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martedì 19 febbraio 2013

Pensionati sempre più poveri, al Sud situazione drammatica



foto di Pippo Martino
In Italia più di un pensionato su dieci (11%) si trova in una condizione di povertà ma la percentuale sale al 23,5% nel Mezzogiorno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Istat sulla povertà in Italia dai quali si evidenzia una tendenza al peggioramento della situazione.
A pesare maggiormente sul bilancio dei ‘ritirati dal lavoro’ sono – sottolinea la Coldiretti – l’abitazione e l’energia (39,3 %) , la spesa alimentare (21,1%) ed i trasporti e le comunicazioni (13,1%). Una percentuale superiore alla media viene assorbita – continua la Coldiretti – dalla sanità (4,8 %) mentre percentuali al tempo libero (4,1%) o all’abbigliamento e calzature (3,8%).
Nelle campagne ci sono più di 800 mila pensionati coltivatori diretti con pensioni inferiori o integrate al minimo di 460 euro al mese che stanno vivendo un periodo estremamente difficile, secondo una analisi di Federpensionati Coldiretti che denuncia l’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.

Secondo Federpensionati Coldiretti c’è la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse; eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; definire i livelli essenziali di assistenza previsto dalla Legge 328/2000; potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria. (nuovosoldo)

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