MESSINA – Beppe Grillo: comico, politico e, adesso, anche nuotatore. L’eclettico fondatore del Movimento 5 Stelle ha deciso di aprire la campagna elettorale in Sicilia, promettendo di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina. (from saluteme.it http://www.saluteme.it/news/2540-lo-sbarco-in-sicilia-di-beppe-grillo.html)
Grillo si è presentato questa mattina sulla spiaggia di Cannitello, in Calabria, trovando ad accoglierlo la pioggia e una grande folla di giornalisti pronti a seguirlo. Ritmo compassato e un grande numero di barche al seguito di Grillo, che per il momento sembra reggere bene. Dalla barca degli organizzatori gli consigliano di respirare ogni due secondi, e lui risponde mostrando il pollice in segno di ok. Sullo Stretto ha smesso di piovere ed è apparso un pallido sole. Il mare leggermente mosso. L’acqua non è molto calda. Attorno ci sono decine di barche sulle quali si trovano moltissimi cineoperatori, fotografi e giornalisti, oltre a mezzi navali di capitaneria di porto, polizia, carabinieri e della polizia municipale di Messina.
Alla fine ce l'ha fatta. I dubbi erano molti, per le condizioni non ideali del mare e perché Grillo ha 62 anni e non è un nuotatore professionista. Ma il leader del Movimento 5 Stelle è riuscito a raggiungere la sponda siciliana dove è stato accolto da sostenitori festanti. Il tempo di percorrenza è stato di circa un'ora e un quarto.
Questo è il terzo sbarco in Sicilia in 150 anni. Il primo fu Garibaldi che portò i Savoia, il secondo fu fatto dagli americani che portarono la mafia, il terzo sono io con il MoVimento 5 Stelle, ma né Garibaldi o Nino Bixio o Lucky Luciano sono arrivati in Sicilia a nuoto.
La Grecia fallisce per il suo debito, la Sicilia fallisce per il suo credito verso lo Stato italiano che gli presta come elemosina solo una parte di ciò che gli deve, ma non pareggia mai il conto. La Regione Sicilia vanta un credito di un miliardo di euro nei confronti dello Stato italiano e le stesse imprese siciliane hanno un credito di 5 miliardi di euro.
La Sicilia potrebbe vivere meglio senza l'Italia, ma l'Italia non potrebbe vivere senza la Sicilia. Se la Sicilia dovesse andarsene, costretta dal malfunzionamento dello Stato e delle istituzioni, sarebbe l'inizio di un domino cui seguirebbero altre Regioni e la fine dell'Italia, forse la sua balcanizzazione.
Quest'isola ha bisogno del rilancio dei trasporti locali, della banda larga diffusa, di strutture turistiche, della valorizzazione dei suoi giacimenti artistici, di una nuova economia legata alle telecomunicazioni e allo sviluppo del digitale, di investimenti in start-up collegate alle università, di trattenere qui i suoi giovani, il suo futuro, ma soprattutto ha bisogno di onestà nelle istituzioni. Questo è ciò che farà il M5S in Regione Sicilia.
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