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giovedì 17 maggio 2012

Spese folli in Sicilia, la Regione assume i "camminatori" - La Stampa

Le periodiche polemiche attorno alla Regione Sicilia per i suoi strabocchevoli organici hanno perlomento raggiunto il risultato di un credibile censimento secondo cui nell’amministrazione lavorano oltre sedicimila dipendenti e oltre mille e duecento dirigenti (la Lombardia ne ha in tutto tremila e qualcosa). Una quota in continuo aggiornamento poiché arrivano i trenta camminatori ma anche sessanta funzionari direttivi e venti collaboratori preferibilmente - si segnala - con esperienza acquisita nei servizi di protocollo e archivio, per un totale provvisorio di centodieci new entry. Si premette che anche stavolta, come nelle volte precedenti, dalla Regione specificheranno che a loro carico c’è una pletora di dipendenti, più o meno i due terzi del totale, che altrove sono a carico dello Stato (e qualcuno replicherà citando per esempio il caso di una scuola di formazione pubblica che si chiama Cefop e ha ottocento dipendenti, pari a quelli del comune di Varese). E rimane così inspiegabile l’infittirsi di assunzioni a ridosso delle elezioni, a meno che non le si interpreti come occasioni di assistenzialismo.

E così tocca rifarsi a una recente indagine del governo (conclusa nello scorso ottobre) per raccattare qualche evidente esuberanza nella selezione del personale. In Sicilia sono in otto a occuparsi di «relazioni diplomatiche internazionali» e in ventuno che da mattina a sera si applicano alla «promozione dell’identità siciliana», mentre la signora Alessandra Russo, capo dipartimento del Lavoro, ha preso la funzione in senso estensivo e il lavoro lo dà a trentadue collaboratori. L’ufficio di presidenza onora il blasone di cui è portatore con una squadretta di centocinquantasette chauffeur. Poi ci sono certi uffici che tirano avanti con un solo dipendente (e un’imprecisabile quantità di precari) come l’Ufficio sismico regionale, il Servizio liquidazioni enti, il Servizio gestione interventi post diploma e università e il Servizio isole minori dell’assessorato alla Salute. (La Stampa)

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