"Abbiamo bisogno in ogni settore dell'amministrazione di uomini
della legalità. Abbiamo nominato Cicero perché lo ritentiamo una persona
competente e perché non vogliamo lasciarlo solo in questo momento in
cui gli hanno rafforzato la scorta”. Rosario Crocetta è andato all'Irsap per dare
solidarietà
pubblica ad Alfonso Cicero, commissario dell'ente regionale che ha
sostituito le vecchie Asi.
Cicero è stato da pochi giorni nominato
presidente dalla giunta, con una mossa non gradita dai partiti e anche
da qualche associazione di categoria. Cicero ha denunciato ieri
un'intimidazione (una valigetta con liquido infiammabile trovata davanti
casa, a Caltanissetta).
''Purtroppo l'atmosfera di tensione in Sicilia è alimentata anche da
alcuni giornalisti che forse vogliono sostenere che la mafia che io
denuncio non esiste e deve continuare a non esistere. La mafia non è uno
scherzetto. Non accetto lo sfottò e la strumentalizzazione di alcune mie frasi completamente fraintese da certa stampa''.
''Qui c'è un governo regionale che si impegna contro la mafia
- ha aggiunto -. C'è gente che ci mette la faccia come Francesco
Calanna dell'Esa e poi c'è qualche testata che si diverte a sfotterci,
presenterò un dossier su questo fatto. Non è possibile che quando noi
attacchiamo la mafia c'è una parte dell'informazione che gioca sporco. E vedremo anche che rapporti di parentela ci sono: preparerò un dossier''.
Infine chiarisce: "Laddove riterrò che gli attacchi siano sistemici mi rivolgerò
alla procura della Repubblica. Io presuppongo vi sia sempre la buona
fede in chi scrive. Il mio ragionamento è di sensibilizzazione.
Io sto dicendo: noi stiamo sfidando i poteri mafiosi. La stampa deve
decidere se dare lo stesso spazio alla vittima e all'aggressore. Nei
commenti leggo di tutto: se io scrivo una lettera al direttore in cui
dico viva la mafia, il direttore la pubblica? Se qualcuno mi insulta con
commenti anonimi – insiste il governatore -, questo non lo posso
considerare casuale, ogni volta che faccio una denuncia sulla mafia. Io
per quello che dico ci metto la faccia, chi mi risponde con un commento
anonimo può dire quello che vuole. E io non so se quello è il figlio di
Riina. E il giornale, scegliendo di pubblicare quel commento anonimo lo
fa suo".