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giovedì 21 marzo 2013

La sanità in Italia, meno servizi e più tasse


Il Sistema sanitario nazionale, per molti anni fiore all'occhiello del welfare all'italiana, è sotto assedio. Una spirale negativa di tagli ai finanziamenti pubblici, aumento di tasse e riduzione dei servizi, sta mettendo a dura prova la tenuta della sanità pubblica italiana, una difficoltà messa nero su bianco dal Rapporto Oasi 2012 dell'Università Bocconi di Milano.

L'aumento esponenziale dei ticket ha spinto molti cittadini a rivolgersi al settore, dove a dispetto di una spesa mediamente ancora superiore c'è un abbattimento dei tempi di attesa, condizione spesso necessaria per molti malati in cerca di diagnosi e cure.

L'austerità invocata ed esercitata dagli amministratori ha di fatto peggiorato notevolmente il servizio offerto in molte regioni, fra cui quelle più indebitate come il Lazio, la Campania, la Sicilia, la Calabria, la Puglia e il Piemonte. In queste zone la percentuale di cittadini che si ritiene insoddisfatta raggiunge il 57,8 contro il 23,3 di altre regioni più virtuose. (da italiasalute)

In effetti la spesa sanitaria non ha subito grandi tracolli, si sono ridotte le figure tipiche dell'assistenza come gli infermieri, spesso mancano ancora gli operatori socio sanitari, i dipendenti di basso profilo in genere, mentre aumentano dirigenti amministrativi e medici oltre alle spese per servizi e beni  Sicilia e-Servizi software milionario che costano troppo e non subiscono tagli.



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