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venerdì 3 agosto 2012

Il paradosso dei farmaci equivalenti e omeopatici

farmaci-generici
Con la spending review i medici avranno l'obbligo di indicare nella ricetta il principio attivo, ma anche la "facoltà" di indicare medicinali 'griffati'. Questa indicazione facoltativa diventa vincolante per il farmacista se viene inserita, "corredata di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità". Una norma di buon senso anche troppo permissiva, che tende a fare risparmiare il cittadino. Oltretutto in Europa si fa uso dei farmaci equivalenti (generici) in modo ben più consistente che in Italia, dove si arriva appena al 47% contro punte dell'83% della Gran Bretagna.
Invece le associazioni dei medici (Fimg, Fnomceo e altri), preoccupati, cominciano a lanciare i loro strali. Ma cosa c'è di irrazionale in una norma del genere? Da cosa il cittadino dovrebbe essere "difeso" ed obbligato ad acquistare i farmaci ad un prezzo doppio per ottenere la stessa efficacia?
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[leggi: Il paradosso dei farmaci equivalenti e omeopatici].

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