma anche "Il paziente italiano").
Ora, sembra che ci sia arrivato anche il Ministero della Salute. Secondo l'Onu, entro il 2050 l’80% della popolazione mondiale sarà popolazione urbana. Ci apprestiamo tutti ad ammassarci impilati in grande fattorie verticali di esseri umani, conosciute con il nome di grattacieli. Ma ci sono già progetti di vere e proprie montagne che si sviluppano in altezza, per oltre 3 chilometri, capaci di contenere oltre un milione di abitanti.
Il Ministro Balduzzi vuole allora riconsegnare il testimone dei pazienti non in pericolo di vita ai medici della mutua, che dovranno essere disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. L'idea è quella di realizzare "culle di specialisti" sempre in servizio, sia nei grossi centri urbani ma anche nelle campagne, cui rivolgersi in tutti i casi in cui si può fare a meno dell'ospedale, ovvero il 98% delle volte.
I fondi dovrebbero derivare da una riorganizzazione in chiave efficientista della sanità, perseguendo l'obiettivo delle quattro appropriatezze:
appropriatezze gestionali e strutturali (strutture e organizzazione);
appropriatezza tecnologica e di organizzazione (tecnologie diagnostiche, preventive e terapeutiche di avanguardia);
appropriatezza farmacologica;
appropriatezza clinica (medici ben preparati).
Questa razionalizzazione della spesa della struttura sanitaria dovrebbe portare a una riduzione dei costi impropri dovuti all’affollamento delle aree di emergenza e dei pronto soccorso pari a circa 13 miliardi di euro.
da byoblu
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