Supera la prova pure un altro degli uomini considerati vicini all'ex governatore, Angelo Pellicanò dell'ospedale Garibaldi di Catania, con 85 centesimi. Per il rotto della cuffia passano Salvatore di Rosa, ex commissario di Villa Sofia rimosso a gennaio da Crocetta (65), Francesco Poli, ex manager dell'ospedale Cannizzaro di Catania ora in pensione (60), e Mario Zappia dell'Asp di Siracusa (60). Tra le Asp, le uniche ad ottenere buoni risultati sono Trapani, guidata da Fabrizio De Nicola, nominato in quota Pdl, ed Agrigento, retta dal lombardiano Salvatore Messina, che ottengono rispettivamente 82 e 88 centesimi.
Male tutti gli altri. A partire dall'ex commissario straordinario del Policlinico di Palermo, Mario La Rocca, che con 47 su 100 si aggiudica il voto più basso. Per lui, che nel 2009 fu sponsorizzato dall'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, la bella notizia è che la commissione d'esame dell'assessorato lo ha inserito tra i 200 finalisti che aspirano a rientrare nella rosa dei 50 papabili alla futura nomina. La stessa speranza che coltiva Paolo Cantaro, uomo del Pd nominato a gennaio alla guida dell'ospedale Cannizzaro di Catania: il giudizio sul suo operato come manager dell'Asp di Caltanissetta non è sufficiente ( 57 su 100). Niente da fare anche per Gaetano Sirna, dell'Asp di Catania, che non ce la fa per due punti. Lo stesso vale per Salvatore Cirignotta, ex manager all'Asp di Palermo voluto dall'ex assessore Massimo Russo e mandato a casa da Crocetta, che ha avuto 55 in pagella. Figurano sia nella lista dei "papabili" della commissione che in quella dei bocciati dall'Agenas anche Manlio Magistri (Asp di Messina) e Nicola Baldari (rimosso a gennaio dall'Asp di Enna) con una votazione di 49 e 51.
Ma i manager giudicati insufficienti contestano i dati. "Com'è possibile - dice Paolo Cantaro - che appena un anno fa aveva avuto più di 80 e ora sono sceso a 57? Dalle verifiche trimestrali svolte con la stessa Agenas i numeri a mia disposizione sono diversi. Chiederò di essere ascoltato". Sotto accusa c'è soprattutto il criterio scelto per l'attribuzione dei punteggi. Nella griglia di valutazione 30 punti sono attribuiti a 11 subcategorie (tra cui attivazione dei centri unici di prenotazione, dei presidi territoriali d'assistenza, dei punti di primo intervento, controllo delle cartelle cliniche). Bastava non conseguirne anche uno solo per vedersi decurtare tutti e 30 i punti. "Per quanto mi riguarda - spiega Gaetano Sirna - non mi sono stati attribuiti per appena 15 cartelle cliniche non verificate". Anche gli altri bocciati contestano le valutazioni dell'agenzia e annunciano ricorsi. (da repubblica)
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