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giovedì 10 novembre 2011

Piove nell'ospedale, i malati scappano

PALERMO - È bastata una notte di pioggia e i malati son dovuti scappare ancora una volta da qualche reparto dell’ospedale Cervello dove si galleggia sul fango, come gridano medici e infermieri, pazienti e parenti. Alta tensione all’Unità operativa di gastroenterologia, 14 posti letto, una terapia intensiva con sei posti monitorati, sofisticati strumenti di endoscopia a fibre ottiche allineati fra ambulatori e laboratori collocati nel piano scantinato, sotto il livello della strada, invaso da acqua e fango con gli infermieri che spalano.


FANGO IN AMBULATORIO - «È la terza volta in due mesi», spiegano loro a pazienti infuriati, le scarpe che galleggiano nella melma, i medici al telefono per chiedere aiuto a un vertice distratto. Un peccato per l’ospedale che era un vanto della sanità in Sicilia, ormai al centro di infuocate inchieste giudiziarie come l’arresto di una dirigente dell’ufficio legale senza titoli per essere assunta se non la parentela con un fratello deputato regionale.
PEDIATRIA DIMEZZATA - Non solo, ma infuriano le polemiche per il trasferimento al Cervello di un pezzo della Pediatria dismessa da un ospedale specializzato per i bambini, la Casa del Sole. Sarà un pronto soccorso dimezzato. La chirurgia pediatrica andrà infatti al Civico e la cardiologia al Di Cristina lasciando al Cervello per consulenze solo un chirurgo e un cardiologo pediatrico di giorno, assenti la notte e reperibili solo al telefono. Assemblee e proteste continue, animate da rappresentanti sindacali che contestano il piano dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. A sua volta durissimo per le («ingiuste») critiche legate ai numerosi casi di malasanità che gli piovono addosso. Anche da Leoluca Orlando, il presidente della Commissione sugli errori sanitari. (corriere.it)

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