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giovedì 26 luglio 2012

Messina la casbah dello Stretto, illegalità e sopprusi alla cittadinanza sotto gli occhi della Polizia Municipale



Generale Ferlisi, forse è stato capitano di “fregata”?
Attraversando la città di Messina da nord a sud – solo da Tremestieri fino all’Annunziata – si ha l’impressione di essere in una casbah, dove basta avere una bottega, un autolavaggio, un officina meccanica o di qualsiasi genere, essere ambulante fisso di frutta e verdura  e generi vari per avere il “permesso” di occupare il suolo pubblico, occupare le corsie di marcia ed intralciare la circolazione veicolare.

Sotto gli occhi poco “vigili” di una Polizia Municipale distratta – o chissà cosa – bottegai e piccoli commercianti, per i loro interessi particolari, hanno ridotto Messina ad una grande casba.

Attenzione a protestare perché si corre il rischio di venire aggrediti e non solo verbalmente. Non serve nemmeno chiamare il numero 090771000, magari vi risponderà un vigile urbano, ma non fatevi illusioni nessuno interverrà; la scusa – vera ma abusata – è: “siamo in pochi, non ci sono pattuglie”, nel migliore dei casi, “passerò la segnalazione al comando”.



Tutte prese per i fondelli. In alcuni casi – vedi la sede sul torrente Gazzi – la Polizia Municipale è a circa trecento metri da Largo La Rosa Minissale, ma ogni giorno (anche la domenica) gli ambulanti fissi di frutta e verdura ostruiscono la circolazione veicolare, tanto che si formano due file di veicoli: una arriva fino al semaforo accanto alla sede dei Vigili, ed una fino all’uscita principale del Policlinico ed oltre. E di Vigili nemmeno l’ombra, ed anche nel caso in cui ci sono non fanno ombra; infatti – saltuariamente – due o tre Vigili sostano sul semaforo accanto alla loro sede, ma non riescono nemmeno a fare spostare le auto in divieto di sosta (permanente con rimozione) fra il “loro” angolo, il negozio di detersivi e la “Gazzetta del sud”. Il sospetto che fra quelle auto in divieto c’è ne sia qualcuna di proprietà di qualche addetto alla viabilità è forte.
Fra gli usi e le consuetudini della casba Messina ci sono le bancarelle ed il parcheggio sul marciapiede. I cittadini, mamme con bambini e diversamente abili compresi, sono costretti a camminare sulla corsia di marcia veicolare rischiando di essere investiti; o fra le fila dei veicoli incolonnati perché gli abusivi hanno ostruito anche la carreggiata. Tristemente comica appare la presenza nelle file di veicoli di automezzi della Polizia Municipale (e di altre forze dell’ordine) che pazientemente attendono di transitare. Se chiedete perché non intervengono la risposta – a volta cortese, spesso infastidita, a volta arrogante – sarà: “siamo impegnati in altro servizio”. Chissà se hanno la cameriera che sta affogando nella vasca da bagno?

Ma a parte l’ilarità, ci viene il dubbio che i Vigili non abbiano notizia di un istituto: l’omissione di atti d’ufficio. Nei casi di pericolo per la pubblica incolumità, lo stesso istituto è applicabile anche alle forze di polizia più nobili; quelle che rispondono: è compito dei vigili urbani. Come dire che il bosco è della Forestale, le strade urbane dei Vigili Urbani, le tasse della Finanza, delinquenti e mafiosi se li dividono Carabinieri e Polizia. Ma nei codici e norme speciali, del nostro ordinamento non abbiamo trovato alcun riferimento circa questa divisione di compiti; pare proprio che le funzioni di polizia siano generaliste.

Il prefetto, il questore, il sindaco, il generalissimo comandante della Polizia Municipale concordano con i loro subalterni? Non hanno nulla da dire? Il generale Ferlisi ritiene di adempiere ai suoi doveri?

Noi crediamo che ci sia qualcosa che non va bene. Magari al primo incidente, alla prima rissa interpelleremo qualche psicologo per capire i motivi del comportamento umano; intanto abbiamo forti dubbi sulle capacita professionali dei funzionari pubblici del settore. (nuovosoldo)

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