La ricerca coordinata dal dott. Stanley Hazen e pubblicata su Nature Medicine ha individuato nella L-carnitina l'aspetto più preoccupante legato al consumo di carne rossa, spesso associato all'insorgenza di patologie cardiovascolari, cancro e obesità. Secondo i ricercatori americani, tuttavia, non sarebbero grassi e colesterolo i principali responsabili di questo maggior rischio, ma proprio la carnitina.
I medici hanno analizzato su modello murino l'effetto prodotto dall'aminoacido, verificando come la L-carnitina venga trasformata in una molecola tossica, l'ossido di trimetilammina (TMAO), da alcuni batteri della flora intestinale. La molecola così trasformata si accumula nel sangue aumentando il rischio cardiovascolare. (da italiasalute)
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