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venerdì 22 giugno 2012

SICILIA: Voto di scambio, per Lombardo ora spunta l’aggravante mafiosa.

SICILIA: Aggravante mafiosa richiesta dei pm al tribunale della Procura di Catania nei confronti del governatore siciliano e di suo fratello Angelo. I due sono imputati per reato elettorale: CATANIA - “Ho il dovere, come rappresentante dell’ufficio di Procura, alla luce delle dichiarazioni dei pentiti, di contestare l’aggravante di aver favorito la mafia”. Colpo di scena al processo per voto di scambio semplice che vede imputato davanti al giudice monocratico il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo e suo fratello Angelo.

Un’indicazione già data più di un mese fa dal gip Luigi Barone che aveva rigettato l’archiviazione per il reato di concorso estermo in associazione mafiosa proposta dalla Procura per Lombardo disponendo l’imputazione coatta per questo reato e l’aggravante mafiosa per il voto di scambio semplice. Ora, il procedimento in corso rischia di dover ricominciare daccapo o, in caso di rinvio a giudizio per concorso esterno nel procedimento parallelo, di essere unificato in un unico processo.

Per spiegare la nuova contestazione in udienza, i pm hanno fatto riferimento alle dichiarazioni dei pentiti D’Aquino e Di Gati sulle modalità di richiesta dei voti, non selettiva, “ad personam”, ma conosciuta in tutto il rione. Da qui, secondo i pm, discende l’applicabilità dell’aggravante. “Le condizioni di omertà in cui vivevano le persone del quartiere - ha argomentato il pm Zuccaro - erano tali che nessun rivale politico avrebbe denunciato che un altro candidato aveva l’appoggio dell’associazione mafiosa, facendo emergere una sorta di paura estesa che si collega alla forza di intimidazione di Cosa nostra”.

Il presidente della Regione, presente in aula, ha confermato la sua intenzione di rassegnare le dimissioni il prossimo 28 luglio, come già annunciato, e ha aggiunto: ” Il grande rammarico è che io non ho ancora un processo nè un rinvio a giudizio, e che bisogna ricominciare daccapo. La Procura di Catania è composta da persone di straordinario valore, qualità e competenza ma le accuse dei pentiti sono sotto gli occhi di tutti, sono ridicole”. Repubblica.it

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