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mercoledì 12 settembre 2012

Aborto: obiettori in ospedale, cucchiai d’oro in clinica privata

Si torna con prepotenza a parlare di aborto e se ne parla male: da un lato per la proliferazione molesta dei movimenti pro-life, delle marce per la vita, delle moderne scomuniche di un terzo millennio intensamente cleropositivo, dall’altro per un boicottaggio serpeggiante che ritaglia in apparenza i confini del lecito. L’ultimo caso riguarda la regione Marche, dove si registra uno strano record di medici tormentati da problemi etici: nell’ospedale di Jesi tutti i ginecologi della struttura si sono dichiarati obiettori di coscienza, rendendo impossibili gli interventi d’interruzione volontaria della gravidanza. In precedenza la stessa situazione si era verificata a Fano, costringendo l’assessore regionale alla sanità ad assicurare l’intervento di un non-obiettore “esterno” che supponiamo molto, molto occupato.  (saluteme.it)

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