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venerdì 30 novembre 2012

Debacle Italia

...se veniste sopra la colonna, al riparo dal maledetto rumore di fondo dove prima le lucciole facevano da lanterne politiche o ora  i fiaschi non vengono nemmeno presi a fischi, tutto appare molto più chiaro. Chiaro, ma ahimè insensato, come una lucida follia di cui si possono conoscere le cause, ma non gli effetti.

Un anno e mezzo fa, nonostante il suo chiaro fallimento in Grecia, in Irlanda e altrove il Paese si è fatto trascinare dentro la logica del debito, innescata e infiammata da un’Europa matrigna nella quale i Paesi ricchi non volevano in alcun modo fare sacrifici per compensare il divario tra le bilance commerciali che si era determinato a causa dell’Euro. Una santa alleanza fra questi egoismi, le visioni politiche dei circoli della finanza volti a ridurre la democrazia  e gli interessi di una classe dirigente locale di straordinaria mediocrità e non più interessata agli investimenti produttivi, ha portato a firmare la galera finanziaria per 50 milioni di italiani (i rimanenti dieci fungono da secondini).

L’ipotesi di pessima scuola sulla quale si sono costruite le ricette di valore universale e universalmente fallite era che per diminuire il debito pubblico occorreva distruggere il welfare, creare le condizioni per far calare i salari, ovvero eliminare conquiste e diritti del lavoro, rendere impossibile una qualche politica sociale attraverso i meccanismi di sottrazione di sovranità finanziaria col fiscal compact, il Mes e il pareggio di bilancio in Costituzione. L’impoverimento del Paese, secondo astrazioni accademiche delle peggiori e più banali avrebbe poi favorito la crescita. Non c’è bisogno di dire come queste misure abbiano necessariamente colpito i ceti più deboli creando una straordinaria diseguaglianza e un pericolo per la democrazia stessa.
Era ed è del tutto evidente che l’insieme di questa filosofia d’azione, accettata da una politica giunta ai suoi minimi termini attraverso  l’appoggio a un “governatore”  dalle frequentazioni ambigue quando non apertamente reazionarie, era una semplice, totale stupidaggine per il semplice fatto che:
1) i salari italiani erano già tra i più bassi dell’area Ocse ,Salari ocse



Spesa sociale2) che il welfare ossia la spesa sociale era già tra le minori d’Europa e in termini reali al quart’ultimo posto, considerando che nei Paesi Scandinavi parte della spesa sociale avviene sulla fiscalità generale

L’ultimo regalo di Lombardo: 83 milioni di euro al socio privato di Sicilia e-Servizi

Palermo – Una scrittura privata con cui, alla vigilia delle elezioni, la Regione in crisi finanziaria spalanca la cassa: fuori 83 milioni destinati al socio privato di Sicilia e-Servizi, l’azienda che gestisce i progetti informatici nell’amministrazione. Il riconoscimento di un pesantissimo debito che, malgrado le perplessità dell’ex assessore all’Economia, di dirigenti regionali e amministratori della società, è stato fatto a ottobre dall’ex capo dipartimento Bilancio Biagio Bossone. Su indicazione data dall’allora governatore Raffaele Lombardo, quando quest’ultimo era già dimissionario.

La storia di Sicilia e-servizi, una gallina dalle uova d’oro nel ricco pollaio delle spa regionali, ha già fornito capitoli memorabili: dalle tariffe fino a mille euro al giorno con cui venivano pagati i tecnici forniti “in affitto” dal socio privato all’immissione in organico di una sfilza di amici e parenti di politici. E ora quella storia si allunga con un accordo di otto pagine, più quattro allegati. Con questo documento, rimasto riservato e non approvato dalla Corte dei conti, la Regione chiude in pratica la partita con Sicilia e-servizi venture, il socio di minoranza che in realtà mette insieme due imprese: la Accenture e la Engineering.
Fonte:  La Repubblica.it

Sicilia: Licenziamenti col trucco

La riforma boomerang dell’ex assessore Centorrino.

MESSINA. La regione Sicilia ci ha messo 36 milioni di euro in più, tuttavia mille degli ottomila lavoratori, dichiarati in esubero, sono stati licenziati dagli enti di Formazione. Che, però, continuano ad assumere nuovo personale. La riforma della Formazione dell’ex assessore Mario Centorrino e del dirigente generale Ludovico Albert ha prodotto paradossi su paradossi. E un rischio. Quello, senza aver mai bandito un concorso, di vedere gli organici della regione Sicilia crescere in un solo colpo di mille unità. Un rischio che potrà essere uno dei problemi con cui si cimenterà Nelli Scialabra, il neo assessore alla Formazione nominato da Rosario Crocetta. I mille licenziati, infatti, si sono rivolti ai legali che hanno avviato una valanga di ricorsi ai Tribunali del Lavoro dell’isola per chiedere venga loro riconosciuto il rapporto di lavoro diretto con la Regione.
LA TESI DEI LICENZIATI. I motivi? «Gli enti di formazione non erano degli organismi di diritto distinti dalla regione Sicilia ma hanno sempre agito come sua longa manus, alla stregua delle società in house». La prova? «C’è tutta una serie di norme di legge che corroborano questo dato. Intanto, le assunzioni degli enti erano autorizzate dalla regione per cui ogni ente non aveva autonomia. E poi c’è una norma che stabilisce che la Regione, che interveniva per pagare tutti gli stipendi, assicura la stabilità del lavoro dei dipendenti della Formazione», spiegano in sintesi i legali Giuseppe Saitta e Giuliano Saitta, gli avvocati di Messina che patrocinano in questa battaglia legale 200 lavoratori che hanno perso il lavoro.
Fonte: Centonove.it

Ricerca, una rete di parentele e amicizie là dove si stanziano i fondi del ministero

Un dossier anonimo descrive la fitta ragnatela di rapporti intorno al dirigente Antonio Agostini, fino a pochi mesi fa responsabile delle decisioni sui progetti scientifici da finanziare. Ma il dicastero retto da Francesco Profumo blinda gli archivi che permetterebbero di verificare le accuse!  ....Il Fatto Quotidiano

Tutto è segreto, (La sanità segreta)  il cittadino deve pagare le tasse e non farsi domande. Il regime italiano non può dare conto di come spende i soldi, abbiamo un sistema criminale dove la monarchia quasi impallidisce.

Sicilia Esa: 140 nuovi dirigenti nell'ente da chiudere

Cinquecento trattoristi per cinque soli mezzi, competenze ignote e contenziosi sulle buste paga che durano da decenni: l'Esa è uno dei carrozzon-simbolo della Regione. Ma la vecchia giunta ha deciso di fare un regalo ai funzionari che intendono fare carriera.. (Repubblica)

giovedì 29 novembre 2012

Il ricatto Ilva: la borsa o la vita?


ilva-tarantoIl ricatto della chiusura di una acciaieria costruita 50 anni fa e mai riammodernata a sfavore dell'ambiente. I Riva non investono, troppo oneroso ridurre il gap tecnologico di ben 2 generazioni rispetto a nuove acciaierie. Si vuole continuare a produrre senza il peso di dovere salvaguardare l'ambiente e la vita.
A breve il Consiglio dei Ministri varerà un Decreto per salvare il lavoro, i soldi. Abbandona la vita di bambini e povera gente che vive ai Tamburi. La salute per tutti non è più garantita. (saluteme.it)

Amianto killer nel Messinese. Morto ex dipendente Sacelit

SAN FILIPPO DEL MELA (MESSINA) – E’ morto un altro operaio della Sacelit, l’azienda di San Filippo del Mela (Messina) che produceva amianto. Lo comunica l’ex dipendente Salvatore Nania, presidente del comitato “Ex esposti amianto e ambiente”. “Dopo mesi di sofferenze – dice – Santo Andaloro, 80 anni, anche lui colpito da malattie che riguardano l’esposizione all’amianto, è morto. Si tratta della 109/ma persona deceduta tra gli operai e i loro familiari, a causa del”asbestosi provocata dalle fibre killer”. (nuovosoldo)

Comune di Messina - “Bilanci non veritieri”

L’ordinanza della Corte dei Conti sullo stato delle casse del Comune di Messina finisce anche in Procura. E i magistrati non l’hanno inviata solo alla Procura della magistratura contabile regionale, ma anche a quella del Tribunale di Messina. Non è difficile ipotizzare che i magistrati di Palermo, dopo avere esaminato i documenti presentati dal commissario straordinario Luigi Croce, abbiano ravvisato ipotesi di reato e di danno erariale nella gestione delle finanze comunali. Rimangono solo 30 giorni di tempo per non far affondare, per così dire, una barca che fa acqua da tutte le parti. Diversamente, si arriverà alla dichiarazione di dissesto e per Messina si aprirà un capitolo ancora peggiore di quello attuale.
(nuovosoldo)

mercoledì 28 novembre 2012

La spending review di Crocetta

"La mafia dovrebbe denunciarmi per mobbing, ma Cosa Nostra è molto più forte di quanto si possa credere. La si vuole estinta, superata, scomparsa, ma sono tutte fesserie. Ho fatto i primi giorni da presidente e capisco che c'è una macchina, un sistema che nel suo complesso è un sistema mafioso". Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana, risponde nel videoforum a Repubblica TV.  
  "C'è un sistema conclamato di affari che fanno capo a tanti, ma credo che abbiano un collante unico, Cosa Nostra. La mafia è il vero mediatore politico".

Salute per tutti non più garantita


poverta"Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento". Lo dice Mario Monti intervenendo in collegamento a Palermo durante l'inaugurazione di un centro biomedico della fondazione Ri.Med.
Secondo il Professore oggi la priorità è trovare "nuove modalità di organizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è chiaramente altissima l’innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase di industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida considerando il parametro costo-efficacia un parametro non più residuale".

Di “brave persone” si muore


Anna Lombroso per il Simplicissimus
E dire che se c’è qualcuno legittimato a dire “lasciateci lavorare” dovrebbero essere proprio i lavoratori o quelli che aspirano a diventarlo. Invece c’è un’ampia platea che applaude i cialtroni, i distratti, gli indifferenti, quelli occupati negli affari loro, gli infami, quelli che ci hanno già rovinato e vogliono fare anche peggio, raccomandandoci di non disturbarli mentre bisticciano nei cantieri delle loro miserie, in nome di un loro progetto di salute pubblica, che si sa che è privata anche la via sanitaria per il paese. Vecchi e nuovi sfrontati invitano alla pazienza, che non è certo una virtù e infatti a loro piacciono i vizi, a non parlare ai manovratori intenti ai loro ballottaggi, ai loro porcelli, a distribuire favori a famigli e affini e alla tutela dei loro interessi, i loro privilegi, ad alimentare quelle disuguaglianze che servono loro per essere differenti da noi, cioè superiori, remoti, salvi. Ma soprattutto dediti all’ubbidienza a certi comandi ormai palesi e intelligibili anche per noi che li riceviamo da distanze siderali, se non fosse per ripetitori spaventati e sottomessa che ci somministrano le notizie con cauta parsimonia.

Ormai sciaguratamente esplicito Monti ha detto – ma lo abbiamo saputo con un certo ritardo per via di quel delicato pudore dei media – che dovremo ricorrere a mezzi aggiuntivi, supplementari, integrativi e talmente addizionali da diventare unici, necessari e insostituibili per le cure, l’assistenza medica, i vaccini, le pillole, le analisi, insomma per comprarci a caro prezzo il diritto alla salute. Insomma ha voluto dirci che sono affari nostri di italiani intemperanti e spendaccioni, che è affar suo dare una mano a rapaci compagnie assicurative e che è affare comune continuare a ramazzare risorse per riempire una voragine incolmabile e per rispettare patti che lui personalmente ha stretto coi suoi augusti padroni, in modo che diventino irreparabilmente anche i nostri.

Nazionalizzate l'Ilva


Ilva Taranto


 di Paolo De Gregorio

 Suona stonata e fuori contesto la presa di posizione che vuole conciliare produzione industriale, salute dell’ambiente e dei cittadini di Taranto, come se ciò fosse realmente possibile e praticabile. Questa è una posizione demagogica, pretesca, che non vuole tenere conto di fattori essenziali, di cui il più importante è quello della globalizzazione, che vedrà entrare presto nel settore siderurgico paesi come Vietnam, Argentina, India, mettendo fuori mercato l’acciaio italiano, come è già avvenuto nel settore delle costruzioni navali italiane, messe fuori gioco dalle più competitive industrie cantieristiche di Cina e Corea del Sud.

 Si aggiunga che un vero risanamento di impianti ormai vecchi ha costi di miliardi di euro, non i pochi milioni messi a disposizione della proprietà Riva, e lo Stato italiano non ha soldi. Qui si cerca di fare i conti senza l’oste e trascinare la cosa per le lunghe illudendo gli operai e i cittadini inquinati di Taranto. Anche dal processo ai responsabili dell’azienda non c’è da aspettarsi un gran che, e la più realistica delle ipotesi ci porta a pensare che finirà dopo 20 anni come quello contro la Eternit (amianto) di Casale Monferrato.

 A livello mondiale, come sostiene il Wall Street Journal, si configura una sovrapproduzione di acciaio, con conseguente discesa dei prezzi. Gli impianti di nuova generazione produrranno di più e a costi inferiori. Probabilmente gli impianti industriali del nord Italia che lavorano l’acciaio prodotto a Taranto non avrebbero difficoltà a procurarsi all’estero la materia prima.

 L’unica strada seria percorribile sarebbe quella di nazionalizzare gli impianti di Taranto, scegliere di finanziare il rinnovamento degli impianti e la bonifica del territorio con il denaro stanziato per acquistare dagli USA i 90 bombardieri F35 (cifra ampiamente sufficiente) e fare un accordo con le industrie del Nord per assicurarsi che compreranno l’acciaio di Taranto anche se il mercato internazionale offrirà prezzi più competitivi.

 Solo una politica illuminata, fatta di persone oneste, coraggiose, di difensori del bene comune, potrebbe prendere decisioni di questo tipo e sarà bene che alle prossime elezioni i cittadini italiani si ricordino che la cosa più necessaria è quella di mandare a casa il 90% della attuale casta politica, compresi quei “professori” che ci vogliono pure togliere la Sanità pubblica. (da byblu)


La strada verso il baratro


La Strada Verso il Baratro


di Fabrizio Tringali

 Il governo Monti ha compiuto un anno. Per celebrare l'evento, Palazzo Chigi ha diffuso una lunga nota ufficiale, denominata “appunti di viaggio”, che riassume quanto è stato fatto in questi dodici mesi. Un documento pieno di menzogne e di omissioni (come ad esempio il dato relativo alla disoccupazione giovanile, salita dal 27 al 35 per cento). Ma le balle potevamo aspettarcele, e basta dare uno sguardo alla tabella riassuntiva pubblicata dal Sole24Ore per apprezzare gli effetti nefasti del governo dell’austerity. Ciò che più colpisce, invece, è che finalmente alcune drammatiche verità vengono ufficialmente a galla.


1) Il mercato unico europeo non è nato per favorire la cooperazione

 Il documento ribadisce per ben due volte, con frasi evidenziate in neretto, che il Trattato di Lisbona disegna un'economia di mercato “altamente e fortemente competitiva”, in cui i singoli Stati sono chiamati a “promuovere il proprio posizionamento” cercando di “migliorare la propria situazione comparata” (ovviamente a scapito degli altri). Interessante, non vi pare? Quando mai agli italiani è stato detto con chiarezza che i trattati europei non costituiscono affatto la base di forme di collaborazione fra gli Stati, e che quella che chiamano “Unione” in realtà non è altro che un teatro di guerra economica dove ciascuno deve lottare all'ultimo sangue contro tutti gli altri?
 A tutto ciò va aggiunto che noi, in quanto appartenenti all'eurozona, possiamo contare su meno armi di altri, avendo rinunciato allo strumento della flessibilità del cambio. Apriranno finalmente gli occhi quelli che pensavano che l'appartenenza al mercato unico europeo fosse, o potesse diventare, fonte di cooperazione fra le nazioni?

2) Per essere salvati dovremo cedere sovranità

 Nel paragrafo “La tabella di marcia per l’integrazione economica e democratica” (che guarda caso, a discapito del titolo, non dice assolutamente nulla sulla democrazia), si ribadisce ciò che tutti i documenti ufficiali riportano, cioè che l'accesso ai fondi cosiddetti “salva-Stati” sarà possibile solo: “per quei Paesi della zona euro che sono in regola con le condizioni poste nel quadro del semestre europeo e del Patto di stabilità e crescita”, cioè solo per chi seguirà alla lettera e senza discussione i diktat della Commissione e della BCE.
 Del resto, già nel Giugno scorso, i capi di Stato avevano firmato un accordo pubblico nel quale veniva scritto, nero su bianco, che i fondi sarebbero stati utilizzati al fine di "stabilizzare i mercati per gli Stati membri che rispettino le raccomandazioni specifiche per paese e gli altri impegni, tra cui i rispettivi calendari, nell'ambito del semestre europeo, del patto di stabilità e crescita e delle procedure per gli squilibri eccessivi. Tali condizioni dovranno figurare in un memorandum d'intesa.”. Ovviamente da nessuna parte si fa menzione del fatto che quei fondi non vengono dalla Luna. Sono nostri, cioè li abbiamo versati noi agli organismi europei.

L’INCHIESTA DI ANTONIO MAZZEO: Patto militare Italia-Israele. Un accordo scellerato e illegale

Il Medio oriente è in fiamme. La Siria è in ginocchio, migliaia di profughi fuggono in Libano, in Turchia, in Giordania. Tel Aviv mobilita le forze terrestri, aeree, navali. Minaccia d’intervenire in Golan e di lanciare i suoi missili e i suoi caccia contro decine di “obiettivi strategici” in Iran. Intanto cannoneggia la striscia di Gaza [...]

martedì 27 novembre 2012

CROLLA TUTTO. I dati Ocse che nessuno commenta


dati ocse outlook


 L'attivita' economica in Italia ''dovrebbe continuare a contrarsi nel breve tempo'' come conseguenza della stretta di bilancio, dell'indebolimento del clima di fiducia e della stretta creditizia. E' scritto nell'Economic Outlook pubblicato oggi dall'Ocse, che sconfessa dunque le previsioni del Governo Monti e che stima un ritorno alla crescita ''nel corso del 2013'' se il Governo conseguirà gli obiettivi di bilancio per il 2013 e il 2014. Ma non solo: l'Ocse ritiene che sia necessario ''un ulteriore inasprimento fiscale nel 2014 per raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito pubblico'' dell'Italia, ''che e' entrata nella sua seconda recessione grave in tre anni''.


 Saremo comunque in recessione anche l'anno prossimo: -1%. L'export continuerà a calare impietosamente. Monti non garantisce la sanità pubblica. I consumi delle famiglie, secondo la Banca d'Italia, sono tornati al livello del primo dopoguerra. L'Ocse riconosce che la conseguenza dell'austerity è la contrazione dell'economia, ma non contento chiede nuova austerity e una nuova manovra di lacrime e sangue nel 2014. I tecnici al Governo però sono ottimisti!



 Ma la cosa più inquietante sono le previsioni a lungo termine sulla composizione del Prodotto Interno Lordo globale, che attualmente vede l'Europa con il 17% della produzione mondiale (calcolata su 34 paesi Ocse e su 8 paesi del G20 ma non OCSE).

Composizione PIL globale OCSE
Crescerà la Cina, passando dal 17% al 28% già nel 2030. Crescerà l'India, passando dal 7% attuale all'11% del 2030 e al 18% del 2060. Caleranno gli Stati Uniti, che dal 23% di oggi scenderanno al 18% del 2030 e al 16% del 2060. Ma soprattutto, sarà il crollo dell'Unione Europa, area Euro, che oggi partecipa al 23% della produzione globale, ma che già nel 2030 non rappresenterà che il 12% e nel 2060 finirà al 9%.



 Ecco per cosa stiamo aggiungendo austerity ad austerity, ecco per cosa stiamo pagando lacrime e sangue: per un Europa e per un Euro che tra 17 anni non conteranno più niente.

di Byoblu



post scriptum: il commento (ironico?) del Governo al documento dell'Ocse inizia così: 

Ocse la reazione del Governo

Messina: VERTICE IN PREFETTURA SU CASA SERENA E SERVIZI SOCIALI.

Si è tenuto lunedì 26 l’incontro in Prefettura su Casa Serena e Servizi Sociali richiesto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Un incontro necessario per tentare ogni soluzione per scongiurare la chiusura di Casa Serena e quindi eseguire gli interventi necessari di adeguamento e messa in sicurezza, ma anche “per assicurare la continuità del servizio e quindi il mantenimento della forza lavoro”.


Sindacati e politici difendono privilegi

Aumentano tumori per esposizione all'amianto

In 15 anni (dal 1993 al 2008), secondo quanto emerso dal Registro nazionale dei tumori da esposizione all'amianto, sono quasi 16 mila i casi rilevati in Italia di cui il 50% è concentrato fra Piemonte (18%), Lombardia (17,7%) e Liguria (12%). In Sicilia maggiormente colpita Siracusa con lo stabilimento Eternit. Nel 93% dei casi il tumore ha colpito la pleura (mesotelioma per inalazione delle fibre).
Aumentano tumori per esposizione all'amianto - su www.saluteme.it

Taranto: gli assassini dell'inquinamento 

Ilva, il dramma del ricatto e la fuffa della politica

La realtà, la terribile realtà del ricatto tra malattia e lavoro, si riprende la scena dopo il reality democratico. Un dramma che esplode in mezzo alla densa melassa di fuffa e che mostra la noncuranza della politica verso i più basilari fondamenti della civiltà del lavoro, la sua subalternità verso i padroni delle ferriere, espressione mai tanto appropriata. E ha poca importanza che qualche protagonista delle primarie sia direttamente coinvolto: sono almeno vent’anni che tutta la politica è implicata e compromessa dentro una trama attenta al privilegio e dimentica della società nel suo insieme.
Ed è così che si è arrivati a questa realtà in cui si scopre che sono i Riva a voler chiudere, che sono interessati a tenere aperto solo se possono ignorare i fumi di morte che l’Ilva sprigiona. Ma l’arroganza e la sfrontatezza con cui mettono la spada di Brenno sulla bilancia di un potere politico gregario e convinto di doverlo essere, è stata loro permessa, concessa, persino spronata con non voler vedere, con l’aggiustare i limiti dei veleni, cedendo a un ricatto continuo che si è consumato nella totale assenza di visione sul lavoro  e volta, almeno nell’ultimo decennio, a recuperare sulla pelle degli operai e dei precari quei margini di competitività perduta con la moneta sovrana. Un servizio a cui si sono piegate in qualche caso entusiasticamente le famose “parti sociali”.

Così accade che le stesse persone che ci chiedono di mourir pour l’Europe, sono gli stessi che avallano il metodo Bopal fregandosene delle relazioni industriali in vigore nel continente. Siamo europei solo quando fa comodo. E la cosa è stata evidente con la strage della Tyssen Krupp che avvenne per la mancanza di elementari misure di sicurezza che la stessa azienda non si sogna nemmeno di far mancare nei suoi stabilimenti tedeschi. L’applauso di Confindustria agli assassini delegati, insieme al silenzio della politica ha fornito un quadro significativo della situazione, lo scenario nel quale si è inserito il marchionnismo dal volto umano.
Non so come si svilupperà questo dramma, ma di certo nessuno può sottrarsi alle sue responsabilità, nemmeno quei due che sono in campagna per le secondarie delle primarie: la settimana che scarsa che ci separa da domenica dovrebbero impiegarla per spiegarci cosa pensano della vicenda dell’Ilva, cosa farebbero e cosa eventualmente faranno se dovessero arrivare al governo. Nei dettagli  se ne hanno il coraggio e l’intelligenza. Parlino di questo invece di ammorbarci con l’aria fritta o con i ricami a punto croce intorno al Monti bis. Perché loro vivono di chiacchiere, ma c’è chi ne muore.  (simplicissimus)

SICILIA: Ex deputato regionale Alberto Acierno condannato a sei anni

Il tribunale di Palermo ha condannato per peculato, a 6 anni e 6 mesi, l’ex presidente del gruppo misto dell’Ars ed ex direttore generale della Fondazione Federico II, Alberto Acierno. Era accusato di essersi appropriato di fondi – circa 150 mila euro – dell’Assemblea Regionale e della fondazione.

lunedì 26 novembre 2012

Esami diagnostici non necessari

Esami diagnostici non necessari:
diagnostica_per_immaginiLe più importanti società scientifiche americane sono consapevoli del fatto che si fa un uso eccessivo, inutile, inappropriato e anche costoso dei test diagnostici. Ne parla un editoriale pubblicato sugli  Annals of Internal Medicine da due radiologi di Filadelfia, Vijay Rao e David Levin. Gli autori segnalano che l’ American Board of Internal Medicine Foundation ha invitato ciascuna delle più importanti organizzazioni mediche, come l’American Academy of Family Physicians, l’ American College of Cardiology e l’ American College of Radiology, a segnalare i cinque test o trattamenti della propria area che secondo loro sono sovrautilizzati. Dati recentemente pubblicati indicavano già che tra il 2000 e il 2007 i test di imaging erano incrementati più di qualunque altro servizio nella popolazione seguita dal programma Medicare, e che dal 20% al 50% di tutti i test di imaging a elevata tecnologia risultano essere non necessari.
Già se ne parlava in "Italiani sottoposti a troppe TAC e radiografie" con percentuali di inappropriatezza ben più elevate e che molti radiologi ritengono veritiere. Infatti sono il 600% in più le radiazioni assorbite dagli italiani negli ultimi 25 anni.... 

www.saluteme.it

Messina 94esimo posto su 107 nell'annuale classifica del Sole 24 ore

Ancora un passo indietro di 5 punti e Messina sprofonda nell’annuale classifica redatta dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia. La nostra provincia si attesta al 94° posto su 107 province perdendo 5 posizioni rispetto al 2011. Questa l'eredità di Buzzanca.

In Sicilia la prima provincia è quella di Ragusa, ma all’81esimo posto. A seguire Enna all’87esimo, Siracusa all’88esimo, Catania al 90esimo, Messina, come detto, al 94esimo, Agrigento al 95esimo, Palermo al 99esimo, Trapani al 103esimo e Caltanissetta al 105esimo. Insomma la Sicilia ha fatto proprio un figurone!!!

Ecosistema urbano 2011, Messina penultima... per un soffio

Bordello Europa

Potrebbe sembrare una curiosità, ma è un’immagine dell’Europa che può dirci molto. Intanto sulla riduzione dei salari e dei diritti anche nella parte ricca che si regge sui trampoli dei più poveri, ma che comincia a dare segni di cedimento. Denise Tausch di Wuppertal nel cuore industriale della Germania, ha deciso di fare lo sconto del 30% ai suoi clienti e fin qui non ci sarebbe nulla di strano in tempi di vacche magre, se non fosse che la ragazza non è precisamente una gelataia, bensì la tenutaria di un bordello, il Lust Oase, l’oasi del piacere: da domani 35 marchi, pardon euro secondo la dizione ufficiale, invece dei 50 richiesti a prestazione.

Il fatto è  che la nobile casa sorge in un quartiere dove comincia a farsi sentire la disoccupazione, ma soprattutto la moltiplicazione dei lavori a basso salario e così i clienti iniziano a diradarsi.Perciò l’intraprendente Denise ha deciso di farsi una straordinaria pubblicità comunicando al mondo intero la decisione di fare sconti a chi non ha lavoro o ne ha uno per cui viene pagato poco più di 800 marchi – accidenti oggi proprio euro non mi viene, sarà forse per l’assonanza con marchette – oppure ha il sussidio di disoccupazione o ancora quella sorta di assegno di indigenza che risponde al nome di Hartz IV, una specie di reddito di cittadinanza che cominciò ad essere massacrato da Schroeder, ma ancora consente la sopravvivenza, beninteso se non si hanno appetiti berlusconiani.

Questo ci dice però un’altra cosa: sebbene sotto attacco ovunque esistono in quasi tutto il continente sistemi di welfare che non lasciano le persone del tutto sole e in balia di qualunque ricatto. Quel quasi si riferisce principalmente all’Italia che tuttavia è costretta, con la benedizione dei governatori imposti e  delle forze politiche nullificate, a fare “i compiti a casa” , nonostante la quasi totalità dei Paesi dell’unione abbia spese sociali molto più alte. Queste cose non le sanno a Bruxelles? O fanno finta di non saperle come a Roma?

Chi è che vive al di sopra delle proprie possibilità? Chi è che versa costantemente all’Europa molto più di quanto prende? E anche se fosse chi è che dovrebbe fare questi compiti visto che il debito pubblico italiano si nutre di endemica corruzione ed evasione? Forse i redditi da lavoro come cantano in coro governo e partiti? Eppure anche in queste condizioni, come appare chiaro dai dati dell’Inps, senza le pensioni e gli ammortizzatori sociali il calo del 2,3% dei redditi da lavoro avrebbe avuto conseguenze molto più pesanti di quelle già pesantissime sull’economia e la vita delle famiglie. Altro che peso per il debito come prescrive la vulgata finanziaria.
Purtroppo Denise Tausch ha dei formidabili concorrenti. Quelli che mandano un Paese a puttane, gratuitamente. simplicissimus

L'Italia che va a puttane 

domenica 25 novembre 2012

Sindacati e politici difendono privilegi

casa-serena
Diritto alla salute per tutti, ma quando i debiti sono altissimi e le entrate non sufficienti a pagare le bollette, da qualche parte bisogna pure tagliare. L'ideale è tagliare gli sprechi che non si annidano solo tra le strutture sanitarie pubbliche, anzi le cliniche private spesso sono fonti di irregolarità e sfruttano DH e ricoveri impropri con grande facilità.
Sindacati e politici contestano chiusure di strutture non in regola, tagli a sprechi e privilegi, senza provare alcuna vergogna per non averle, invece, contrastate. Se non si riducono gli sprechi dovremo sopportare ulteriori tagli ai servizi utili. (saluteme.it)

sabato 24 novembre 2012

Sanità, fondi in ritardo e ridotti: alla Sicilia 8,4 miliardi




Sanità, fondi in ritardo e ridotti: alla Sicilia 8,4 miliardi
La parte del leone nel Mezzogiorno la fanno, com'è tradizione, anche perché si tratta delle Regioni più popolose, la Campania che ottiene 9 miliardi e mezzo, la Sicilia che ne avrà 8,4 e la Puglia con 6,8 miliardi. 

CRITERI - I criteri di suddivisione dei finanziamenti sono basati principalmente, così come quelli dell'anno scorso, sul peso della popolazione residente, anche se questo parametro è corretto con quello dell'età, per cui sono assegnate maggiori risorse laddove vi sono più anziani, quindi al Nord.

‘Ndrangheta all’assalto delle aziende

REGGIO CALABRIA – Per riavere indietro propri soldi si era rivolto alle persone sbagliate. Ai calabresi, infatti, nessuno dice di no, ma di loro non ci si libera più. Soprattutto se “quelli” si chiamano Bellocco, e sono considerati i padroni di Rosarno. Così l’imprenditore Giovanni Fratta aveva riavuto i suoi 250 mila euro da creditori insolventi (anche loro calabresi), e tuttavia si era portato in casa il cancro della criminalità organizzata reggina. I boss della Piana di Gioia Tauro avevano preteso un corposo pagamento del “disturbo”. Per la mediazione, avevano voluto contanti per 50 mila euro e altri 40 mila in quote della “Blue Call”, una delle grandi aziende italiane nella gestione di call center in mezza Italia. Era quello il vero obiettivo. Una volta dentro l’azienda, da soci di minoranza,  gli uomini della ‘ndrangheta si erano presi tutto. Avevano svuotato le casse della società e tenuto sotto scacco gli altri azionisti, costretti a cedere potere e quote azionarie. Fino a non contare niente in casa loro.

E’ questa una delle storie raccontate nelle carte di indagini parallele delle Dda di Reggio Calabria e Milano, che stanotte hanno fatto scattare le manette ai polsi di una trentina di persone sia in Calabria che in Lombardia. Polizia e carabinieri hanno notificato tre diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dai Gip dei tribunali delle due regioni su richiesta delle rispettive Procure.
A Reggio Calabria su richiestadel procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pm Giovanni Musarò e Matteo Centini è stato arrestato il capo dell’organizzazione Michele Bellocco e molti dei suoi uomini. A Milano sono finiti in carcere le braccia economiche del clan, che per conto dei rosarnesi si occupano di investire il denaro sporco in aziende inizialmente pulite. Come la “Blue Call”, appunto.
Fonte: La Repubblica.it

venerdì 23 novembre 2012

Esami check-up inutili

A sostenere l'inutilità dei check up generali è una ricerca effettuata da un team internazionale per conto della Cochrane Library e pubblicata sul British Journal of Medicine.
I controlli medici svolti in maniera routinaria e generica non aiuterebbero ad abbassare l'incidenza di malattie gravi quali tumori e patologie cardiovascolari. Il risultato emerge da una meta-analisi di 14 studi diversi che hanno coinvolto un totale di 180 mila persone. (saluteme.it)

MESSINA: E’ stato condannato a 3 anni e 4 mesi l’ex fisioterapista del Centro neurolesi di Messina, Stefano Violi, accusato di aver aiutato il boss della ‘ndrangheta, Francesco Pelle durante la sua latitanza nel 2006

Nel luglio scorso era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver favorito la latitanza del boss della ‘ndrangheta Francesco Pelle. Ora il giudice dell’udienza preliminare Massimiliano Micali ha condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione Stefano Andrea Violi, 35 anni ex fisioterapista del Centro Neurolesi di Messina.

La stessa richiesta avanzata dal sostituto della DDA, Giuseppe Verzera. Violi, originario di Melito Porto Salvo ma residente a Bova Marina, avrebbe protetto Pelle, garantendogli l’anonimato durante un ricovero di sette mesi nel reparto di Riabilitazione del Centro Neurolesi.Pelle, boss della famiglia omonima e coinvolto nella faida di San Luca e nella strage di Duisburg, si diede alla macchia nel 2005. Il 31 luglio 2006 fu vittima di un agguato nel quale rimase gravemente ferito da alcun fucilate alla schiena. Si rese necessario il ricovero al Centro Neurolesi dove all’epoca lavorava Violi che si occupò in prima persona della sistemazione del boss. Alcuni testimoni, interrogati dagli inquirenti, hanno confermato che in quei sette mesi Violi accudiva personalmente quell’uomo che tutti conoscevano come il signor Scipione. Al momento delle dimissioni, nel maggio del 2008, fu firmato un referto in cui risultava che il signor Scipione era stato raggiunto dalle fucilate durante una battuta di caccia.

Ma per la Procura non c’è dubbio che ad architettare tutto fu Violi. Il fisioterapista, com’è risultato dai controlli dei tabulati telefonici, in quei mesi chiamava spesso i familiari di Pelle per dare loro notizie del congiunto. Le indagini dei Carabinieri continuano ora per stanare eventuali complici perchè in Procura sono convinti che il fisioterapista non abbia potuto fare tutto da solo favorendo la latitanza di “Ciccio Pakistan”, nome di battaglia del boss. (enricodigiacomo)

Rinviato a giudizio per truffa e falso il consigliere comunale Capurro

MESSINA-  Truffa e falso, rinviato a giudizio il consigliere comunale Pippo Capurro. Hanno patteggiato un anno e mezzo di reclusione Rita Pisa, presidente della coop “Progetto nuovo ambiente” e il figlio Ignazio Di Giuseppe, tecnico esterno della stessa cooperativa.

Ad avviare l’inchiesta era stata nei mesi scorsi il procuratore aggiunto Ada Merrino. Si scoprì dunque che Capurro era direttore di una cooperativa, la “Progetto nuovo ambiente” e capogruppo del Pdl in consiglio comunale, con un evidente conflitto d’interessi. Inoltre nel giugno del 2011 Capurro figurava «dipendente della Cooperativa con contratto a tempo indeterminato, con la più alta qualifica e il massimo livello retributivo, per un rapporto di lavoro in realtà inesistente perché si trattava di una cooperativa avente ad oggetto “pulizia e lavaggio di aree pubbliche, rimozione neve e ghiaccio”.

Secondo quanto accertato dalla Polizia il rapporto di lavoro Capurro-coop era «inesistente». Inoltre il Comune gli avrebbe versato come rimborso di permessi elettorali e oneri riflessi in favore della coop «quale datore di lavoro del consigliere comunale Capurro», in un caso 53.000 euro e in un altro caso 11.000 euro. Il comune si è costiuito parte civile. Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Rina Frisenda e Daniela Agnello. (nuovosoldo)

Bloccare il concorso per primario del reparto di ostetrica e ginecologia dell’ospedale Barone Lombardo

Chiesto di bloccare il concorso per primario del reparto di ostetrica e ginecologia dell’ospedale Barone Lombardo giunto quasi in via di definizione. Le richieste sono state inoltrate ai vertici dell’Asp di Agrigento, al Governo Regionale ed al neo assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, affinché vengano sospesi se non addirittura ritirati i bandi relativi alla copertura di quei posti messi a concorso con l’avviso pubblicato a livello regionale nella GURS-Speciale Concorsi n. 10 del 25 maggio scorso; alla vigilia delle indizioni delle elezioni per il rinnovo del parlamento regionale del dopo Lombardo. Concorsi che stavano per giungere alle battute finali.

 Una recente richiesta di stoppare l’iter procedurale, connotato di una solerzia degna della migliore efficienza funzionale ed amministrativa dell’ente locale, era stata formulata da uno dei cinque candidati al concorso per la copertura del posto di primario del reparto Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale civile Barone Lombardo.

Nella nota inviata anche al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, e al commissario dell’Asp, Salvatore Messina, si rilevano tutta una serie di incongruenze ma anche di difetti procedurali rispetto alle normative vigenti e ai più recenti orientamenti. Uno dei rilievi maggiori riguarda il criterio procedurale di selezione: non solo per titoli ma anche per colloquio in netto contrasto alle norme contenute nel “Decreto Balduzzi”. Un intervento analogo per contenuto già c’era stato da parte della segreteria provinciale della Cgil di Agrigento.

Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”

La Provincia Regionale aderisce alla campagna di prevenzione in programma domenica 25 novembre 2012.

Domenica 25 novembre 2012 si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per dar voce e spazio ad una  tragedia di portata mondiale che, sempre più frequentemente, si consuma all’interno della mura domestiche, senza distinzione di ceto sociale, età e paese di origine.
La Provincia regionale, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio di prevenzione e contrasto delle discriminazioni, finanziate dall’UNAR, ha fornito ai dirigenti delle scuole superiori del territorio lesette locandine della campagna di prevenzione della violenza di genere “La violenza ha mille volti, impara a riconoscerli”, invitandoli a disporne l’affissione presso i locali delle scuole.

“La violenza contro le donne” – afferma l’assessore provinciale alle Pari opportunità, Mariella Perrone – “costituisce  una gravissima violazione dei diritti umani. Molto spesso è collegata ad un’errata concezione culturale del ruolo della donna, per cui il rapporto di coppia diventa un inferno in cui la donna si trova isolata nelle proprie relazioni, aggredita psicologicamente, picchiata.

La campagna preventiva, che è stata diffusa presso le scuole, rappresenta una sorta di decalogo per ricordare alle giovani donne che possono agire invece di subire e che agire è una scelta di libertà. La libertà di escludere, fin dall’inizio, un uomo violento dalla propria vita, imparando a non scambiare la violenza per amore. Sono fermamente convinta” – continua l’assessore Perrone – “che sia possibile incidere sul nostro tessuto sociale attraverso un processo educativo e di sensibilizzazione verso le giovani generazioni, perché esse stesse possano diventare protagoniste  di cambiamento”. 

Palermo - Sanità militare, chiusura del dipartimento

PALERMO - La chiusura del dipartimento militare di medicina legale rischia di creare una "vera" emergenza, a Palermo, per oltre 4mila soldati! A lanciare l’allarme, con un’interrogazione parlamentare, sono Giampiero Cannella e Salvatore Cicu.

Potremmo chiamarli i NO del PDL, quelli che criticano i troppi NO della sinistra, poi  inveiscono appena toccano qualche vero privilegio o si chiude l'ospedale sotto casa. E' evidente che tenere ospedali per 4.000 soldati è un eccesso oserei dire uno spreco. Inutile, poi, tenere ospedali militari quando gli stessi non si fidano neanche per un piccolo intervento.... Spesso sono utilizzati solo per accertamenti.

“La struttura – continuano i deputati - è allocata strategicamente al centro della città ed è attualmente predisposta nella struttura una zona atterraggio elicotteri, posti letto e supporto logistico dedicata all’attività della Protezione Civile e destinata all'utilizzo in caso di gravi emergenze di rilevanza regionale; la chiusura porterebbe ad una riduzione dei giri del “motore” di tutte le attività Sanitarie della Sicilia Occidentale. Bisogna scongiurare la soppressione di questa realtà, potenzialmente fonte attraverso i propri servizi ambulatoriali, di guadagno ed autosostentamento se questi fossero estesi all’esterno con apposite convenzioni”.

giovedì 22 novembre 2012

Azzerare i manager delle aziende sanitarie catanesi

Azzerare i manager delle aziende sanitarie catanesi:
La Cgil di Catania chiede l’azzeramento dei direttori generali delle aziende sanitarie provinciali e delle aziende ospedaliere le cui nomine sono il frutto dell’eccessivo peso della cattiva politica. E per la nomina dei nuovi direttori generali il sindacato invoca “discontinuità, merito,  capacità e  conoscenza del territorio”. (vedi anche Sicilia: ecco come si nominano i primari)
Angelo Villari, segretario generale della Camera del Lavoro, non ha peli sulla lingua, e stamattina nel corso della conferenza stampa dedicata alla sanità e alla nuova piattaforma sindacale per la nostra provincia, ha sottolineato che “è giunto il momento di liberare la sanità dalla ossessiva invasività politica che ha prodotto danni irreparabili in quanto ha avuto come primo obiettivo la clientela politico-elettorale a danno di servizi migliori e mortificando la professionalità di validi professionisti. La politica deve essere al servizio dei cittadini e deve pensare a dare linee di indirizzo politico-legislative. I manager, dunque, si godano pure la pensione e si ridìa dignità ai cittadini”.

MESSINA, LA MORTE DI SALVATORE MAZZU’ NELLA CLINICA CARMONA: Un rinvio a giudizio, un patteggiamento e due proscioglimenti

Un rinvio a giudizio, un patteggiamento e due proscioglimenti nell’udienza per la morte del 49enne Salvatore Corso Mazzù, avvenuta il 9 giugno dell’anno scorso nella clinica Carmona. Davanti al gup ha patteggiato 9 mesi di reclusione l’anestesista Giuseppe Buda mentre è stato rinviato a giudizio al 26 settembre 2013 il cardiologo Domenico Cento.

Proscioglimento per i chirurghi Giuseppe Navarra e Francesco Rinaldi. Il milazzese Corso Mazzù era stato ricoverato stato per essere sottoposto ad intervento chirurgico per prolasso rettale. Tre ore dopo l’inizio dell’intervento il 49enne è morto nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Secondo quanto emerso dall’autopsia l’uomo sarebbe morto a causa di un infarto del miocardo.

da http://www.enricodigiacomo.org/2012/11/messina-la-morte-di-salvatore-mazzu-nella-clinica-carmona-un-rinvio-a-giudizio-un-patteggiamento-e-due-proscioglimenti/

Crocetta revoca 7 dirigenti regionali. Decaduto anche l’ufficio stampa

PALERMO – Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ha annunciato di aver revocato gli incarichi di dirigente generale della Regione a Biagio Bossone, Gesualdo Campo, Gianluca Galati, Francesco Nicosia, Ludovico Albert, Marco Salerno e Pietro Tolomeo, che erano a capo di altrettanti dipartimenti. Alcuni direttori sono già stati temporaneamente sostituiti. “L’obiettivo – ha spiegato Crocetta in conferenza stampa a palazzo d’Orleans – è di avere solo 13-14 dirigenti regionali quanti sono i dipartimenti e gli assessorati. Ora sono 30. Ci sarà un risparmio notevole per la regione. Non è possibile avere due cariche dirigenziali in un unico settore come alle Foreste o all’Energia”.
ROTAZIONE DEI DIRIGENTI. Crocetta ha annunciato una rotazione temporanea dei dirigenti. Così Vincenzo di Rosa andrà alla guida del corpo forestale della Regione, Sergio Gelardi andrà al dipartimento beni culturali, Anna Rosa Corsello all’istruzione e formazione, Vincenzo Falgares alle attività produttive, Mariano Pisciotta al Bilancio, Giovanni Bologna all’Audit. “È solo l’inizio – ha aggiunto Crocetta – aspettiamo l’insediamento della giunta regionale. Se ci fossero clausole che

salvaguardano dal punto di vista economico i dirigenti regionali revocati pagherebbero Raffaele Lombardo e chi ha firmato quelle clausole illegali”.
DECADUTO L’UFFICIO STAMPA. “Da oggi l’ufficio stampa è decaduto. L’incarico ai 21 giornalisti è revocato”, ha anche annunciato davanti ad alcuni addetti stampa della Regione che anche oggi sono al lavoro e inviano comunicati. “I giornalisti dell’ufficio stampa – ha aggiunto – hanno un incarico fiduciario – devono essere in grado di fare una dichiarazione interpretando il mio pensiero, a volte devono parlare al posto mio, devono essere una squadra a difesa della presidenza. Per questo i componenti dell’ufficio stampa attuale non possono rimanere. Naturalmente se vogliono anche loro possono fare domanda per il nuovo ufficio stampa che sarà più snello, meno numeroso, fatto da gente giovane e che lavora. Un giornalista non può percepire lo stipendio da come quello elargito finora per 19 comunicati l’anno”.


“UNA CONGIURA CONTRO LA REGIONE”
. “C’è una strategia multipla per commissariare la Sicilia”, ha aggiunto Crocetta facendo riferimento a quanto pubblicato dal settimanale “Panorama” che in un lungo articolo parla delle “Relazioni pericolose del presidente”. “C’è una congiura – ha concluso – che parte dai poteri forti siciliani, da una parte della politica siciliana e dai giornali di Destra che scrivono falsità e calunnie: io ho solo combattuto la mafia”. (nuovosoldo)

mercoledì 21 novembre 2012

Assenteismo di massa al Comune di Modica

Sono 106 i casi di assenteismo accertati tra i 126 dipendenti del Comune di Modica in servizio a Palazzo San Domenico, nel corso di un'indagine disposta dal procuratore della Repubblica Francesco Puleio e durata due anni, dal 2008 al 2010. Al termine dell'inchiesta il pm ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio per truffa aggravata contro la pubblica amministrazione.

 Nel corso delle indagini, svolte da polizia e guardia di finanza, sono stati effettuati appostamenti e osservazioni degli impiegati comunali per verificare i loro spostamenti fuori dai luoghi di lavoro in orario di servizio. Gli investigatori hanno utilizzato anche due telecamere nascoste. C'era il dipendente che manometteva l'orologio marcatempo; quello che si assentava per frequentare i bar di corso Umberto e che, durante gli straordinari, andava dal barbiere; chi stava per ore in auto ad ascoltare musica; chi accompagnava il figlio, chi accudiva la figlia e anche chi andava a trovare gli amici. Tutto durante l'orario di lavoro, risultando presenti in ufficio.

 Da pedinamenti e riprese video, raccolte in 52 dvd, sarebbe emerso che alcuni dipendenti non andavano al lavoro ma risultavano presenti perché c'era chi timbrava il badge al loro posto, in entrata e in uscita. Lo stesso sistema sarebbe stato utilizzato per segnare lavoro straordinario e festivo. Per 86 impiegati il procuratore Puleio aveva chiesto, già nel maggio del 2011, gli arresti domiciliari e la sospensione dal servizio, ma il gip rigettò entrambe le richieste. (repubblica)

Vestiti con sostanze cancerogene


vestiti-cancerogeni-greenpeace_layoutGreenpeace lancia l'allarme: dalle analisi chimiche su 141 capi d'abbigliamento a marchio ZARA, Benetton, Jack & Jones, Only, Vero Moda, Blažek, C & A, Diesel, Esprit, Gap, Armani, H & M, Levi, Victoria 's Secret,Mango, Marks & Spencer, Metersbonwe, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Vancl, si è scoperto che alcuni sono contaminati da sostanze pericolose.  (saluteme.it)

Tutto torna


 Iceberg
« Se Cina, India e Russia, che sono i principali detentori di dollari, li buttassero sul mercato (per fare la cosa più razionale) per prendere una valuta più forte come l’euro, succederebbe una crisi di tali proporzioni che saremo costretti a cercare di risolvere i problemi con dei criteri e logiche che adesso sembrerebbero impensabili. Ci troveremo di fronte alla più grande crisi finanziaria e valutaria nella storia dell’umanità, quindi loro non lo possono fare: se li debbono tenere, e in cambio di questo cercano di avere dei vantaggi dagli Stati Uniti e nell’ambito del sistema, facendo un tira e molla sulla competitività, sulla vendita dei loro prodotti, e su altre cose. »
 La citazione è tratta da una vecchia intervista di Nino Galloni, il quale successivamente, in un video da me pubblicato, afferma che il processo di deindustrializzazione del nostro Paese sia stato deciso alla fine degli anni '80 come contropartita rispetto alla riunificazione della Germania, negli accordi tra Kohl e Mitterand. La Germania poteva riunificarsi solo se si fosse proceduto a creare una valuta comune, l'euro - rinunciando al marco - e se l'Italia fosse stata ridotta a periferia, serbatoio di manodopera a basso costo e terra di stabilimenti balneari.

La corruzione è salva: per legge

Licia Satirico per il Simplicissimus
Corruzione, concussione, prescrizione, abolizione, estinzione e cassazione. Questa, in estrema sintesi, la vicenda della legge anticorruzione: il Grande Balzo in Avanti chiesto dall’Europa, approvato da una maggioranza parlamentare quasi bulgara. Prima di occuparsi dei lacrimogeni filanti di via Arenula, il ministro Severino ha duramente bacchettato i grilli parlanti ostili al nuovo testo, incapaci di comprendere che la politica è mediazione, compromesso, diplomazia. Già il Csm, in un parere titubante ritrattato dal vicepresidente Vietti, aveva manifestato sensibili preoccupazioni prima del varo definitivo della riforma. Inascoltate pure le riserve (indiane?) dell’Associazione nazionale magistrati.
Ma anche la Cassazione, a quanto pare, è piena di ortotteri parlanti: l’ufficio studi del Palazzaccio, in un duro documento di ventuno pagine, ha stroncato la nuova legge in modo dettagliatissimo. Non si salva la corruzione tra privati, il cui accertamento sarà «a dir poco problematico», e nemmeno il disorientante traffico di influenze illecite: la nuova, farraginosa previsione, mentre non sanziona alcuni tra i comportamenti illeciti più ricorrenti di mediazione corruttiva, punisce invece condotte del tutto lecite in altri Paesi europei. Come prevedibile, però, le riserve più consistenti si concentrano sullo smembramento insensato del delitto di concussione. Il più grave tra i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione è stato, infatti, scisso in due fattispecie distinte, separate anche da un «inspiegabile distacco topografico».

La concussione per costrizione, riferita ora esclusivamente al pubblico ufficiale e non più all’incaricato di un pubblico servizio, continua ad essere disciplinata dall’articolo 317 del codice penale con un minimo edittale di pena aumentato da quattro a sei anni: è ormai un’estorsione commessa dal pubblico ufficiale, di difficilissimo riscontro empirico-criminoso. L’induzione indebita a dare o promettere utilità è stata invece ricollocata nell’inedito articolo 319 quater, subito dopo la corruzione in atti giudiziari. Non si tratta più di concussione, in effetti, ma di un’ipotesi di corruzione minore con trattamento sanzionatorio light: la pena minima è ora di tre anni, mentre la massima è scesa da dodici a otto anni.

Dagli atri muscosi, dai fori cadenti, spuntarono sempre fior di tangenti

Anna Lombroso per il Simplicissimus
La Procura ha aperto un fascicolo e ha inviato gli investigatori delle Fiamme gialle al Miur. Anche il presidente della Commissione Cultura della Camera ha convocato d’urgenza il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo per un’audizione su quanto emerso nella puntata di Report di domenica; il Ministro dal canto suo ha avviato un’ispezione interna per fare chiarezza sull’acquisto delle “Pillole del sapere” da parte dell’Ansas, l’agenzia ministeriale che si occupa di autonomia scolastica, e sul finanziamento di oltre 5 milioni di euro nell’ambito del progetto Smart Cities.

Una pillola da mille euro su come è fatto un semaforo vale, come dice Giorgio Israel, il rovesciamento con un calcio di quel vaso da cui sono usciti i deliranti progetti di valutazione degli insegnanti, l’insensato concorso per dirigenti scolastici, i protervi tentativi di affossare il Tfa con i demenziali batterie di test per i TFa, e da cui stanno per scaturire e le batterie di test per il concorso per insegnanti.
Ma l’operato del Ministro Profumo nella tenace continuità con la Gelmini, cui si deve peraltro la nomina dei componenti dell’Ansas promotori dell’edificante azione divulgativa, l’eutanasia del Mibac avviata alacremente dal Ministro Ornaghi – la mutilazione del bilancio per 103,3 milioni nel 2013, 125 nel 2014 e 137,5 nel 2015, penalizzate le risorse per la tutela (- 61,6 milioni), tagliati i fondi per le missioni e anche per i telefoni dei tecnici compresi quelli incaricati delle procedure di autorizzazioni nelle aree vincolate – la festosa accoglienza quando non l’incoraggiamento a interventi oltraggiosi del paesaggio e delle città d’arte, torri babilonesi a Venezia, ipotesi sciistiche a Roma, e pure teatri precari all’Aquila, omaggi a archi-star rapaci e amministratori sleali, sono tutti segnali che questo ceto dirigente combina Attila con Baldur von Schirach, vero copywriter del celebre motto “quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola”.
A confermarlo è lo sgargiante fallimento di quegli stati generali della cultura lungamente preparati dal Sole 24 ore e inabissati nel profondo silenzio dei media, rotto solo da qualche uscita autoreferenziale dello stesso quotidiano, ormai inadeguato all’ottimistico rosa perfino nelle iniziative auto-promosse, e una paio di sacrosante invettive di meritori irriducibili.

È che il prestigioso tavolo dei convenuti: Profumo e Ornaghi, Barca e Giuliano Amato (in qualità di presidente della Fondazione Treccani), Andrea Carandini e Carlo Ossola, tutti complici di una patetica operazione nostalgia, ha cercato di riesumare le cianfrusaglie del mecenatismo della Milanodabere, la paccottiglia della “cultura come petrolio”, la retorica dei giacimenti e del Made in Italy. Ma non sono stati convincenti se perfino da Napolitano, in visita pastorale, pur riconoscendo al governo tecnico una certa attitudine a far di conto, contento lui …, li ha poi apostrofati con un «Fare i ragionieri e ragionare non è la stessa cosa». ...

Truffe a Inps e UE: Sgominata organizzazione, otto arresti in Calabria

L’associazione sgominata stamani dai Carabinieri, che in Calabria hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare, era dedita alle truffe all’Inps ed alla Ue e secondo l’accusa si era impossessata illecitamente di circa 2,5 milioni di euro. Oltre agli arrestati, nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palmi, sono indagate in stato di libertà 35 persone. Dalle indagini è emerso che la banda truffava l’Inps con la fittizia instaurazione di rapporti di bracciantato agricolo, oltre a frodare Unione Europea e Agea per l’indebita percezione di contributi comunitari e regionali. I componenti dell’organizzazione, inoltre, sono accusati di una serie di reati contro la fede pubblica con la stipula di contratti di affitto o comodato di fondi rustici fittizi grazie alla contraffazione della firma di proprietari terrieri ignari o, addirittura, già deceduti, e di quelle di funzionari pubblici e del timbro di uffici comunali per far risultare come autenticate le firme apposte dai proprietari terrieri. Agli otto arrestati la Procura della Repubblica di Palmi contesta anche l’abusivo trattamento di dati riservati. (www.enricodigiacomo.org)

martedì 20 novembre 2012

Morto con l’esofago perforato, indagato medico

MESSINA – La Procura di Messina ha indagato con l’accusa di omicidio colposo un medico del reparto di Chirurgia Generale del Policlinico per la morte di Mario Savasta, 75 anni, avvenuta lo scorso 28 agosto. Il decesso sarebbe stato provocato da una perforazione dell’esofago avvenuta durante un intervento chirurgico. I familiari dell’anziano presentarono una denuncia. Nel maggio scorso Savasta era stato ricoverato nell’ospedale Papardo dove i medici gli riscontrarono una incontinenza cardiale e gli fu consigliato di sottoporsi ad intervento chirurgico che fu eseguito il 25 giugno al Policlinico.
Dopo pochi giorni Savasta ebbe la febbre alta ed i medici dopo un esame decisero di sottoporlo ad un nuovo intervento chirurgico per una perforazione dell’esofago del diametro fra 3 e 5 millimetri probabilmente provocata durante il predente intervento. Il paziente poi  morì nel reparto di Rianimazione. (nuovosoldo)

lunedì 19 novembre 2012

Crocetta accelera su giunta e responsabilità dirigenti

"In Sicilia oltre alla mafia c'è un grosso problema: il blocco amministrativo. Il sistema amministrativo è ancora di ostacolo allo sviluppo delle imprese; deve invece diventare un mezzo di rilancio del sistema produttivo. Il mio slogan sarà sviluppo, legalità e velocità": queste le prima parole di Linda Vancheri, designata alle Attività produttive.

 Crocetta ha anche annunciato un provvedimento "operativo" sull'amministrazione regionale: "Avviero' nelle prossime ore una mini rotazione di alcuni dirigenti in alcuni settori dell'amministrazione dove si sono spesi male o non si sono spesi i Fondi europei. Non penso a nuove nomine ma solo ad una rotazione".


Il presidente ha detto che per oggi firmerà la lettera che dichiara decaduti i giornalisti di Palazzo d'Orleans, che stamattina erano al lavoro come sempre, in attesa di saperne di più del proprio destino. - Le forbici di Crocetta sull’Ufficio stampa regionale e le amnesie dell’Assostampa

Nanotecnologia per combattere la sclerosi multipla?

Uno studio americano ha messo a punto una nanoparticella biodegradabile che potrebbe rivelarsi molto importante nella risoluzione di tante patologie autoimmuni, fra cui in particolare la sclerosi multipla.

La nanoparticella creata dai ricercatori della Northwestern University è in grado di trasportare un antigene che aiuta il sistema immunitario a riconoscere la mielina.

Il metodo messo a punto dai ricercatori americani, che ne hanno illustrato i dettagli sulla rivista Nature Biotechnology, opera una sorta di reset del sistema immunitario. Su modello murino, l'antigene trasportato dalla nanoparticella consente al sistema immunitario di riconoscere la guaina, preservandola da ulteriori attacchi.

La sostanza della nanoparticella è il Poly(lactide-co-glycolide) (PLG), costituita da acido lattico e acido glicolico.

Viagra femminile in spray nasale: è una bufala

Vincenzo Puppo, sessuologo non usa mezzi termini nel definire il Viagra femminile una vera sciocchezza: “l’ignoranza sull’orgasmo femminile è un grande business per le case farmaceutiche”.

Da tempo si parla del Viagra rosa (che poi provoca sonnolenza e depressione) In questi giorni su alcuni giornali è stata riportata la ricerca condotta da una professoressa australiana, Susan Davis della Monash University di Melbourne, sul cosiddetto Viagra rosa.

LETTERA DEL COMITATO NO.PROROGA.RETTORI AL MINISTRO PROFUMO: A CHI SERVE LA FONDAZIONE?

ON.LE MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA – ROMA

Egregio Ministro Profumo, pochi giorni or sono, la Procura della Repubblica di Messina ha avviato una indagine a proposito della dubbia legittimità delle proroghe degli organi di governo dell’Ateneo messinese, con ipotesi di reato di abuso di ufficio a carico di ignoti.
Spiace constatare che sulla medesima questione, oggetto di una circostanziata richiesta di atto ispettivo sottoposta alla Sua cortese attenzione da parte di un gruppo di docenti dell’Università di Messina, la S.V. non abbia ritenuto di pronunciarsi. Allo stesso modo è rimasto inevaso l’atto di sindacato ispettivo (4-08033), presentato nel Luglio u.s. dal Sen. Giambrone, componente della Commissione permanente cultura del Senato della Repubblica e Segretario regionale dell’Italia dei Valori per la Sicilia. Intanto il Magnifico Rettore dell’Università di Messina, prorogato in virtù della legge 240/2010 per l’anno accademico 2011/2012 e prorogato nuovamente per il 2012/2013 grazie ad un comma inserito nella legge di revisione della spesa dell’agosto 2012, insieme a un Senato Accademico e ad un Consiglio di Amministrazione la cui permanenza in carica appare questionabile, hanno pensato bene di licenziare lo Statuto di una “Fondazione Università” all’insaputa della comunità accademica, che della nuova istituzione ha appreso solo a cose fatte. In questo caso il Ministero con grande solerzia non solo ha preso in esame la pratica, ma si è affrettato a dare il proprio assenso ad una operazione che oltre a costituire un precedente per la natura sui generis della Fondazione, con buona probabilità rappresenterà l’approdo dell’attuale Rettore, prossimo alla chiusura di uno dei processi penali a suo carico (la requisitoria del P.M. è prevista per il 10 dicembre p.v.), a proposito delle presunte pressioni esercitate in un concorso di II fascia, a favore del figlio dell’allora Preside della Facoltà di Veterinaria che aveva bandito la procedura comparativa. Tutto lascia infatti presagire che con straordinario tempismo, subito dopo la formalizzazione della Fondazione attraverso l’opportuno atto notarile, ma appena prima che il processo giunga a sentenza, a presiedere la Fondazione sarà chiamato il Magnifico Rettore.

Alla luce di quanto appena esposto e tenuto conto dei rilievi espressi da numerose associazioni universitarie e sindacali circa la non conformità dello statuto allo spirito e alla lettera della legge 388/2000 e del DPR 254/2001, confidiamo sul fatto che la S.V. voglia riconsiderare la propria posizione, posto che lo statuto della Fondazione messinese risulta essere stato “autorizzato dal MIUR dopo un controllo di legittimità e di merito”. A prescindere dalla questione di legittimità, ma entrando nel merito, le saremmo per altro grati qualora volesse spiegarci a chi possa giovare l’istituzione di una Fondazione che, avendo come unico socio fondatore l’Università, necessiterà per il suo funzionamento di risorse che non potranno che essere sottratte alla diretta disponibilità dell’Ateneo e dei suoi Dipartimenti.

Considerate le controversie in sede amministrativa e preso atto dell’inchiesta avviata dalla Procura, esprimiamo altresì l’auspicio che la S.V. ritenga di intervenire, invitando il Rettore e gli Organi di Governo dell’Università di Messina a revocare temporaneamente le decisioni assunte, rinviando la stipula dell’atto notarile relativo alla Fondazione, nella attesa che venga fatta chiarezza sulla questione della legittimità delle proroghe.

Qualora gli organi di governo dell’Università non intendessero desistere dai loro propositi, siamo certi del fatto che la S.V. concorderà con noi nel ritenere del tutto inopportuno che si proceda, senza attendere l’esito della imminente sentenza di primo grado, al conferimento della presidenza della Fondazione al Rettore, memori della temporanea sospensione dalle funzioni che anni addietro egli subì da parte della Magistratura, proprio in relazione alle vicende sulle quali è incentrato il processo penale che lo vede oggi imputato e che si avvia a conclusione. La delicatezza della situazione, pur nel profondo convincimento che al Prof. Tomasello debbano essere riservati tutti i diritti e le garanzie che la Costituzione Italiana attribuisce a ciascun cittadino, ci induce a sollecitare la S.V. ad esprimersi tempestivamente ed in maniera esplicita in ordine alla questione, nella consapevolezza della necessità di porre il decoro delle Istituzioni al riparo da ogni ombra.

Certi di un rapido ed approfondito Suo intervento, porgiamo distinti saluti.
Il Comitato Nazionale NO.PROROGA.RETTORI

domenica 18 novembre 2012

Salmonelle nella carne di maiale

Salmonella, Toxoplasma, Yersinia, Trichinella sono le principali malattie alimentari legate al consumo di carne di maiale. I sistemi di ispezione nei macelli suini non sono validi ad individuarle.

 Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) lo aveva rilevato l'anno scorso, il 50% dei casi umani di infezione salmonella deriva proprio dal consumo di carni suine contaminate.

Salmonellosi: trasmissione, sintomi, diagnosi e cura

Straordinaria scoperta scientifica del Racis dei carabinieri: confermata la teoria delle stringhe

Uno pensa che si tratti solo di un corpo militare, invece  l’arma dei carabinieri è alla testa di una rivoluzione scientifica che sta sconvolgendo alcuni dei più consolidati paradigmi della fisica. Certo, visti i risultati dei Ros nelle investigazioni sui delitti, la cosa può parere del tutto insospettabile e invece  il Racis, il raggruppamento scientifico dell’arma, è riuscito a dimostrare che taluni strani effetti quantistici che valgono per le particelle subatomiche si verificano anche nel mondo macroscopico.

In un saggio che probabilmente sarà pubblicato prossimamente su Nature, la rivista più prestigiosa scientifica del mondo, a firma di Racis, Severino et alii c’è la prima dimostrazione della teoria delle stringhe nella sua versione supersimmetrica a 11 dimensioni. La stupefacente scoperta si è avuta durante i recenti scontri fra studenti e poliziotti a Roma durante la quale è sembrato che alcuni lacrimogeni fossero stati lanciati dalle finestre del ministero di grazia e giustizia. Ma la cosa non è andata così: i lacrimogeni erano stati lanciati dai poliziotti a terra e sono solo rimbalzati sulle pareti del ministero, che era evidentemente il vero bersaglio, cadendo poi sulla folla sottostante. Ovvio che pare incredibile perché manca la scia dei lacrimogeni in salita e oltretutto essi sembrano proprio uscire dalle finestre come è dimostrato dal filmato in rallenti che c’è alla fine del post.

La spiegazione però è semplice e geniale: i lacrimogeni in salita non  erano visibili perché in realtà viaggiavano in un altra dimensione, sono rimbalzati contro l’aria delle finestre perché essa faceva parte della sesta dimensione dello spazio e solo ricadendo sono apparsi nelle normali tre dimensioni percepibili dai nostri sensi. La dimostrazione sta nel fatto, come dice il formidabile studio, che inizialmente la traiettoria in caduta appare ondeggiante, cosa che può accadere solo in fase di ricaduta. Certo, secondo informazioni che siamo i primi a diffondere, il professor Grossgrabenstein del Max Plank Institut fa notare che i lacrimogeni in dotazione alle forze dell’ordine italiane possono essere lanciate anche a mano. E secondo la vecchia teoria newtoniana della gravità quella traiettoria corrisponderebbe perfettamente alla caduta di un grave lanciato con una traiettoria orizzontale e man mano accelerato dalla gravità.  Ma questi sono particolari del dibattito scientifico nel quale non vogliamo entrare.

Per ulteriori analisi possiamo consigliare uno studio purtroppo reperibile gratuitamente solo in abstract per il lettore italiano: “Come non farsi prendere per il culo”. E’ illuminante.

simplicissimus

Le forbici di Crocetta sull’Ufficio stampa regionale e le amnesie dell’Assostampa

Crocetta annuncia i tagli all’ufficio stampa della Regione, con 21 giornalisti assunti senza concorso e l’Assostampa alza le barricate. Una tempestività finora non dimostrata per quei colleghi precari.
Il Presidente è stato chiaro sul loro futuro, non possono esistere sacche di privilegi tantomeno se anche queste forme di “assunzione” hanno seguito lo stesso metodo del sistema clientelare che noi giornalisti amiamo contestare ai politici di turno. Sulla diatriba tra Crocetta e l’Ufficio stampa regionale non m’interessa entrare, ma sull’immediato e accorato intervento dell’Assostampa (sindacato dei giornalisti) che ha alzato le barricate per i 21 colleghi assunti senza concorso è doveroso, da giornalista che sbarca il lunario a fatica nonostante 25 anni di professionalità, fare alcune precisazioni. Il ruolo di un sindacato è quello di stare al fianco delle categorie più deboli, esprimere solidarietà è doveroso, ma ignorare come gli editori stiano facendo dei giornalisti  carne da macello, è imperdonabile.

Quando nell’era Cuffaro sono stati assunti per chiamata diretta 21 colleghi , tutti  inquadrati con la qualifica più alta del Cnl, e tutti, ovviamente meritevoli ma chiaramente vicini alla deputazione, il sindacato non ha detto nulla, nonostante l’esistenza di una legge 150 che prevede quella parola oggi impronunciabile in Italia, concorso pubblico. Fino ad allora ogni assessore o gruppo dell’Ars aveva nominato giornalisti con contratti a tempo in virtù di un rapporto fiduciario che si estingue a fine mandato.

  Crocetta se li è trovati tutti e 21 a carico delle casse regionali, dislocati anche in sedi come Catania e Bruxelles, e per sempre. Il governatore ha quindi precisato di considerarli “decaduti” in virtù del famoso rapporto fiduciario che era invece diventato ereditario dopo Cuffaro. Apriti  cielo! Ordine dei giornalisti e Assostampa Sicilia con una tempestività che ha dello sbalorditivo sono intervenuti duramente nei confronti di Crocetta solidarizzando con i colleghi (e fin qui ci sta), ma contestandone parola per parola.  Una simile tempestività il sindacato dei giornalisti non  l’ha avuta sei anni fa quando ci fu l’infornata regionale alla faccia di tutti gli altri giornalisti che avrebbero avuto titoli e qualità per accedere a quei posti come vuole la meritocrazia che tanto sbandieriamo per gli altri. Stessa tempestività, solerzia, determinazione, l’Assostampa non l’ ha avuta in questi anni né per imporre agli Enti locali e alle amministrazioni l’applicazione della legge 150, né per difendere centinaia di giornalisti precari alla mercè dei piccoli e grandi editori.  Ci sono giovani cronisti pagati a 3 euro a pezzo, ci son fior di professionisti disoccupati o precari a 600 euro al mese.

sabato 17 novembre 2012

MESSINA: Scempio ex Sanderson, la Procura apre un’inchiesta. Indagato il presidente della cooperativa Rete Abile che gestisce il servizio di guardiana all’interno dell’area di Pistunina

Adesso è la magistratura ad occuparsi dello scempio compiuto nell’area della ex Sanderson. Il sostituto procuratore Anna Maria Arena ha aperto un’inchiesta ed ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della cooperativa “Rete Abile”, Marcello De Vincenzo, 47 anni. L’ipotesi di reato è stoccaggio non autorizzato di rifiuti proveniente da altri enti. De Vicenzo non è stato ancora ascoltato dal magistrato ma certamente nei prossimi giorni dovrà fornire delle spiegazione a quanto avvenuto nella storica area di Pistunina. La vicenda è nata nei giorni scorsi grazie alla segnalazione alla centrale operativa della Polizia Municipale, di alcuni abitanti della zona che hanno notato uno strano viavai di autocompattatori. Gli uomini della sezione Decoro, al comando del commissario ispettore Biagio Santagati si sono appostati ed hanno avuto la conferma. Alcuni auocompattatori dell’Ato 2 entravano nell’area dell’ex Sanderson e scaricavano rifiuti differenziati, soprattutto cartone provenienti da Milazzo. Altri cumuli di rifiuti erano ammassati un po’ ovunque. Da quel momento scatta l’indagine. Si scopre così che l’Esa, l’ente proprietario dell’area, aveva stipulato un contratto di guardiania con la cooperativa Rete abile per un importo annuo di 15 mila euro. La Polizia Municipale scopre che né la provincia ne la regione hanno mai autorizzato lo stoccaggio di rifiuti all’interno dell’ex Sanderson. Inoltre nel contratto è previsto che la cooperativa avrebbe dovuto installare delle telecamere per vigilare sulla sicurezza dell’area ma anche questo non è mai stato fatto. E dopo più di 30 anni dalla chiusura della Sanderson un altro scempio è stato scoperto. La maledizione dell’area di Pistunina colpisce ancora. DA GDS

L’INCHIESTA DI ANTONIO MAZZEO: L’ammiraglio Giampaolo Di Paola va dove lo porta la guerra…

Il pomeriggio del 16 novembre 2011 quando giurarono fedeltà alla Costituzione i ministri-tecnici del primo Governo Monti, lui non c’era. “L’ammiraglio Giampaolo Di Paola, alla difesa, è in missione in Afghanistan per conto dell’Alleanza atlantica”, giustificò il premier. Da quel momento in poi il ministro con le stellette non si è fermato un attimo, sempre in giro per il mondo a promuovere la grandeur dell’Italia e l’efficienza del suo complesso militare industriale.
La prima visita ufficiale dell’ex Capo di stato maggiore ed ex presidente del Comitato militare della Nato – tredici giorni dopo l’insediamento – era a Berlino nel nome del ritrovato asse italo-tedesco per lo sviluppo dei missili e dei droni. Poi, una dietro l’altra, le missioni in Mauritania, nuovamente in Afghanistan, Gran Bretagna, Libano, Albania, Tunisia, Belgio, Russia, Stati Uniti (faccia a faccia con il Segretario alla difesa, Leon Edward Panetta, per predisporre il supporto logistico italiano alla missione Onu in Siria e parlare di scudo antimissile Nato e Afghanistan), Giordania, Giappone, Filippine, Francia, una seconda volta in Germania e Libano, Algeria, Lituania, Lettonia, ancora Afghanistan, Cipro, il Comando Nato di Bruxelles per il vertice dei ministri dell’Alleanza, Armenia e, a fine ottobre, a Gerusalemme per il “terzo vertice intergovernativo Italia–Israele” a riprova di una partnership sempre più fatta di esercitazioni congiunte, in Sardegna e nel Tirreno, nel deserto del Negev e nel golfo di Haifa, e di import-export di caccia, missili, satelliti e velivoli spia. Infine, qualche giorno fa, i bis in Algeria e in Francia (più correttamente a Parigi per la riunione con i ministri della difesa e degli esteri di Germania, Francia, Polonia e Spagna).

Quando è rimasto a Roma, l’instancabile ammiraglio è stato disponibile a ricevere in pompa magna una lunga lista di omologhi ministri alla guerra e alti ufficiali Usa e Nato: nell’ordine di arrivo in Italia, quelli di Canada, Sud Africa, Serbia, Filippine, Somalia, Macedonia, il Segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen (all’ordine del giorno “l’impegno in Afghanistan al termine della fase di transizione, la situazione nei Balcani, la difesa missilistica e la riforma dei Comandi e delle Agenzie dell’Alleanza”), Libia, Polonia, Kazakhstan, Somalia bis, Russia, Montenegro, Lettonia, il generale James N. Mattis comandante dell’U.S. Central Command, Afghanistan, Senegal, Slovenia, Vietnam, Azerbaijan, Francia, Colombia. Ovviamente molti dei vertici si sono conclusi con la firma di memorandum e accordi di mutua cooperazione tra le forze armate, war games e addestramenti congiunti, sperimentazione e acquisizioni di sistemi d’arma e attrezzature tecnologiche di alto valore strategico.

venerdì 16 novembre 2012

Crocetta azzera l’ufficio stampa “presidenziale”




Crocetta
Palermo 16 nov. 2012 – L’ufficio stampa della Regione siciliana, composto da 21 giornalisti, è azzerato, chi continua a lavorare fa volontariato. Lo afferma il presidente Crocetta: ”Non voglio prendermi la responsabilità morale di questi sprechi. Parliamo di 3,2 mln di euro all’anno con cui si possono pagare almeno 200 precari”.
I 21 giornalisti, sono stati assunti con incarico fiduciario da Cuffaro, e tutti con la qualifica di caporedattore. Per Crocetta: ”sono decaduti ai sensi di legge il giorno del mio insediamento”. E aggiunge: ”Li inviterò a presentare una relazione di servizio con il resoconto del lavoro svolto in questi anni. Dopodiché ne assumerò al massimo 4 o 5”.

Ma i giornalisti stanno ancora lavorando; Crocetta replica: ”sono decaduti. Se vogliono fare volontariato, ben venga. Li pagheremo per il lavoro fatto”. Il Presidente ha qualcosa da dire nei confronti di uno di loro, Gregorio Arena della sede stampa di Bruxelles: ”Sono stato a Bruxelles da eurodeputato almeno una volta al mese, e l’ho visto una sola volta in sede”.
Continua Crocetta: ”Ne terremo qualcuno per la transizione. Sono incarichi fiduciari”. Sottolinea: ”Con 21 giornalisti si può stampare Repubblica e Corriere della Sera insieme”. Per l’assunzione dei 4 o 5 giornalisti dice: ”La selezione sarà fatta secondo legge e sarà aperta a tutti”. Alla fine ribadisce ancora: “non voglio assumermi la responsabilità morale di questi sprechi. (nuovosoldo)

Lettera aperta sulle repressioni


Appare sempre più evidente come i gruppi di facinorosi che appaiono misteriosamente altro non sono che individui addestrati per creare disordine. I reporter vicinissimi ai violenti, senza paura,  raccolgono foto e video dei   fatti. Documentano ciò che serve a giustificare la carica della polizia. Del fascismo fu ucciso solo Mussolini, tutto il resto sopravvive felicemente... ndr

L’hanno fatta grossa e adesso tentano di rimediare: dicono che la violenza era ingiustificata e che saranno identificati i poliziotti che hanno infierito con i manganelli o con i lacrimogeni. Accennano ad inchieste che, mi ci gioco qualunque cosa, non ci saranno o saranno una farsetta.  Naturalmente dopo che si sono scoperti i fili del burattinaio si tenta si buttare sul singolo la croce: ma è del tutto evidente che l’aver considerato gli studenti come dei nemici dello stato nasce nel cuore oscuro di un governo che si regge prima ancora che sull’acefala e interessata acquiescenza di un sistema politico, sul consenso che viene dai centri finanziari ed europei di fronte a un’azione di riduzione della democrazia e dei diritti che non provoca reazioni o comunque non reazioni clamorose.