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martedì 20 dicembre 2011

Metodo Zamboni, inizia la sperimentazione

Una sperimentazione su 60 pazienti nel 2012. Il “metodo Zamboni”, terapia per curare la sclerosi multipla la cui validità divide da tempo la comunità scientifica nazionale e internazionale, potrebbe arrivare negli ospedali pubblici già dall'anno prossimo. Ad annunciarlo, questa mattina, Fabrizio Salvi, neurologo del “Bellaria” di Bologna, da tempo collaboratore del medico ferrarese Paolo Zamboni nella messa a punto di questa tecnica.



La tesi vede una correlazione tra Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) e sclerosi multipla può aprire nuove prospettive per le vittime di questa malattia neurologica.

Zamboni ammette che il protocollo ha ancora bisogno di essere migliorato e questo, secondo lui, richiederà una decina d'anni, tuttavia il primo passo per attuare queste modifiche era cominciare la sperimentazione, e sembra che questo momento sia finalmente arrivato, dopo tantissimi dibattiti e cambi di direzione.

Zamboni però è cauto, spiega che la sclerosi multipla è una malattia complessa, multifattoriale, ed è difficile pensare che il suo metodo possa essere applicato a tutti. La speranza tuttavia è che anche le persone che non possono curarsi usufruiscano comunque benefici.

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