Alla seconda convocazione però, con voto segreto, l’Ars ha dichiarato incompatibile il sindaco-deputato, Giuseppe Buzzanca, “bocciando” la relazione approvata dalla Commissione verifica dei poteri che non esprimendosi a maggioranza lo scorso gennaio aveva di fatto sancito la possibilità di mantenere il doppio-incarico.
sono stati 38 i voti contrari alla compatibilità di Buzzanca, tre favorevoli, un astenuto. Incompatibilità in tempi supplementari. A cosa serve dichiarare la incompatibilità quando tra qualche mese si chiude e si torna a votare? Solo a prenderci in giro.
“Dichiaro la sussistenza dell’incompatibilità tra la carica di deputato regionale e quella di sindaco di Messina ricoperte da Buzzanca - ha detto il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, subito dopo il voto - Buzzanca adesso ha dieci giorni di tempo per optare, spirato questo termine, in assenza di una decisione, lo stesso Buzzanca sarà dichiarato decaduto da questo Parlamento”. Buzzanca avrebbe dunque dieci giorni per optare tra una delle due cariche. Scaduto questo termine, in assenza di una decisione, lo stesso verrà considerato decaduto da deputato regionale. Al posto del primo cittadino di Messina dovrebbe tornare a sedere all’Ars il messinese Antonio D’Aquino, transitato nelle file del Mpa.
“Il voto dell’Assemblea che ha dichiarata la incompatibilità di Buzzanca – ha detto, sornione, Antonio D’Aquino - costituisce una doverosa affermazione della legalità e con essa del prestigio e della credibilità del Parlamento Siciliano”.
Semplicemente una farsa.
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