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martedì 9 ottobre 2012

Il laboratorio dell’A.O.R. Papardo-Piemonte di Messina all’avanguardia nelle indagini di screening oncologico del tumore del collo dell’utero

Messina – Presso la Microbiologia e Virologia del laboratorio è stata introdotta una nuova indagine per il completamento dello studio del Papilloma virus, che rivela la presenza delle oncoproteine E6/E7 relative a cinque sottotipi di HPV ritenuti ad alto rischio oncogeno: i ceppi 16, 18, 31, 33, 45. L’infezione da HPV è una delle infezioni virali ginecologiche più diffuse e più insidiose in quanto può evolvere in cancro del collo dell’utero che, dopo quello della mammella, è il più frequente nella donna. Sono maggiormente imputati alcuni ceppi di questo virus e questo test permette, appunto, di rilevare, in presenza di questi ceppi, il rischio di evoluzione oncogena.
Il comunicato poi prosegue dicendo che ciò permette una diagnosi veramente precoce nelle donne interessate al problema, e, cosa non meno importante, di tranquillizzare tutte le altre. Ma il vocabolo "diagnosi precoce" è abusato. Si tratta solo di un maggiore rischio. (vedi: Vaccino HPV: inutilità e controindicazioni)


Il test deve essere preceduto dallo screening per HPV DNA con la tipizzazione dei ceppi; sia il test di screening, che quello per l’eventuale ulteriore ricerca delle proteine oncogene E6/E7, vengono eseguiti come normale striscio o PAP- TEST.

Il tampone può essere fatto presso il reparto di ginecologia della stessa Azienda Ospedaliera Papardo-Piemonte , con regolare richiesta del medico di medicina generale, o presso il proprio ginecologo, purché utilizzi il kit di trasporto fornito dallo stesso laboratorio. I campioni devono pervenire in Virologia entro le due ore dal prelievo, in contenitore termico se provenienti dall’esterno. L’esame verrà erogato, per l’utenza esterna, tramite regolare richiesta SSN. (da nuovosoldo)

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