IL CLAMOROSO DOCUMENTO: Terremoti, lo studio nascosto. ‘Decine di migliaia di morti’ tra Reggio e Messina. Un documento firmato dai più autorevoli sismologi italiani, sottoscritto anche dall’Ingv, spiega che il “Big One italiano” potrebbe colpire la zona dello Stretto e provocare una strage. Uccise non dalla fatalità ineluttabile del sisma, ma dalle scelte umane – e politiche – in fatto di edilizia e urbanistica.
Lo scenario è contenuto in un documento ufficiale firmato da sedici sismologi con tanto di marchio dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e dell’Eucentre, il Centro europeo di ingegneria sismica con sede a Pavia, considerato un’eccellenza mondiale nel suo campo.
Rassegna stampa (news selezionate da staff saluteme.it) di salute e ambiente in Sicilia
martedì 26 giugno 2012
domenica 24 giugno 2012
Le performance degli ospedali siciliani
È un rincorrersi di luci e ombre. A ben guardare, per alcuni esiti spesso le zone d’ombra oscurano le ottime performance che alcune strutture sono riuscite a conquistare. In Sicilia, quando si parla di infarto, brilla il Presidio ospedaliero S. Agata a Militello e l’Ospedale Cervello di Palermo (anche se con un rischio di errore statistico). Ma l’ottimismo passa se si guardano i dati da allarme rosso registrati all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Messina e all’Ospedale Piemonte, sempre nella stessa città.
sabato 23 giugno 2012
Frutta e verdura con pesticidi
Frutta e verdura sono alimenti preziosi per la nostra salute, ricchi di vitamine, sali minerali e fibre, tuttavia, la presenza di pesticidi, spesso sopra i limiti consentiti, non deve scoraggiarci. Basterà lavare accuratamente frutta e verdura con acqua di rubinetto per eliminare la sgradita presenza.
- Come pulire frutta e verdura
- Pesticidi nel piatto 2010: aumentano i prodotti contaminati
- La scelta biologica
Contro l’infertilità sesso ogni giorno
Combattere l’infertilità si può fare facendo sesso almeno una volta al giorno se ad essere colpito da questo problema è l’uomo. Dovete, infatti, sapere che la qualità del liquido seminale è costantemente minacciata da fattori ambientali come l’elettromagnetismo e l’inquinamento e da stili di vita scorretti come una dieta sbagliata e la sedentarietà. Il sesso, o meglio, l’eiaculazione giornaliera potrebbe rappresentare una risposta a tali problemi. (da: Medicina Live)
MUOS - CERVELLI FRITTI SICILIANI
Stando al Base Structure Report del Pentagono aggiornato al 2009, ci sono 716 basi militari sparse in 38 paesi del mondo, che ospitano più di 250mila soldati. Ma almeno 110 sono gli stati dove gli usa hanno una stabile presenza militare. 680 miliardi i dollari stanziati da Barack Obama, premio Nobel per la pace, appena insediatosi alla casa bianca. Una cifra che supera di 30 miliardi quella ultima erogata dal presidente guerrafondaio suo predecessore. Ma si sa, "si vis pace para bellum". Se questo fosse un manuale di storia venduto tra qualche secolo, potremmo riferirci all'impero americano come a quello romano o come a quello di Gengis Khan, e noi saremmo le colonie o tuttalpiù le province. Ma siamo contemporanei e li chiamiamo alleati.
Tralasciando le implicazioni di carattere politico, il problema delle basi Usa sul nostro territorio, tuttavia, pone rilevanti questioni di sicurezza, come le novanta testate nucleari disseminate per la nostra penisola (altrove, in Europa, gli Stati hanno almeno fatto formale richiesta perché vengano ritirate), o come le infiltrazioni tossiche di sostanze chimiche nelle falde acquifere a Vicenza. E ora il MUOS, il Mobile User Objective System, un sistema di controllo militare ad altissima frequenza in costruzione a Niscemi nella più grande base americana del Mediterraneo: la NRTF (la Navy Radio Transmitter Facility).
Il MUOS, che opererà nella banda di frequenza tra i 300 Mhz e i 3 GHz, è pensato per colloquiare in maniera costante con 4 satelliti il cui lancio è previsto entro il 2013. Trasmetterà globalmente la voce, i dati e i video delle piattaforme militari aeree e marine, oltrechè dei veicoli di terra e dei soldati appiedati, e sarà in grado di controllare da remoto i droni, gli aerei spia privi di pilota in grado di colpire obiettivi nemici. La nostra Costituzione, all'Articolo 11, vieta l'aggressione militare, ripudiando la guerra, ma se la guerra la fanno gli altri e usano casa nostra, allora non abbiamo niente da obiettare.
Ma il punto è un altro. Ce lo spiega Alfio Arcidiacono, membro del Comitato No Muos, in una lettera che ricevo e pubblico. Dopo averla letta, se siete siciliani, domani sera - domenica 24 giugno alle ore 20.00 - partecipate numerosi al corteo funebre che partirà da Piazza Libertà ad Acate (Ragusa) (qui l'evento facebook), per portarvi avanti sui prevedibili funerali che le radiazioni dei 41 gruppi di antenne, come sostengono numerose relazioni tecniche, si apprestano a provocare.
5 MILIONI DI SICILIANI FRITTI
lettera di Alfio Arcidiacono al blog
Ciao Claudio sono Alfio Arcidiacono, membro del comitato No Muos, e ti scrivo da Acate un paesino della provincia di Ragusa. Ritenendoti un persona che non teme i poteri forti che stanno portando il nostro mondo al collasso, volevo portarti a conoscenza di un grande problema che stiamo vivendo in questo territorio.
A Niscemi all'interno di una riserva naturale orientata, che è la Sugherete di Niscemi, dichiarata sito SIC dalla comunità europea, è presente dal 1991 la più grande base della marina militare americana del mediterraneo, per quanto riguarda le telecomunicazioni, la base NRTF ( Naval Radio Trasmitter Facility).
Questa base, composta da 41 gruppi di antenne già emana delle forti onde elettromagnetiche che bene non fanno a noi cittadini che viviamo nelle sue vicinanze (un militare italiano che prestava servizio antiterroristico in suddetta base si è beccato la leucemia). L'ARPA Sicilia ( Agenzia Regionale Protezione Ambientale) ha fatto dei rilevamenti con delle centraline ed è risultato che l'emissione registrata era genericamente nei limiti di tolleranza stabiliti dai parametri nazionali, ma in alcuni casi li superava. Considerando che al momento dei rilevamenti erano in funzione solo 27 delle 41 antenne presenti nella base, e che l'ARPA non era dotata di centraline capaci di registrare le emissioni dell'unica antanna che emana onde a bassissima frequenza capaci di comunicare con i sottomarini, noi dei comitati no muos riteniamo che le emissioni elettromagnetiche già esistenti superino di gran lunga i parametri nazionali.
La nosta preoccupazione più grande e che tramite un accordo bilaterale tra marina militare americana ed esercito italiano, e quindi bypassando il parlamento, stiano ampliando tale base con l'ultima delle quattro stazioni terra MUOS (Mobile User Objective system). Il MUOS, in sintesi, è il nuovo sistema di telecomunicazioni ad altissima frequenza ad uso e consumo esclusivo della marina militare americana, che servirà a mettere in comunicazione e a diramare gli ordini di guerra in tempo reale a tutti i soldati americani dislocati nei cinque continenti. Ma non solo, servirà anche a pilotare i famosi droni che sono gli aeri spia senza pilota che proprio in questi giorni incominciano ad arrivare alla Base di Sigonella.
Il Muos emanerà, inoltre, delle intense onde elettromagnetiche le quali si propagheranno per un raggio di 135 km circa, come si evince da studi tecnici del politecnico di Torino fatti dai professori Zucchetti e Coraddu. Tali onde andranno a provocare nel breve e lungo periodo l'insorgere di vari tipi di tumori, leucemie, cataratte, problemi all'apparato genitale e quant'altro alle popolazioni che vivono all'interno di quel raggio che, come comprenderai, circoscrive quasi tutta la Sicilia.
Mi appello a te sperando che tu possa dare una risonanza nazionale a questo grande problema che vede vittime inconsapevoli più di 5 milioni di siciliani.
vedi anche:
I cittadini di Ulmo fermano antenne USA
A Niscemi all'interno di una riserva naturale orientata, che è la Sugherete di Niscemi, dichiarata sito SIC dalla comunità europea, è presente dal 1991 la più grande base della marina militare americana del mediterraneo, per quanto riguarda le telecomunicazioni, la base NRTF ( Naval Radio Trasmitter Facility).
Questa base, composta da 41 gruppi di antenne già emana delle forti onde elettromagnetiche che bene non fanno a noi cittadini che viviamo nelle sue vicinanze (un militare italiano che prestava servizio antiterroristico in suddetta base si è beccato la leucemia). L'ARPA Sicilia ( Agenzia Regionale Protezione Ambientale) ha fatto dei rilevamenti con delle centraline ed è risultato che l'emissione registrata era genericamente nei limiti di tolleranza stabiliti dai parametri nazionali, ma in alcuni casi li superava. Considerando che al momento dei rilevamenti erano in funzione solo 27 delle 41 antenne presenti nella base, e che l'ARPA non era dotata di centraline capaci di registrare le emissioni dell'unica antanna che emana onde a bassissima frequenza capaci di comunicare con i sottomarini, noi dei comitati no muos riteniamo che le emissioni elettromagnetiche già esistenti superino di gran lunga i parametri nazionali.
La nosta preoccupazione più grande e che tramite un accordo bilaterale tra marina militare americana ed esercito italiano, e quindi bypassando il parlamento, stiano ampliando tale base con l'ultima delle quattro stazioni terra MUOS (Mobile User Objective system). Il MUOS, in sintesi, è il nuovo sistema di telecomunicazioni ad altissima frequenza ad uso e consumo esclusivo della marina militare americana, che servirà a mettere in comunicazione e a diramare gli ordini di guerra in tempo reale a tutti i soldati americani dislocati nei cinque continenti. Ma non solo, servirà anche a pilotare i famosi droni che sono gli aeri spia senza pilota che proprio in questi giorni incominciano ad arrivare alla Base di Sigonella.
Il Muos emanerà, inoltre, delle intense onde elettromagnetiche le quali si propagheranno per un raggio di 135 km circa, come si evince da studi tecnici del politecnico di Torino fatti dai professori Zucchetti e Coraddu. Tali onde andranno a provocare nel breve e lungo periodo l'insorgere di vari tipi di tumori, leucemie, cataratte, problemi all'apparato genitale e quant'altro alle popolazioni che vivono all'interno di quel raggio che, come comprenderai, circoscrive quasi tutta la Sicilia.
Mi appello a te sperando che tu possa dare una risonanza nazionale a questo grande problema che vede vittime inconsapevoli più di 5 milioni di siciliani.
vedi anche:
I cittadini di Ulmo fermano antenne USA
Obesità: la buccia di mela aiuta
E' uscita una nuova ricerca che arricchisce il capitolo della lotta contro l'obesità, uno dei mali che spesso destano l'allarme di molte autorità sanitarie mondiali. Un elemento presente nella buccia della mela è in grado di dare un aiuto.
Lo studio, pubblicato su Plos One, riferisce che l'acido ursolico ha la capacità di aumentare l'attività del tessuto adiposo bruno, circostanza che si trasforma in un maggiore e più rapido consumo di calorie. (da vitadidonna)
Lo studio, pubblicato su Plos One, riferisce che l'acido ursolico ha la capacità di aumentare l'attività del tessuto adiposo bruno, circostanza che si trasforma in un maggiore e più rapido consumo di calorie. (da vitadidonna)
Altri studi confermano origine genetica della dislessia
La dislessia ha origine genetica. L'ipotesi è confermata da una serie di studi, che rilevano nei gemelli omozigoti un tasso di concordanza del 65 per cento, una percentuale che scende al 35 nel caso di gemelli eterozigoti, confermando quindi una familiarità del 35-40%.
HIV: cocktail farmaci fermano virus per sempre
Ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità hanno messo a punto uno specifico cocktail di farmaci che, somministrato per un limitato periodo di tempo è stato capace di indurre nell'organismo animale l'autocontrollo dell'infezione, a seguito di successiva sospensione della terapia. Per i sieropositivi sarebbe una svolta, fine della schiavitù dai medicinali a vita ed ai loro pesanti effetti collaterali.
La Forestale blocca un camion che aveva scaricato terra in spiaggia ad Acqualadrone
A seguito di segnalazione da parte di cittadini alla Sala Operativa dell’Ispettorato circa lo scarico di materiale terroso sulla spiaggia, è stato fermato l’automezzo in fase di rientro al cantiere dopo avere scaricato diversi metri cubi di materiale terroso.
Contestata l'occupazione di suolo demaniale, la violazione del vincolo paesaggistico e la realizzazione di discarica non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi.
Contestata l'occupazione di suolo demaniale, la violazione del vincolo paesaggistico e la realizzazione di discarica non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi.
venerdì 22 giugno 2012
Cialtron’s review
Ma dove vive il ministro Patroni Griffi? Si, in parte lo sappiamo, in un appartamento vicino al Colosseo che gli è costato la metà del prezzo perché la zona, ma proprio quella sotto il palazzo, è sismica: tutti ricordano la scossa del primo grado della scala Lucrezio che si è verificata ai tempi di Catilina. Ma il resto del tempo lo deve passare su un altro pianeta, Pa Palla verosimilmente, spiacevole circostanza che gli ha impedito di sapere che ormai le telefonate urbane ed extraurbane hanno lo stesso costo.
Per questo nello slancio di cooperare alla spending review e di bagnarsi nel populismo dei ricchi, il ministro della pubblica amministrazione ha avuto l’idea di vietare agli impiegati del ministero le chiamate interurbane e verso i cellulari. Deve essergli sembrata una magnifica idea perché su Pa Palla costa tantissimo telefonare in un altra città mentre sulla terra non è più così da tempo, visto che la pubblica amministrazione usa il Voip. Si, al ministro lo avevano detto, ma lui aveva capito the voice over internet e aveva pensato a un sito in onore di Frank Sinatra. Invece si tratta di un sistema che rende superflua la tariffazione a distanza. E che spesso comporta anche per i semplici privati sconti sulle chiamate verso i cellulari che possono diventare notevoli per le grandi organizzazioni: non vorremmo che la pubblica amministrazione si sia dotata di contratti particolarmente onerosi, tanto paghiamo noi. Via, c’è da imparare dal Quirinale che, consapevole delle necessità di risparmio, ha lo you and me con Mancino che si sente tanto solo.
Naturalmente chi non potrà chiamare sono proprio quelli che lo devono fare, cioè la bassa forza. Dai capufficietti in poi, in onore alle nuove filosofie governative, il telefono è libero: è assai nota la ferrea etica dei dirigenti che non si sognerebbero mai di fare una telefonata privata, mentre gli impiegati non aspettano altro. Pure nelle fesserie riescono ad essere classisti da bar.
Capisco che un ministro che vive le stesse angosce dei terremotati emiliani dal momento che vive in zona sismica, non ha la testa a tutti questi particolari. Però alle volte darsi una scossa farebbe bene alla salute.
Per questo nello slancio di cooperare alla spending review e di bagnarsi nel populismo dei ricchi, il ministro della pubblica amministrazione ha avuto l’idea di vietare agli impiegati del ministero le chiamate interurbane e verso i cellulari. Deve essergli sembrata una magnifica idea perché su Pa Palla costa tantissimo telefonare in un altra città mentre sulla terra non è più così da tempo, visto che la pubblica amministrazione usa il Voip. Si, al ministro lo avevano detto, ma lui aveva capito the voice over internet e aveva pensato a un sito in onore di Frank Sinatra. Invece si tratta di un sistema che rende superflua la tariffazione a distanza. E che spesso comporta anche per i semplici privati sconti sulle chiamate verso i cellulari che possono diventare notevoli per le grandi organizzazioni: non vorremmo che la pubblica amministrazione si sia dotata di contratti particolarmente onerosi, tanto paghiamo noi. Via, c’è da imparare dal Quirinale che, consapevole delle necessità di risparmio, ha lo you and me con Mancino che si sente tanto solo.
Naturalmente chi non potrà chiamare sono proprio quelli che lo devono fare, cioè la bassa forza. Dai capufficietti in poi, in onore alle nuove filosofie governative, il telefono è libero: è assai nota la ferrea etica dei dirigenti che non si sognerebbero mai di fare una telefonata privata, mentre gli impiegati non aspettano altro. Pure nelle fesserie riescono ad essere classisti da bar.
Capisco che un ministro che vive le stesse angosce dei terremotati emiliani dal momento che vive in zona sismica, non ha la testa a tutti questi particolari. Però alle volte darsi una scossa farebbe bene alla salute.
MESSINA: RACKET DELLE ASSUNZIONI. CONDANNA PER BONAFFINI E SPARTA’
Obbligavano ad assumere i loro “protetti” facendoli lavorare in un grande supermercato della zona sud. Non servivano curriculum, bastava la “segnalazione” di Antonino Spartà, fratello del boss mafioso di Santa Lucia sopra Contesse, Giacomo. Dopo le indagini sulla vicenda, risalente al 2009, la parola definitiva dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Messina, che hanno condannato a tre anni e mezzo Antonino Spartà e ad un anno e otto mesi di reclusione Saro Bonaffini, commerciante di pesce e costruttore, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Spartà e coinvolto nel maxisequestro preventivo di beni per circa 450 milioni di euro.
SICILIA: Voto di scambio, per Lombardo ora spunta l’aggravante mafiosa.
SICILIA: Aggravante mafiosa richiesta dei pm al tribunale della Procura di Catania nei confronti del governatore siciliano e di suo fratello Angelo. I due sono imputati per reato elettorale: CATANIA - “Ho il dovere, come rappresentante dell’ufficio di Procura, alla luce delle dichiarazioni dei pentiti, di contestare l’aggravante di aver favorito la mafia”. Colpo di scena al processo per voto di scambio semplice che vede imputato davanti al giudice monocratico il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo e suo fratello Angelo.
Un’indicazione già data più di un mese fa dal gip Luigi Barone che aveva rigettato l’archiviazione per il reato di concorso estermo in associazione mafiosa proposta dalla Procura per Lombardo disponendo l’imputazione coatta per questo reato e l’aggravante mafiosa per il voto di scambio semplice. Ora, il procedimento in corso rischia di dover ricominciare daccapo o, in caso di rinvio a giudizio per concorso esterno nel procedimento parallelo, di essere unificato in un unico processo.
Per spiegare la nuova contestazione in udienza, i pm hanno fatto riferimento alle dichiarazioni dei pentiti D’Aquino e Di Gati sulle modalità di richiesta dei voti, non selettiva, “ad personam”, ma conosciuta in tutto il rione. Da qui, secondo i pm, discende l’applicabilità dell’aggravante. “Le condizioni di omertà in cui vivevano le persone del quartiere - ha argomentato il pm Zuccaro - erano tali che nessun rivale politico avrebbe denunciato che un altro candidato aveva l’appoggio dell’associazione mafiosa, facendo emergere una sorta di paura estesa che si collega alla forza di intimidazione di Cosa nostra”.
Il presidente della Regione, presente in aula, ha confermato la sua intenzione di rassegnare le dimissioni il prossimo 28 luglio, come già annunciato, e ha aggiunto: ” Il grande rammarico è che io non ho ancora un processo nè un rinvio a giudizio, e che bisogna ricominciare daccapo. La Procura di Catania è composta da persone di straordinario valore, qualità e competenza ma le accuse dei pentiti sono sotto gli occhi di tutti, sono ridicole”. Repubblica.it
Un’indicazione già data più di un mese fa dal gip Luigi Barone che aveva rigettato l’archiviazione per il reato di concorso estermo in associazione mafiosa proposta dalla Procura per Lombardo disponendo l’imputazione coatta per questo reato e l’aggravante mafiosa per il voto di scambio semplice. Ora, il procedimento in corso rischia di dover ricominciare daccapo o, in caso di rinvio a giudizio per concorso esterno nel procedimento parallelo, di essere unificato in un unico processo.
Per spiegare la nuova contestazione in udienza, i pm hanno fatto riferimento alle dichiarazioni dei pentiti D’Aquino e Di Gati sulle modalità di richiesta dei voti, non selettiva, “ad personam”, ma conosciuta in tutto il rione. Da qui, secondo i pm, discende l’applicabilità dell’aggravante. “Le condizioni di omertà in cui vivevano le persone del quartiere - ha argomentato il pm Zuccaro - erano tali che nessun rivale politico avrebbe denunciato che un altro candidato aveva l’appoggio dell’associazione mafiosa, facendo emergere una sorta di paura estesa che si collega alla forza di intimidazione di Cosa nostra”.
Il presidente della Regione, presente in aula, ha confermato la sua intenzione di rassegnare le dimissioni il prossimo 28 luglio, come già annunciato, e ha aggiunto: ” Il grande rammarico è che io non ho ancora un processo nè un rinvio a giudizio, e che bisogna ricominciare daccapo. La Procura di Catania è composta da persone di straordinario valore, qualità e competenza ma le accuse dei pentiti sono sotto gli occhi di tutti, sono ridicole”. Repubblica.it
Sempre più soldi agli spioni
Gianluca Di Feo: I servizi segreti costavano già più di mezzo miliardo l’anno: ora lo Stato gli regala altri 80 milioni. Per fare cosa? Fondamentalmente per nascondere i dossier sporchi della politica: Sapete quanto costano i servizi segreti italiani? Il bilancio economico della nostra intelligence è forse uno dei misteri meglio custoditi dell’intero dopoguerra. Adesso un libro può aiutare a capire quanto spendiamo per gli 007: almeno 565 milioni di euro l’anno.
E’ l’unico dato ufficiale, risalente al 2010, che non comprende però altri fondi top secret dirottati dalla presidenza del Consiglio per finanziare operazioni classificate, come il supporto alle missioni militari estere o i voli della compagnia di copertura spesso usata come taxi dai politici. Ma lo stanziamento è destinato a lievitare: per il 2013 si prevede di arrivare a 645 milioni di euro. Un aumento, nonostante la crisi. O forse a causa proprio della crisi, che dovrebbe obbligare i nostri apparati di prevenzione a un ulteriore sforzo per informare le istituzioni sul moltiplicarsi di fronti di tensione, interna o internazionale.
E’ l’unico dato ufficiale, risalente al 2010, che non comprende però altri fondi top secret dirottati dalla presidenza del Consiglio per finanziare operazioni classificate, come il supporto alle missioni militari estere o i voli della compagnia di copertura spesso usata come taxi dai politici. Ma lo stanziamento è destinato a lievitare: per il 2013 si prevede di arrivare a 645 milioni di euro. Un aumento, nonostante la crisi. O forse a causa proprio della crisi, che dovrebbe obbligare i nostri apparati di prevenzione a un ulteriore sforzo per informare le istituzioni sul moltiplicarsi di fronti di tensione, interna o internazionale.
Buzzanca decade da deputato all’Ars: il Cga ha bocciato il ricorso presentato “in gran segreto”
POLTRONA SINGOLA
L’avvocato Catalioto commenta così : «Scende il sipario su una vicenda politico-giudiziaria contrassegnata dall’inqualificabile comportamento di chi ha tentato disperatamente di restare inchiodato alla doppia poltrona»
Giuseppe Buzzanca dovrà lasciare, già da domani (sabato 22 giugno), lo scranno dell’Assemblea regionale siciliana. Con decreto n. 336, emanato in data 21 giugno, il Consiglio di giustizia amministrativa, presieduto dal giudice Riccardo Virgilio, ha rigettato la richiesta di sospensione dell’ordinanza del Tar Palermo e della delibera dell’Assemblea regionale che lo scorso 12 giugno aveva dichiarato l’incompatibilità di Buzzanca
Giuseppe Buzzanca dovrà lasciare, già da domani (sabato 22 giugno), lo scranno dell’Assemblea regionale siciliana. Con decreto n. 336, emanato in data 21 giugno, il Consiglio di giustizia amministrativa, presieduto dal giudice Riccardo Virgilio, ha rigettato la richiesta di sospensione dell’ordinanza del Tar Palermo e della delibera dell’Assemblea regionale che lo scorso 12 giugno aveva dichiarato l’incompatibilità di Buzzanca
Danila La Torre - tempostretto
mercoledì 20 giugno 2012
LA TRATTATIVA: Il Quirinale rassicurò Mancino. “Il presidente sa tutto, si sta muovendo”
Dalle telefonate intercettate si possono ricavare tante conclusioni plausibili, non solo appare il Presidente della Repubblica che interferisce, ma pure un evanescente capo della Dna, Piero Grasso che punta la propria attenzione a comando. Anche il semplice tentativo di interessamento, fa intendere l'intreccio tra le più alte cariche istituzionali. Il semplice tentativo fa emergere le complicità su cui è possibile contare. Un comportamento non cristallino compromette cariche istituzionali che dovrebbero invece essere sempre ineccepibili.
Il consigliere giuridico Loris D’Ambrosio sostiene che il presidente della Repubblica si interessava agli sviluppi delle inchieste sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia ed era informato di ogni mossa.
Il consigliere giuridico Loris D’Ambrosio sostiene che il presidente della Repubblica si interessava agli sviluppi delle inchieste sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia ed era informato di ogni mossa.
martedì 19 giugno 2012
Molecole per fermare i prioni
Nuovi polimeri auto-illuminanti appena sviluppati sono stati progettati appositamente con la capacità di dirigersi su prioni tossici e renderli innocui, offrendo la possibilità di curare malattie fatali che distruggono i nervi.
Questo studio svedese e svizzero è stato in parte sostenuto dal progetto LUPAS
I risultati sono stati presentati sulla rivista Journal of Biological Chemistry.
La ricerca svolta è davvero rivoluzionaria. I ricercatori dell'Università di Linköping in Svezia, in collaborazione con colleghi dell'Ospedale universitario di Zurigo in Svizzera, hanno detto che è la prima volta che qualcuno riesce a dimostrare la possibilità di curare malattie come il morbo della mucca pazza e il Creutzfeldt-Jacobs con molecole LCP. Hanno testato polimeri luminescenti coniugati, o LCP, su sezioni di tessuto infettate da prioni. I risultati indicano che il numero di prioni, e la loro tossicità e infettabilità, diminuiva drasticamente.
"Quando vediamo questo effetto sulle infezioni da prioni, crediamo che lo stesso metodo potrebbe funzionare anche sul morbo di Alzheimer," dice Peter Nilsson, un ricercatore di chimica biorganica finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (CER).
Le malattie da prioni sono un gruppo di malattie progressive che colpiscono il cervello e il sistema nervoso di esseri umani e animali. Le malattie da prioni umane comprendono la malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica, Kuru, una variate della malattia di Creutzfeldt-Jakob, la sindrome di Gerstmann-Sträussler-Scheinker e una insonnia ereditaria fatale. Le malattie da prioni possono essere ereditate, si presentano spontaneamente o attraverso infezioni, per esempio attraverso carne infetta, come è successo per la malattia della mucca pazza.
"Sulla base di questi risultati, adesso possiamo adattare interamente nuove molecole con effetti potenzialmente ancora migliori," ha detto il dott. Nilsson.
I ricercatori vogliono andare oltre e provare se le molecole funzionano sui moscerini della frutta con una malattia nervosa simile all'Alzheimer. L'Alzheimer è causato dalla placca amiloide, che ha un corso simile ma più lento rispetto alle malattie da prioni.
Pensioni e lavoro: la Fornero passa al reparto trucchi per il balletto coi partiti
Trucchi di governo, trucchi di partito, trucchi da Fornero. Qualche giorno fa la massima inesperta del sistema pensionistico italiano voleva la testa dei dirigenti Inps per averla sbugiardata coram populo sugli esodati. Oggi invece ci fa sapere dall’ennesima conferenza alla quale partecipa a cachet,che qualcosa della sua riforma può essere cambiata, che non è dogma insomma. Ci sarebbe da compiacersi per questo tardivo barlume di consapevolezza, se non fosse anche questo un inganno e dei più sfacciati.
Siccome il governo vuole portare a Bruxelles, per il prossimo vertice europeo del 28 e 29, le prove dell’avvenuto massacro del welfare, lo scalpo del sistema pensionistico da dare alla Merkel come offerta votiva, oltre che l’articolo 18, ecco che cambia la strategia, i toni si placano e l’isteria arrogante si scioglie in apparente ragionevolezza. La riforma va approvata entro il 28 giugno, ma dal momento che non c’è più tempo per metterci mano ecco che compare la disponibilità a cambiarne in un secondo momento i connotati deformi e grotteschi.
Ma davvero pensa che qualcuno ci possa credere? Che qualcosa di difeso a spada tratta fino a un minuto contro ogni plausibilità e che tra l’altro viene ritenuto indispensabile da un altro straordinario incompetente, quello che è andato a letto senza cena messicana, verrà cambiato quando più nulla ostacolerà la sua attuazione? Andiamo, non tutti sono rincoglioniti, è così evidente che l’inattesa disponibilità è solo un alibi da offrire ai partiti perché possano votare la fiducia senza la paura di finire pensionati per sempre, perché possano dire all’elettorato: purtroppo avevamo bisogno di massacrare le pensioni per far bella figura in Europa, per contare di più, ma poi, tranquilli, la cambiamo, c’è l’impegno.
E senz’altro vedrete che qualcuno penserà che il trucchetto possa funzionare – soprattutto se pompato dalla stampa amica, responsabile, festaiola, c’è da scegliere- e voterà ogni cosa in cambio di “garanzie” su improbabili, anzi inesistenti cambiamenti futuri, visto che una volta approvata non ci sarà nemmeno la possibilità contabile di riformarla, non in tempi brevi almeno. Tutto questo mi inquieta non per la malafede evidente, ma per la perdita di senso della realtà di un ceto politico che continua a pensare di poterla ancora dare a bere. E di prendersi i suoi trenta denari con questi giochetti, come avverrà sull’acqua privatizzata.
ilsimplicissimus2
Siccome il governo vuole portare a Bruxelles, per il prossimo vertice europeo del 28 e 29, le prove dell’avvenuto massacro del welfare, lo scalpo del sistema pensionistico da dare alla Merkel come offerta votiva, oltre che l’articolo 18, ecco che cambia la strategia, i toni si placano e l’isteria arrogante si scioglie in apparente ragionevolezza. La riforma va approvata entro il 28 giugno, ma dal momento che non c’è più tempo per metterci mano ecco che compare la disponibilità a cambiarne in un secondo momento i connotati deformi e grotteschi.
Ma davvero pensa che qualcuno ci possa credere? Che qualcosa di difeso a spada tratta fino a un minuto contro ogni plausibilità e che tra l’altro viene ritenuto indispensabile da un altro straordinario incompetente, quello che è andato a letto senza cena messicana, verrà cambiato quando più nulla ostacolerà la sua attuazione? Andiamo, non tutti sono rincoglioniti, è così evidente che l’inattesa disponibilità è solo un alibi da offrire ai partiti perché possano votare la fiducia senza la paura di finire pensionati per sempre, perché possano dire all’elettorato: purtroppo avevamo bisogno di massacrare le pensioni per far bella figura in Europa, per contare di più, ma poi, tranquilli, la cambiamo, c’è l’impegno.
E senz’altro vedrete che qualcuno penserà che il trucchetto possa funzionare – soprattutto se pompato dalla stampa amica, responsabile, festaiola, c’è da scegliere- e voterà ogni cosa in cambio di “garanzie” su improbabili, anzi inesistenti cambiamenti futuri, visto che una volta approvata non ci sarà nemmeno la possibilità contabile di riformarla, non in tempi brevi almeno. Tutto questo mi inquieta non per la malafede evidente, ma per la perdita di senso della realtà di un ceto politico che continua a pensare di poterla ancora dare a bere. E di prendersi i suoi trenta denari con questi giochetti, come avverrà sull’acqua privatizzata.
ilsimplicissimus2
domenica 17 giugno 2012
Piani di rientro. I 'promossi' e i 'bocciati'
Male Campania, Molise e Calabria per le quali scatteranno l’aumento delle aliquote fiscali Irap e Irpef,oltre al blocco del turnover per il personale del servizio sanitario. In deficit anche la Puglia, ma con un disavanzo coperto dalle risorse regionali. Risultati di bilancio positivi per Sicilia e Piemonte.
Per la Sicilia pur registrando alcuni aspetti positivi nell’attuazione del Piano di rientro, poiché la regione non ha ancora assicurato il formale ripristino della quota di Fondo sanitario a partire dall’anno 2013, gli organismi di monitoraggio hanno ritenuto che non sussistano le condizioni per erogare alla Regione Siciliana alcuna somma delle spettanze residue a 31 dicembre 2009. - da: Quotidiano Sanità
Per la Sicilia pur registrando alcuni aspetti positivi nell’attuazione del Piano di rientro, poiché la regione non ha ancora assicurato il formale ripristino della quota di Fondo sanitario a partire dall’anno 2013, gli organismi di monitoraggio hanno ritenuto che non sussistano le condizioni per erogare alla Regione Siciliana alcuna somma delle spettanze residue a 31 dicembre 2009. - da: Quotidiano Sanità
Le banche: la grande rapina da L’Aquila ad Atene
Diciamo con sorpresa : com’è piccolo il mondo. Ci colpisce quando incontriamo il vicino di casa in un posto lontano, quando scorgiamo dall’altra parte della terra un’espressione che ci è familiare o un paesaggio che “sappiamo”, qualunque cosa ci ricordi che tutto si tiene. Così pure possiamo collegare i nostri emotivi sms per dare il piccolo contributo alle vittime del terremoto, sia esso a L’Aquila o in Emilia, con le elezioni Grecia: tutto, diritti, slanci, vita finisce dentro il meccanismo infernale della finanza.
Qualche giorno fa in un post mi indignavo perché i soldi delle donazioni per il disastro in Emilia vengono convogliati in una finanziaria, la Etimos, che poi, prima di darli ai terremotati, li screma del 10 per cento. Oggi scopro che la realtà è assai peggiore: il soldi donati per L’Aquila, immessi a suo tempo sullo stesso percorso, sono finiti nelle banche a garanzia dei prestiti. Solo che gli istituti di credito li hanno tranquillamente incassati, per poi dimenticarli e concedere credito per ricostruire solo a chi aveva garanzie in proprio e naturalmente con corposi interessi. Alla fine L’Aquila rimane in macerie e le banche ci ballano sopra. L’identica cosa che avverà in Emilia, se non interverrà nessuno, come’è lecito supporre, visto come vanno le cose. Ma basta ingrandire la scala, moltiplicarla e ci troviamo mille chilometri a sud est, ad Atene dove la medesima logica regna sovrana, assieme ai ricatti e alle macerie non solo din Paese, ma della stessa civiltà europea.
Qualche giorno fa in un post mi indignavo perché i soldi delle donazioni per il disastro in Emilia vengono convogliati in una finanziaria, la Etimos, che poi, prima di darli ai terremotati, li screma del 10 per cento. Oggi scopro che la realtà è assai peggiore: il soldi donati per L’Aquila, immessi a suo tempo sullo stesso percorso, sono finiti nelle banche a garanzia dei prestiti. Solo che gli istituti di credito li hanno tranquillamente incassati, per poi dimenticarli e concedere credito per ricostruire solo a chi aveva garanzie in proprio e naturalmente con corposi interessi. Alla fine L’Aquila rimane in macerie e le banche ci ballano sopra. L’identica cosa che avverà in Emilia, se non interverrà nessuno, come’è lecito supporre, visto come vanno le cose. Ma basta ingrandire la scala, moltiplicarla e ci troviamo mille chilometri a sud est, ad Atene dove la medesima logica regna sovrana, assieme ai ricatti e alle macerie non solo din Paese, ma della stessa civiltà europea.
Un Paese ormai alla caritas
Qualcuno fa festa, qualcun’altro è distratto, qualcuno tace e fa il mendace. Ecco, se proprio si cercano idee, una davvero buona sarebbe quella di dire come stanno effettivamente le cose, di mostrare in che Paese viviamo, facendo finalmente un po’ di silenzio sulle parole d’ordine che insolentiscono la realtà o sulla pornolalia sociale di certi ministri. Come stanno le cose lo dicono il Censis e persino quella caricatura di decreto sviluppo in incubazione che nelle pieghe dei 61 punti, fa finalmente venire alla luce una verità terribile e nascosta.
Come si potrebbe interpretare altrimenti la decisione di istituire un Fondo per gli alimenti ai poveri presso l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura? L’ente si occupa, di coordinare e di pagare ai produttori agricoli i finanziamenti europei: averlo coinvolto in questo compito di “distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana” significa che ci aspetta un aumento esponenziale della povertà e che si fa un appello indiretto ad aiuti dal resto del continente. Sobrio accattonaggio. Aver nascosto il provvedimento dentro il capitolo crescita è allo stesso tempo uno sberleffo e un’ammissione di cattiva coscienza. Naturalmente la distribuzione finali sarà attuata dagli enti caritatevoli, perché non sia mai che lo Stato intervenga in prima persona e non faccia guadagnare anche qualche tonaca e molti zuccotti rossi dai propri fallimenti.
Come si potrebbe interpretare altrimenti la decisione di istituire un Fondo per gli alimenti ai poveri presso l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura? L’ente si occupa, di coordinare e di pagare ai produttori agricoli i finanziamenti europei: averlo coinvolto in questo compito di “distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana” significa che ci aspetta un aumento esponenziale della povertà e che si fa un appello indiretto ad aiuti dal resto del continente. Sobrio accattonaggio. Aver nascosto il provvedimento dentro il capitolo crescita è allo stesso tempo uno sberleffo e un’ammissione di cattiva coscienza. Naturalmente la distribuzione finali sarà attuata dagli enti caritatevoli, perché non sia mai che lo Stato intervenga in prima persona e non faccia guadagnare anche qualche tonaca e molti zuccotti rossi dai propri fallimenti.
Paura sull'A\18: vitello imbizzarrito invade l'autostrada.
Paura stamattina per un vitello imbizzarrito che ha invaso l'A18 all'altezza di S.Stefano Medio. L'animale, correndo nella corsia di sorpasso, è entrato in galleria sotto gli sguardi impauriti degli automobilisti. Era fuggito da una stalla di Cumia Superiore. E' stato necessario abbatterlo.
sabato 16 giugno 2012
Un Prof di ginnastica a dirigere l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia
In piena emergenza terremoto le redini operative dell’Istituto saranno affidate a un nuovo direttore generale, Massimo Ghilardi. Una nomina in nome del merito e della trasparenza invocati a grandi lettere anche sul sito Internet dell’Ente? A leggere il curriculum sorgono dei dubbi: Ghilardi, 45 anni, è carabiniere di leva, laureato in Scienze motorie alla Cattolica di Brescia e anche in Sociologia politica a Urbino, iscritto all’Albo dei promotori finanziari e consigliere comunale del Pdl a Chiari, piccolo comune lombardo. Nella sua biografia vanta però l’appartenenza al “clan dei bresciani” voluti a Roma dall’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.
È stata lei, infatti, a nominare, con chiamata diretta, Ghilardi a capo della direzione generale della Ricerca del Miur (stipendio base 106.628 euro) per “comprovate e qualificate esperienze professionali” . Quali? Difficile dirlo. Di sicuro il nuovo direttore generale dell’Ingv ci sa fare con i conti: ha ricoperto lui l’incarico di tesoriere della corrente-Fondazione pidiellina “Liberamente” capitanata da Franco Frattini, dalla stessa Gelmini e Mario Valducci.
L’Anpri (associazione nazionale professionale per la ricerca) ha annunciato in un comunicato la nomina di Ghilardi: “L’attuale dirigente ministeriale al Miur, ivi chiamato dalla sua conterranea Mariastella Gelmini, sarà il prossimo Direttore generale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il Cda, pur non all’unanimità, ha evidentemente trovato interessante tale curriculum forse perché porterà all’Ente nuove competenze finora mancanti”, hanno scritto ironicamente i ricercatori. IlFatto
MESSINA: Non diagnosticò ulcera. Condanna confermata a medico Francesco Cucinotta del Policlinico
Condanna di primo grado a 5 mesi confermata. Hanno deciso così ieri giudici della sezione penale della corte d’appello, presieduta da Gianclaudio Mango, per un medico in servizio all’epoca dei fatti al pronto soccorso del Policlinico, il dottor Francesco Cucinotta, che era accusato di omicidio colposo per la morte del pensionato di 67 anni Nicola Interdonato.
Interdonato, un pensionato 65enne accusando «forti dolori addominali e vomito» il 12 dicembre del 2005 si presentò al pronto soccorso del Policlinico ed il dott. Cucinotta gli avrebbe somministrato un antidolorifico, il Lixidol.
Nella notte tra il 14 ed il 15, tornato in ospedale, Interdonato fu ricoverato d’urgenza per ulcera e sospetta perforazione intestinale e la mattina dopo venne operato. Tutto sembrava risolto e invece col passare delle ore il quadro clinico peggiorò: nel pomeriggio del 16 dicembre l’uomo morì. La moglie e i figli presentarono una denuncia e il pm Antonino Nastasi avviò un’inchiesta, indagando in un primo momento oltre al medico di turno del pronto soccorso anche i colleghi che lo avevano operato, poi prosciolti. La perizia dei consulenti dell’accusa, ipatologi catanesi Giuseppe Ragazzi e Pietro Rinella, stabilì infatti che la «colpa medica» non era da ricondurre all’intervento fatto quando ormai la situazione era compromessa, ma alla mancata diagnosi del pronto soccorso. (n.a.) - GDS
Interdonato, un pensionato 65enne accusando «forti dolori addominali e vomito» il 12 dicembre del 2005 si presentò al pronto soccorso del Policlinico ed il dott. Cucinotta gli avrebbe somministrato un antidolorifico, il Lixidol.
Nella notte tra il 14 ed il 15, tornato in ospedale, Interdonato fu ricoverato d’urgenza per ulcera e sospetta perforazione intestinale e la mattina dopo venne operato. Tutto sembrava risolto e invece col passare delle ore il quadro clinico peggiorò: nel pomeriggio del 16 dicembre l’uomo morì. La moglie e i figli presentarono una denuncia e il pm Antonino Nastasi avviò un’inchiesta, indagando in un primo momento oltre al medico di turno del pronto soccorso anche i colleghi che lo avevano operato, poi prosciolti. La perizia dei consulenti dell’accusa, ipatologi catanesi Giuseppe Ragazzi e Pietro Rinella, stabilì infatti che la «colpa medica» non era da ricondurre all’intervento fatto quando ormai la situazione era compromessa, ma alla mancata diagnosi del pronto soccorso. (n.a.) - GDS
MESSINA, LA FARSA DEGLI SVINCOLI E LA PARTITA PERSA DEL SINDACO BUZZANCA
MESSINA, LA FARSA DEGLI SVINCOLI E LA PARTITA PERSA DEL SINDACO BUZZANCA: L’Amministrazione ha raccontato per giorni che i ritardi sui calcoli del viadotto erano imputabili all’Ateneo, ma in realtà l’Anas non ha ancora consegnato i dati!: «Da quel che mi risulta, lunedì sono arrivati i calcoli ai docenti che dovranno consegnare lo studio al Genio Civile. Presumo che il tutto possa avvenire nel giro di pochi giorni».
La frase è del sindaco Buzzanca ed è stata riportata da questo giornale il 23 maggio scorso. Sono passati ventiquattro giorni, “parenti” di un mese, ma la situazione non è cambiata. E il motivo è semplice: i calcoli non sono affatto arrivati quel lunedì (il 21 maggio) ai docenti dell’Università. Non sono arrivati nemmeno ieri. E chissà quando arriveranno. Già, perché la telenovela degli svincoli, che prosegue dal 1989, assume sempre più i contorni della farsa, non si capisce più chi bluffi e perché e il risultato è che l’opera pubblica più attesa dalla città continua ad essere un’incompiuta. Quello che apprendiamo dal prof. Giuseppe Ricciardi, componente del gruppo di lavoro del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina incaricato di effettuare uno studio sull’interazione tra lo svincolo ed il viadotto Ritiro, è sconcertante. «La convenzione che abbiamo firmato con l’Anas – spiega – prevede l’ultimazione dello studio entro 60 giorni dalla consegna ufficiale da parte del committente di tutte le indagini, dalle opere in calcestruzzo alle verifiche dei terreni di fondazione». Beh, saranno già trascorsi, quei 60 giorni. «No, non sono nemmeno iniziati».
Rimaniamo basiti. «Non sono nemmeno iniziati perché quelle indagini non ci sono state ancora ufficialmente consegnate». Pare incredibile ma è così. L’Anas non ha consegnato la documentazione ufficiale, senza la quale i docenti dell’Università non potranno, a loro volta, produrre alcuno studio da inviare al Genio Civile. Il motivo? Ancora più incredibile: pare, infatti, che l’Anas non abbia formalizzato l’incarico alla Sedercem, la ditta di Caltanissetta (impresa di famiglia dell’assessore regionale Marco Venturi) che sta eseguendo materialmente le indagini sul campo. “Problemi contrattuali”, mettiamola così. O forse economici, sarebbe meglio dire.
SEBASTIANO CASPANELLO - GDS [... da Enricodigiacomo]
La frase è del sindaco Buzzanca ed è stata riportata da questo giornale il 23 maggio scorso. Sono passati ventiquattro giorni, “parenti” di un mese, ma la situazione non è cambiata. E il motivo è semplice: i calcoli non sono affatto arrivati quel lunedì (il 21 maggio) ai docenti dell’Università. Non sono arrivati nemmeno ieri. E chissà quando arriveranno. Già, perché la telenovela degli svincoli, che prosegue dal 1989, assume sempre più i contorni della farsa, non si capisce più chi bluffi e perché e il risultato è che l’opera pubblica più attesa dalla città continua ad essere un’incompiuta. Quello che apprendiamo dal prof. Giuseppe Ricciardi, componente del gruppo di lavoro del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina incaricato di effettuare uno studio sull’interazione tra lo svincolo ed il viadotto Ritiro, è sconcertante. «La convenzione che abbiamo firmato con l’Anas – spiega – prevede l’ultimazione dello studio entro 60 giorni dalla consegna ufficiale da parte del committente di tutte le indagini, dalle opere in calcestruzzo alle verifiche dei terreni di fondazione». Beh, saranno già trascorsi, quei 60 giorni. «No, non sono nemmeno iniziati».
Rimaniamo basiti. «Non sono nemmeno iniziati perché quelle indagini non ci sono state ancora ufficialmente consegnate». Pare incredibile ma è così. L’Anas non ha consegnato la documentazione ufficiale, senza la quale i docenti dell’Università non potranno, a loro volta, produrre alcuno studio da inviare al Genio Civile. Il motivo? Ancora più incredibile: pare, infatti, che l’Anas non abbia formalizzato l’incarico alla Sedercem, la ditta di Caltanissetta (impresa di famiglia dell’assessore regionale Marco Venturi) che sta eseguendo materialmente le indagini sul campo. “Problemi contrattuali”, mettiamola così. O forse economici, sarebbe meglio dire.
SEBASTIANO CASPANELLO - GDS [... da Enricodigiacomo]
Scoperta proteina che regola le informazioni cerebrali
Un team di neuroscienziati britannici ha compiuto un'importante scoperta che potrebbe portare a nuove terapie per l'ictus e l'epilessia. La scoperta riguarda una proteina in grado di regolare il trasferimento di informazioni tra le cellule nervose nel cervello.
Quando si attiva, sarebbe in grado di proteggere i neuroni dai danni creati durante un'insufficienza cardiaca o un attacco epilettico. Lo studio finanziato anche dall'Unione Europea, è stato pubblicato sulle riviste Nature Neuroscience e PNAS.
Le proteine, conosciute come SUMO, sono responsabili del controllo dei processi chimici che riducono o aumentano i meccanismi di protezione per le cellule nervose del cervello. Le SUMO sono infatti una famiglia di piccole proteine chimicamente attaccate e staccate dalle altre proteine dentro le cellule per modificarne la funzione. Le proteine SUMO producono reazioni tenui nei livelli di attività del cervello. Questo permette la regolazione di informazioni trasmesse dai recettori kainati. Questi recettori kainati gestiscono tutte le comunicazioni tra le cellule nervose; attivandole si possono provocare convulsioni epilettiche e la morte delle cellule nervose.
Quando si attiva, sarebbe in grado di proteggere i neuroni dai danni creati durante un'insufficienza cardiaca o un attacco epilettico. Lo studio finanziato anche dall'Unione Europea, è stato pubblicato sulle riviste Nature Neuroscience e PNAS.
Le proteine, conosciute come SUMO, sono responsabili del controllo dei processi chimici che riducono o aumentano i meccanismi di protezione per le cellule nervose del cervello. Le SUMO sono infatti una famiglia di piccole proteine chimicamente attaccate e staccate dalle altre proteine dentro le cellule per modificarne la funzione. Le proteine SUMO producono reazioni tenui nei livelli di attività del cervello. Questo permette la regolazione di informazioni trasmesse dai recettori kainati. Questi recettori kainati gestiscono tutte le comunicazioni tra le cellule nervose; attivandole si possono provocare convulsioni epilettiche e la morte delle cellule nervose.
venerdì 15 giugno 2012
MALATI DI MENTE
Mario Comuzzi ha perso un figlio. Giulio suonava il pianoforte divinamente. Era bipolare. Ora è morto. Da quel giorno, a Trieste Mario porta le storie delle vittime della psichiatria ovunque può. Racconta di figlie segregate senza che le madri possano fare niente. Racconta di violenze, di psicofarmaci somministrati con leggerezza, racconta di 12 casi gravi, di cui 3 conclusi con il decesso delle persone "perseguitate dalle lobby delle amministrazioni di sostegno" (come le chiama lui).
Il 4 giugno a Trieste c'era un assemblea pubblica, organizzata da Articolo 32 , un gruppo trasversale nato nel 2007 all’interno del Dipartimento di Salute Mentale, proprio a Trieste, composto da persone che utilizzano i servizi di salute mentale: familiari, volontari, associazioni, operatori e cittadini.
Quando Mario prende la parola scoppia l'inferno. Mario è costretto ad alzarsi dalla sua postazione di relatore. Gli viene detto che non c'è più tempo. La platea si agita. Il gestore del teatro interviene e apostrofa un amico di Mario, con la telecamera in mano, invitandolo "appassionatamente" a non riprendere. Ma le immagini arrivano lo stesso su YouTube.
Intanto, come documentato anche dalle inchieste della Commissione di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del Senato della Repubblica, grazie all'impegno del senatore Ignazio Marino, in Italia di malattia mentale si muore. E quando si vive, quasi sempre si desidera di non essere mai nati.
- Da Byoblu
Lucchina, e l’affare fu
Il comandante lombardo era la chiave del prezzo dei farmaci. Oggi è indagato. Ma perché Balduzzi lo ha nominato?
Chi era Carlo Lucchina, fino a ieri, lo sapevamo solo in un manipolo di assatanati della politica sanitaria. Lui è uomo schivo, ciellino devoto e non in brachette a fiori come il suo sodale Roberto Formigoni. Tanto il Formiga è aitante, tanto il Lucchina è mesto; tanto il Formiga è protervo, tanto il Lucchina sta schicio. Ma dalle sue mani, in poco più di dieci anni sono passati così tanti soldi che la maggior parte dei manager pubblici se li scorda. Primi tra tutti, a spanne, i 100 miliardi e rotti messi in circolo dalla Regione Lombardia che quest’anno si mangia da sola 17 miliardi (per fare un esempio). Oggi i magistrati di Milano lo accusano di aver gestito denari a profusione un po’ come gli pareva, per favorire le imprese legate alla Compagnia delle Opere. Ma che il Lucchina era l’uomo chiave lo sapevano tutti quelli che lo dovevano sapere, da sempre.
Giornali e siti (a parire dal nostro) sono pieni delle vicende infami rilevate dai magistrati in Lombardia, e oggi si legge anche del Lucchina. Sono persino comparse sue fotografie, fino a ieri rare e rigorosamente in Cronaca di Milano. Quindi è inutile ricordarne qui le gesta. Lui è l’uomo che comanda la sanità lombarda in accordo col Formiga: e tant’è. Ma, una nota dell’ineffabile ministro della Salute Renato Balduzzi ci informa di altro.
Il ministro fa sapere che il dottor Lucchina ha dato ieri le dimissioni da Presidente del Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Avete idea di cosa significa? Che fino a ieri, l’uomo forte della sanità lombarda, che tutti (ma proprio tutti) gli addetti ai lavori sapevano essere il Molok cui imprenditori, manager, primari, e dottorini della minor risma prestavano sacrifici per far parte dell’Eccellenza (come dice il Crozza-Formigoni), ovvero per spartirsi il tortone lumbard, è stato anche il dominus del commercio dei farmaci in tutto il paese.
Chi era Carlo Lucchina, fino a ieri, lo sapevamo solo in un manipolo di assatanati della politica sanitaria. Lui è uomo schivo, ciellino devoto e non in brachette a fiori come il suo sodale Roberto Formigoni. Tanto il Formiga è aitante, tanto il Lucchina è mesto; tanto il Formiga è protervo, tanto il Lucchina sta schicio. Ma dalle sue mani, in poco più di dieci anni sono passati così tanti soldi che la maggior parte dei manager pubblici se li scorda. Primi tra tutti, a spanne, i 100 miliardi e rotti messi in circolo dalla Regione Lombardia che quest’anno si mangia da sola 17 miliardi (per fare un esempio). Oggi i magistrati di Milano lo accusano di aver gestito denari a profusione un po’ come gli pareva, per favorire le imprese legate alla Compagnia delle Opere. Ma che il Lucchina era l’uomo chiave lo sapevano tutti quelli che lo dovevano sapere, da sempre.
Giornali e siti (a parire dal nostro) sono pieni delle vicende infami rilevate dai magistrati in Lombardia, e oggi si legge anche del Lucchina. Sono persino comparse sue fotografie, fino a ieri rare e rigorosamente in Cronaca di Milano. Quindi è inutile ricordarne qui le gesta. Lui è l’uomo che comanda la sanità lombarda in accordo col Formiga: e tant’è. Ma, una nota dell’ineffabile ministro della Salute Renato Balduzzi ci informa di altro.
Il ministro fa sapere che il dottor Lucchina ha dato ieri le dimissioni da Presidente del Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Avete idea di cosa significa? Che fino a ieri, l’uomo forte della sanità lombarda, che tutti (ma proprio tutti) gli addetti ai lavori sapevano essere il Molok cui imprenditori, manager, primari, e dottorini della minor risma prestavano sacrifici per far parte dell’Eccellenza (come dice il Crozza-Formigoni), ovvero per spartirsi il tortone lumbard, è stato anche il dominus del commercio dei farmaci in tutto il paese.
Lavoro: le donne obese sono discriminate
Presentato sull'International Journal of Obesity, lo studio mostra che le donne obese hanno meno probabilità di ottenere un lavoro rispetto ad altre donne non in sovrappeso.
I ricercatori dell'Università di Manchester nel Regno Unito e della Monash University in Australia hanno studiato e applicato un metodo di misurazione dei pregiudizi verso le persone grasse, l'universal measure of bias (UMB), per vedere se è in grado di prevedere la reale discriminazione sul lavoro.
rassegna web salute e ambiente
I ricercatori dell'Università di Manchester nel Regno Unito e della Monash University in Australia hanno studiato e applicato un metodo di misurazione dei pregiudizi verso le persone grasse, l'universal measure of bias (UMB), per vedere se è in grado di prevedere la reale discriminazione sul lavoro.
rassegna web salute e ambiente
E ora ci pignorano lo stipendio
Si chiama pignoramento dello stipendio, e molti di voi la conoscono come quella pratica odiosa cui un creditore può ricorrere per farsi pagare. Per dirla in parole povere: quel che guadagni ti viene decurtato di un quinto o di un terzo a vita, o fino a quando il debito non sia stato ripianato. E' odiosa perché, in qualche modo, seppure matematicamente sia a somma zero, non aggredisce il tuo patrimonio, ma ti toglie direttamente il futuro, per cui ti regala la sgradevole sensazione di essere un condannato nel braccio della morte, che vive solo per attendere l'ora della sua uccisione.
Dopo avere ideato fondi di stabilizzazione nei quali iniettiamo decine di miliardi; dopo avere ideato un meccanismo di stabilità per il quale pagheremo 8 miliardi entro l'anno e centinaia in prospettiva; dopo avere deciso che noi italiani dobbiamo pagare 20 miliardi per le banche spagnole, indebitandoci al posto loro, oggi le politiche strozza-popoli di quel nodo scorsoio economico nel quale si è trasformata l'Europa ne stanno inventando un'altra.
Si chiama European Redemption Fund (ERF per gli amici), cioè Fondo di Redenzione (nel senso di estinzione) Europeo. L'idea è che, siccome siamo stati cattivi, ora dobbiamo essere redenti, come se ci fosse poi un unto del Signore in grado di confessare gli stati e comminare il giusto numero di Ave Marie economiche. Il peccato capitale è il debito pubblico. Fa niente che sia divenuto il male assoluto solo perché ci hanno tolto gli strumenti per rifinanziarcelo da soli, ovvero la sovranità monetaria: deve calare sotto al 60% del Pil e basta. Ma come fare? Difficile, in un momento in cui vige la religione dell'austerity, alla quale come monaci autoflagellanti ci imponiamo di obbedire - chissà, forse nella speranza di guadagnarci un posto nel paradiso dei neoliberisti -: le tasche sono vuote e sotto al materasso non c'è più niente.
Dopo avere ideato fondi di stabilizzazione nei quali iniettiamo decine di miliardi; dopo avere ideato un meccanismo di stabilità per il quale pagheremo 8 miliardi entro l'anno e centinaia in prospettiva; dopo avere deciso che noi italiani dobbiamo pagare 20 miliardi per le banche spagnole, indebitandoci al posto loro, oggi le politiche strozza-popoli di quel nodo scorsoio economico nel quale si è trasformata l'Europa ne stanno inventando un'altra.
Si chiama European Redemption Fund (ERF per gli amici), cioè Fondo di Redenzione (nel senso di estinzione) Europeo. L'idea è che, siccome siamo stati cattivi, ora dobbiamo essere redenti, come se ci fosse poi un unto del Signore in grado di confessare gli stati e comminare il giusto numero di Ave Marie economiche. Il peccato capitale è il debito pubblico. Fa niente che sia divenuto il male assoluto solo perché ci hanno tolto gli strumenti per rifinanziarcelo da soli, ovvero la sovranità monetaria: deve calare sotto al 60% del Pil e basta. Ma come fare? Difficile, in un momento in cui vige la religione dell'austerity, alla quale come monaci autoflagellanti ci imponiamo di obbedire - chissà, forse nella speranza di guadagnarci un posto nel paradiso dei neoliberisti -: le tasche sono vuote e sotto al materasso non c'è più niente.
giovedì 14 giugno 2012
Meno calorie mantiene cuore giovane
Ricercatori in Italia e negli Stati Uniti hanno scoperto che le persone che consumano meno calorie possiedono cuori più giovani di 20 anni. Le scoperte dello studio sono state presentate nella rivista Aging Cell.
Concussione e liberazione
Licia Satirico per il Simplicissimus
È possibile che un Guardasigilli di chiara fama non abbia alcun senso dell’opportunità politica? È possibile che lo dissimuli per farsi garante di equilibri innominabili, camuffando le sue scelte dietro fini disquisizioni giuridiche e tacciando gli scettici di incompetenza?
La domanda è probabilmente inutile, come molte delle domande senza risposta sollevate da questo governo grigio di verità apodittiche, poteri forti e diritti feriti. Eppure torna in mente con prepotenza se pensiamo al voto di fiducia alla Camera sul ddl anticorruzione. Con un’elegante inversione anche cronologica di priorità, le riforme insensate saranno varate subito e quelle urgenti rischiano di essere operative tra cinque anni: la dichiarata lotta alla corruzione si è trasformata in una battaglia parlamentare per lo smembramento della concussione, mentre l’incandidabilità dei condannati per delitti contro la pubblica amministrazione potrebbe scattare solo dal 2018, nonostante il tentativo odierno del Pd di rimediare. Il tutto mentre la Pd Franca Chiaromonte e il pidiellino Luigi Compagna rilanciano l’istituto dell’immunità parlamentare, sullo sfondo di ventilati accordi bipartisan per limitare le riforme istituzionali a un rabberciamento del porcellum.
È possibile che un Guardasigilli di chiara fama non abbia alcun senso dell’opportunità politica? È possibile che lo dissimuli per farsi garante di equilibri innominabili, camuffando le sue scelte dietro fini disquisizioni giuridiche e tacciando gli scettici di incompetenza?
La domanda è probabilmente inutile, come molte delle domande senza risposta sollevate da questo governo grigio di verità apodittiche, poteri forti e diritti feriti. Eppure torna in mente con prepotenza se pensiamo al voto di fiducia alla Camera sul ddl anticorruzione. Con un’elegante inversione anche cronologica di priorità, le riforme insensate saranno varate subito e quelle urgenti rischiano di essere operative tra cinque anni: la dichiarata lotta alla corruzione si è trasformata in una battaglia parlamentare per lo smembramento della concussione, mentre l’incandidabilità dei condannati per delitti contro la pubblica amministrazione potrebbe scattare solo dal 2018, nonostante il tentativo odierno del Pd di rimediare. Il tutto mentre la Pd Franca Chiaromonte e il pidiellino Luigi Compagna rilanciano l’istituto dell’immunità parlamentare, sullo sfondo di ventilati accordi bipartisan per limitare le riforme istituzionali a un rabberciamento del porcellum.
Dalla Fornero escono le brioches del governo
Lo confesso anche io mi sono lasciato andare ai cachinni contro la Fornero: resistere di fronte a tanta presunzione e arroganza era superiore alle mie forze. Ma mi sono accorto che la triste e drammatica commedia sul numero degli esodati rischia di relegare la vicenda nel campo dell’isteria e dell’incompetenza di un singolo personaggio. Dunque dentro un errore che per quanto malaugurato e da correggere nulla toglie alla sacrosanta bontà complessiva dell’azione di governo.
Ma questo è una sorta di inganno prospettico: il palleggiamento di cifre tra chi le ha, cioè l’Inps e chi le “interpreta” cioè la Fornero, è più una gaffe che un errore nel senso che la sottostima è in assoluto accordo con una riforma pensionistica volta a un improprio e immediato recupero di quattrini facendo strame di diritti acquisiti. I pensionandi sono stati il salvadanaio rotto ostentato all’Europa per dimostrare la volontà del Paese di produrre quel massacro sociale che doveva essere la salvezza dell’euro e che ora peraltro si rivela come un inutile e controproducente veleno.
Per attuare questo risparmio sulle vite degli altri, contabilizzandolo peraltro in maniera superficiale, si è fatta un riforma improvvisa, senza precedenti in alcun Paese dove queste provvedimenti godono di un’ attenta gradualità non solo nell’allungamento dell’età pensionistica, ma anche nella modulazione dei trattamenti che tengono conto di una evidenza ben nota: che salvo qualche nicchia, l’uscita dal lavoro, avviene ad età notevolmente inferiori a quella teorica.
Ma questo è una sorta di inganno prospettico: il palleggiamento di cifre tra chi le ha, cioè l’Inps e chi le “interpreta” cioè la Fornero, è più una gaffe che un errore nel senso che la sottostima è in assoluto accordo con una riforma pensionistica volta a un improprio e immediato recupero di quattrini facendo strame di diritti acquisiti. I pensionandi sono stati il salvadanaio rotto ostentato all’Europa per dimostrare la volontà del Paese di produrre quel massacro sociale che doveva essere la salvezza dell’euro e che ora peraltro si rivela come un inutile e controproducente veleno.
Per attuare questo risparmio sulle vite degli altri, contabilizzandolo peraltro in maniera superficiale, si è fatta un riforma improvvisa, senza precedenti in alcun Paese dove queste provvedimenti godono di un’ attenta gradualità non solo nell’allungamento dell’età pensionistica, ma anche nella modulazione dei trattamenti che tengono conto di una evidenza ben nota: che salvo qualche nicchia, l’uscita dal lavoro, avviene ad età notevolmente inferiori a quella teorica.
Nazione infetta, sanità corrotta
Licia Satirico per il Simplicissimus
Il rapporto della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica presentato pochi giorni fa parlava chiaro: «nonostante i progressi evidenti nei risultati economici, il settore sanitario continua a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa». Lo sviluppo dei percorsi di rientro sperimentato in questi anni, seppur positivo, non è esente – secondo i giudici contabili – da contraddizioni e criticità, «evidenziate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere denunciati nel settore».
Il pensiero corre subito all’allegra gestione della sanità lombarda, tra il prodigioso San Raffaele di don Verzé, gli orrori della clinica Santa Rita, la Fondazione Maugeri, i Daccò allegri con aerei privati e pacchetti vacanze. Corre alle recenti speculazioni delle case farmaceutiche sui farmaci antitumorali, rei di essere low cost salvo che per vie traverse (come la farmacia vaticana), dove alcuni di essi costano migliaia di euro. Ma non è certo l’unico pensiero, sebbene quelli che lo accompagnano possano meglio definirsi inquietudini alla Pessoa, se non paure quasi gotiche. La prima angoscia riguarda lo sfascio della sanità pubblica nelle regioni in cui i cosiddetti “piani di rientro” degli sprechi sanitari abbiano ridotto l’ospedalizzazione a dato simbolico, da cui occorre fuggire per sopravvivere a se stessi e all’incuria dei medici.
Il rapporto della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica presentato pochi giorni fa parlava chiaro: «nonostante i progressi evidenti nei risultati economici, il settore sanitario continua a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa». Lo sviluppo dei percorsi di rientro sperimentato in questi anni, seppur positivo, non è esente – secondo i giudici contabili – da contraddizioni e criticità, «evidenziate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere denunciati nel settore».
Il pensiero corre subito all’allegra gestione della sanità lombarda, tra il prodigioso San Raffaele di don Verzé, gli orrori della clinica Santa Rita, la Fondazione Maugeri, i Daccò allegri con aerei privati e pacchetti vacanze. Corre alle recenti speculazioni delle case farmaceutiche sui farmaci antitumorali, rei di essere low cost salvo che per vie traverse (come la farmacia vaticana), dove alcuni di essi costano migliaia di euro. Ma non è certo l’unico pensiero, sebbene quelli che lo accompagnano possano meglio definirsi inquietudini alla Pessoa, se non paure quasi gotiche. La prima angoscia riguarda lo sfascio della sanità pubblica nelle regioni in cui i cosiddetti “piani di rientro” degli sprechi sanitari abbiano ridotto l’ospedalizzazione a dato simbolico, da cui occorre fuggire per sopravvivere a se stessi e all’incuria dei medici.
mercoledì 13 giugno 2012
OMS: gas dei motori diesel sono cancerogeni
OMS: gas dei motori diesel sono cancerogeni:
I gas di scarico dei motori diesel sono cancerogeni. L’esposizione ai fumi è associata ad un maggior rischio di cancro al polmone e persino alla vescica.
In un precedente articolo si era parlato di una pubblicazione: l'inquinamento dei motori diesel provoca tumore ai polmoni, ora arriva la certificazione dell'OMS (Organizzazione sanitaria mondiale).
I gas di scarico dei motori diesel sono cancerogeni. L’esposizione ai fumi è associata ad un maggior rischio di cancro al polmone e persino alla vescica.
In un precedente articolo si era parlato di una pubblicazione: l'inquinamento dei motori diesel provoca tumore ai polmoni, ora arriva la certificazione dell'OMS (Organizzazione sanitaria mondiale).
Legge corruzione, condannati incandidabili ma solo nel 2018
Il governo incassa la fiducia sull’incandidabilità dei condannati che sarà applicato, in caso di conferma anche al Senato, soltanto dal 2018 e non dalle prossime elezioni.
Se l’articolo diventerà legge, le persone condannate con sentenza passata in giudicato a più di 2 anni per i reati gravi come mafia e terrorismo e per quelli contro la Pubblica Amministrazione o coloro che hanno subito condanne sempre in via definitiva per tutti gli altri reati per i quali sono previste pene superiori nel massimo a tre anni, non potranno essere elette né al Parlamento nazionale, né a quello europeo, né potranno ricoprire incarichi di governo.
Potevano sforzarsi almeno di prevedere l'esclusione da tutte le cariche pubbliche, compresa l'amministrazione di Comuni, Province e Regione, ma da qualche parte devono lasciarli continuare a rubare...
Se l’articolo diventerà legge, le persone condannate con sentenza passata in giudicato a più di 2 anni per i reati gravi come mafia e terrorismo e per quelli contro la Pubblica Amministrazione o coloro che hanno subito condanne sempre in via definitiva per tutti gli altri reati per i quali sono previste pene superiori nel massimo a tre anni, non potranno essere elette né al Parlamento nazionale, né a quello europeo, né potranno ricoprire incarichi di governo.
Potevano sforzarsi almeno di prevedere l'esclusione da tutte le cariche pubbliche, compresa l'amministrazione di Comuni, Province e Regione, ma da qualche parte devono lasciarli continuare a rubare...
Mafia, condannata per favoreggiamento boss, promossa assessore. Luisa Maniscalchi in giunta comunale a Naro
A luglio 2008 ha patteggiato una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa, per favoreggiamento di uno dei fedelissimi dell’allora latitante mafioso Giuseppe Falsone: oggi Luisa Maniscalchi e’ stata nominata assessore comunale a Naro, paese dell’agrigentino.
Localizzate cellule responsabili del tumore dell'utero
Una ricerca dell'Harvard Medical School ha individuato le cellule che provocano il cancro alla cervice uterina in seguito a infezione dovuta al papillomavirus (Hpv). Lo ha reso noto la rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha pubblicato gli esiti dello studio sulle sue pagine.
I ricercatori americani hanno localizzato le cellule in una regione posta fra l'utero e la vagina nota con il nome di “giunzione squamo colonnare”. A loro dire, praticamente tutti i casi di cancro alla cervice uterina originano da quel preciso gruppo di cellule, che peraltro una volta rimosse non paiono più in grado di rigenerarsi. Ciò potrebbe rappresentare lo spunto per la realizzazione di nuove terapie mirate.
martedì 12 giugno 2012
Se a decidere è l’industria
Il governo vuole sopprimere l’Inran. Così di ricerca alimentare si occuperà solo chi ci guadagna
La decisione è sul tavolo del ministro per le Politiche Agricole (e già questa è una stranezza perché l’alimentazione è materia che inerisce la nostra salute). L’obiettivo del governo è liberarsi dell’istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), che, però, non è un carrozzone; e i lettori de “L’Espresso” lo sanno bene perché molte e molte volte abbiamo usato le ricerche dell’Inran per raccontare di frodi e pasticci, ma anche per spiegare bene cosa serve alla nostra salute e cosa no quando ci mettiamo a tavola. L’Inran fa ricerca sull’alimentazione, per lo più ricerca indipendente. Ora serve di tagliare a destra e a manca, e, come sempre non potendo incidere sui veri sprechi, si sforbicia la ricerca.
Eppure è chiaro a tutti che oggi in tavola non portamo di certo le “cose buone della terra” che mangiavano i nostri bisnonni. È chiaro che tutti, ma proprio tutti, gli alimenti sono oggetto di processi prima agrofarmaceutici e poi industriali. Noi de “L’Espresso” stiamo pubblicando una serie di articoli che indagano la chimica nel piatto, nella frutta come nella carne come in ogni alimento in vendita nel nostro paese, senza gettare la croce addosso a nessuno ma per raccontare cosa mangiamo veramente e come riconoscere ciò che può farci male.
La decisione è sul tavolo del ministro per le Politiche Agricole (e già questa è una stranezza perché l’alimentazione è materia che inerisce la nostra salute). L’obiettivo del governo è liberarsi dell’istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), che, però, non è un carrozzone; e i lettori de “L’Espresso” lo sanno bene perché molte e molte volte abbiamo usato le ricerche dell’Inran per raccontare di frodi e pasticci, ma anche per spiegare bene cosa serve alla nostra salute e cosa no quando ci mettiamo a tavola. L’Inran fa ricerca sull’alimentazione, per lo più ricerca indipendente. Ora serve di tagliare a destra e a manca, e, come sempre non potendo incidere sui veri sprechi, si sforbicia la ricerca.
Eppure è chiaro a tutti che oggi in tavola non portamo di certo le “cose buone della terra” che mangiavano i nostri bisnonni. È chiaro che tutti, ma proprio tutti, gli alimenti sono oggetto di processi prima agrofarmaceutici e poi industriali. Noi de “L’Espresso” stiamo pubblicando una serie di articoli che indagano la chimica nel piatto, nella frutta come nella carne come in ogni alimento in vendita nel nostro paese, senza gettare la croce addosso a nessuno ma per raccontare cosa mangiamo veramente e come riconoscere ciò che può farci male.
Sanità, unico primario per Taormina, Milazzo e Barcellona
“Quando un unico medico si ritrova ad essere responsabile delle Divisioni di Chirurgia di tre ospedali in tre diversi comuni della provincia di Messina, viene da chiedersi in quale considerazione è tenuta la salute dei cittadini da chi è chiamato ad operare simili scelte”.
Lo afferma il deputato regionale, vice Capogruppo del Pd all’Ars, Franco Rinaldi.
“La situazione paradossale – spiega Rinaldi – coinvolge i nosocomi di Taormina, Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, la cui Chirurgia è affidata al prof. Vincenzo Morici. MessinaWebTv
Lo afferma il deputato regionale, vice Capogruppo del Pd all’Ars, Franco Rinaldi.
“La situazione paradossale – spiega Rinaldi – coinvolge i nosocomi di Taormina, Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, la cui Chirurgia è affidata al prof. Vincenzo Morici. MessinaWebTv
Un inceneritore all'ospedale Cosedil: “Impianto a basso impatto VISIVO”
Un inceneritore al centro del principale ospedale alle falde dell'Etna (nella foto), ad Acireale monta la protesta dei residenti. La Cosedil che ha vinto l'appalto assicura: “Impianto a zero emissioni e dal basso impatto visivo”!
I residenti, però, sono sul piede di guerra, hanno costituito un comitato e stanno studiando azioni legali per bloccare la realizzazione dell'impianto di incenerimento. A rappresentarli c'è l'avvocato Mario Giarrusso, leader del movimento anti-inceneritore che ha contrastato il vecchio piano dei rifiuti targato Cuffaro.
“L'inceneritore in questione - spiega a Livesicilia Giarrusso - per entrare a regime necessita di circa 30 tonnellate al giorno di biomasse e uno stoccaggio di circa 300 tonnellate di combustibili”. Silos e ciminiera non si addicono, secondo gli abitanti, a una struttura ospedaliera e c'è anche l'interrogativo sullo smaltimento delle ceneri. “In Germania - continua Giarrusso - le ceneri delle biomasse vengono stoccate insieme ai rifiuti nucleari, sono altamente pericolose, peggio ancora le emissioni che dovrebbero diffondersi dalla canna installata al centro dell'ospedale”. - Live Sicilia
I residenti, però, sono sul piede di guerra, hanno costituito un comitato e stanno studiando azioni legali per bloccare la realizzazione dell'impianto di incenerimento. A rappresentarli c'è l'avvocato Mario Giarrusso, leader del movimento anti-inceneritore che ha contrastato il vecchio piano dei rifiuti targato Cuffaro.
“L'inceneritore in questione - spiega a Livesicilia Giarrusso - per entrare a regime necessita di circa 30 tonnellate al giorno di biomasse e uno stoccaggio di circa 300 tonnellate di combustibili”. Silos e ciminiera non si addicono, secondo gli abitanti, a una struttura ospedaliera e c'è anche l'interrogativo sullo smaltimento delle ceneri. “In Germania - continua Giarrusso - le ceneri delle biomasse vengono stoccate insieme ai rifiuti nucleari, sono altamente pericolose, peggio ancora le emissioni che dovrebbero diffondersi dalla canna installata al centro dell'ospedale”. - Live Sicilia
LA DEMOCRAZIA DI ACIREALE
Il mondo è pieno di sudditi. Alcuni lo sono meno di altri. Ecco quello che denunciano alcuni cittadini di Acireale, che sembrano esserlo di più.
"Ciao,
ti scrivo per segnalarti un abuso di potere ( e d'ufficio) da parte degli amministratori del comune di Acireale (CT).
Il 10 giugno, ad Acireale, si è tenuta l'esibizione delle frecce tricolore (chissà poi perchè?) . Lo show era previsto sopra il mare acese e la villa comunale, con la sua terrazza sul mare, era la cornice ideale dalla quale affacciarsi per godere dello spettacolo. Ma, come potrai vedere nel video, le forze dell'ordine hanno vietato l'accesso ai cittadini comuni e hanno fatto entrare solo persone raccomandate. Spero che potrai dare risalto a questo grave episodio.
Grazie per il lavoro che fai.
Rosario R."
ti scrivo per segnalarti un abuso di potere ( e d'ufficio) da parte degli amministratori del comune di Acireale (CT).
Il 10 giugno, ad Acireale, si è tenuta l'esibizione delle frecce tricolore (chissà poi perchè?) . Lo show era previsto sopra il mare acese e la villa comunale, con la sua terrazza sul mare, era la cornice ideale dalla quale affacciarsi per godere dello spettacolo. Ma, come potrai vedere nel video, le forze dell'ordine hanno vietato l'accesso ai cittadini comuni e hanno fatto entrare solo persone raccomandate. Spero che potrai dare risalto a questo grave episodio.
Grazie per il lavoro che fai.
Rosario R."
Nel video, si vede chiaramente che, nella villa comunale, mentre alcuni cittadini protestano perché non vengono lasciati entrare, ad altri viene aperto il cancello con estrema nonchalance.
(da byoblu)
MESSINA: Doppio incarico, con una farsa teatrale l’Ars dichiara incompatibile il sindaco Buzzanca
Alla seconda convocazione però, con voto segreto, l’Ars ha dichiarato incompatibile il sindaco-deputato, Giuseppe Buzzanca, “bocciando” la relazione approvata dalla Commissione verifica dei poteri che non esprimendosi a maggioranza lo scorso gennaio aveva di fatto sancito la possibilità di mantenere il doppio-incarico.
sono stati 38 i voti contrari alla compatibilità di Buzzanca, tre favorevoli, un astenuto. Incompatibilità in tempi supplementari. A cosa serve dichiarare la incompatibilità quando tra qualche mese si chiude e si torna a votare? Solo a prenderci in giro.
sono stati 38 i voti contrari alla compatibilità di Buzzanca, tre favorevoli, un astenuto. Incompatibilità in tempi supplementari. A cosa serve dichiarare la incompatibilità quando tra qualche mese si chiude e si torna a votare? Solo a prenderci in giro.
PAGHIAMO LE TASSE.....I SERVIZI SOLO IDEE FANTASMA
Nella nostra amata città Messina, ho sempre visto discariche abusive per le strade di periferia e nei torrenti, ed ho sempre pensato che la colpa di tutto questo degrado, fosse dei cittadini negligenti che incuranti del bene comune se ne fregano e buttano rifiuti dappertutto. Qualche mese fa è nata l’esigenza di dover smaltire dei rifiuti ingombranti, cioè dei mobili vecchi. Un amico mi ha informato dello splendido servizio offerto dalla società Messinambiente, che gratuitamente ritira i rifiuti ingombranti direttamente all’indirizzo di casa tua.
Nel sito ho trovato tutte le informazioni necessarie ed ho telefonato al numero verde indicato per prenotare il giorno del ritiro. Una operatrice molto gentile, mi ha comunicato il giorno in cui sarebbero passati per ritirare i rifiuti e che avrei dovuto metterli in strada pronti per il ritiro. La mattina del giorno concordato, mi hanno telefonato per capire bene il posto in cui ritirare i rifiuti e l’operatore sembrava pure pratico della zona.
Non potevo crederci, un servizio che funzionava in modo impeccabile, ero veramente contento di questo, e mi chiedevo come mai c’era ancora gente che abbandonava i rifiuti dappertutto. Mi ero fatto delle illusioni, è passato un mese e i rifiuti sono ancora li, pronti per essere ritirati. Dopo la terza prenotazione e dopo l’ennesimo mancato ritiro ho capito che quei mobili li devo smaltire a pagamento.
Nel sito ho trovato tutte le informazioni necessarie ed ho telefonato al numero verde indicato per prenotare il giorno del ritiro. Una operatrice molto gentile, mi ha comunicato il giorno in cui sarebbero passati per ritirare i rifiuti e che avrei dovuto metterli in strada pronti per il ritiro. La mattina del giorno concordato, mi hanno telefonato per capire bene il posto in cui ritirare i rifiuti e l’operatore sembrava pure pratico della zona.
Non potevo crederci, un servizio che funzionava in modo impeccabile, ero veramente contento di questo, e mi chiedevo come mai c’era ancora gente che abbandonava i rifiuti dappertutto. Mi ero fatto delle illusioni, è passato un mese e i rifiuti sono ancora li, pronti per essere ritirati. Dopo la terza prenotazione e dopo l’ennesimo mancato ritiro ho capito che quei mobili li devo smaltire a pagamento.
Ridurre i fanghi di depurazione con l'aiuto della biomassa microbica
Questo trattamento biologico è il risultato del progetto INNOWATECH ("Innovative and integrated technologies for the treatment of industrial wastewater"), che è stato sostenuto nell'ambito dell'area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro dell'UE (6° PQ) con ben 2,75 milioni di euro.
La maggior parte delle persone riconosce che il trattamento delle acque reflue industriali a basso costo è possibile impiegando processi biologici.
Il problema, tuttavia, è che i microbi riescono più o meno a degradare le sostanze inquinanti prodotte dall'industria, tra cui quella del cuoio, del tessile e farmaceutica . Un team di scienziati dell'Istituto di ricerca sulle acque (IRSA) del Consiglio nazionale delle ricerche in Italia ha sviluppato una sofisticata tecnologia che consente alla biomassa microbica, che ha la capacità di degradare i rifiuti, di crescere soprattutto sotto forma di granuli. Hanno sviluppato, testato e scalato l'intero processo.
I ricercatori lo hanno battezzato processo SBBGR (Sequencing batch biofilter granular reactor). I pori intrappolano i granuli in un materiale plastico di supporto in un reattore. Vengono prodotti meno fanghi di depurazione perché i microbi sono sotto stress. Quello che avviene è che i microbi non sono nell'ambiente giusto per proliferare. Qual è stato il risultato? Si avranno meno microbi e quindi meno rifiuti.
Lo svantaggio di utilizzare un sistema biologico è che la rimozione di un chilo di acque reflue produce 500 grammi di fanghi di depurazione, che a loro volta devono essere smaltiti. Grazie a questa tecnologia innovativa si riduce di molto la quantità di fango.
"Con questa tecnologia, si producono solo 50 grammi di fango", ha spiegato il coordinatore del progetto dell'IRSA, Antonio Lopez. Una struttura che utilizza questa tecnologia potrebbe essere 10 volte più piccola del solito.
lunedì 11 giugno 2012
Calabria avvia programma per riduzione liste d'attesa
La Regione Calabria ha avviato un programma per ridurre le liste d’attesa, alcune strutture delle Asp di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Crotone resteranno aperte nelle giornate di sabato e domenica. ...
Tempi d'attesa di Messina e regole CUP
Tempi d'attesa di Messina e regole CUP
Cina: 'suicidio forzato' per dissidente incarcerato per 22 anni da Piazza Tian'anmen
Li Wangyang, prigioniero politico che ha trascorso gran parte della sua vita in carcere, è stato trovato morto lo scorso venerdì 6 giugno, dopo essere stato intervistato dai media stranieri sul massacro di Piazza Tian'anmen del 4 giugno 1989 e sulla vita dei prigionieri politici in Cina.
Li Wangyang era stato rilasciato il 5 maggio 2011, dopo 22 anni trascorsi in carcere, ormai cieco e sordo a causa delle torture ricevute. Operaio attivista, aveva partecipato al movimento democratico studentesco del 1989 in qualità di leader della lega operaia indipendente della città di Shaoyang.
Era stato arrestato dopo il massacro di Piazza Tian'amen e mandato in carcere per 11 anni con l’accusa di sovversione dello Stato. Aveva iniziato lo sciopero della fame in carcere e per questo torturato; le guardie carcerarie gli avevano strappato i denti per costringerlo a mangiare. Rilasciato per un breve periodo nel 2000, nel 2001 era stato rimandato in carcere per dieci anni, stavolta con l’accusa di incitamento alla sovversione del potere statale. ...
Li Wangyang era stato rilasciato il 5 maggio 2011, dopo 22 anni trascorsi in carcere, ormai cieco e sordo a causa delle torture ricevute. Operaio attivista, aveva partecipato al movimento democratico studentesco del 1989 in qualità di leader della lega operaia indipendente della città di Shaoyang.
Era stato arrestato dopo il massacro di Piazza Tian'amen e mandato in carcere per 11 anni con l’accusa di sovversione dello Stato. Aveva iniziato lo sciopero della fame in carcere e per questo torturato; le guardie carcerarie gli avevano strappato i denti per costringerlo a mangiare. Rilasciato per un breve periodo nel 2000, nel 2001 era stato rimandato in carcere per dieci anni, stavolta con l’accusa di incitamento alla sovversione del potere statale. ...
LIPARI: Civile protesta degli eoliani contro i tagli ai collegamenti
Lipari - Le Eolie come già accaduto a Capri si mobilitano sulla delicatissima questione dei trasporti marittimi, resi sempre più precari dai tagli della Regione e dall’incertezza che regna intorno all’immediato futuro della Siremar dopo la decisione del Tar del Lazio di non aggiudicare la società di Stato alla Compagnia delle isole srl. Ritenendo che l”offerta di quest”ultima si fondava su un illegittimo aiuto di Stato consistente nel rilascio di una contro-garanzia bancaria da parte della Regione Siciliana. Per dire no ai tagli e all’insegna slogan “Isolani si, isolati no” gli eoliani si sono ritrovati a protestare pacificamente (con tanto di cartelli) nel porto di Sottomonastero dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, in coincidenza con l’arrivo e la partenza dei mezzi di linea. Una protesta del tutto pacifica, organizzata da “Vento Eoliano”, che non ha creato nessun problema ai mezzi e ai passeggeri in arrivo in partenza. In molti tra i turisti hanno solidarizzato con i manifestanti, accompagnando con gli applausi che venivano intonati. Presente anche il neo-sindaco di Lipari, Marco Giorgianni e alcuni consiglieri comunali. enricodigiacomo.org
L'Orsa chiede alla Capitaneria di Porto di sospendere le assunzioni illegittime
La nota del sindacato è forte della sentenza del 31 maggio 2012 del Giudice del Lavoro del Tribunale di Messina che ordina “l’immediata sospensione della procedura di selezione e dell’efficacia degli atti consequenziali”. La sentenza riguarda l'illegittimità dell'esclusione dalla selezione per limiti d'età, dichiarata "discriminatoria". Il sindacato scrive per conto e nell’interesse dei marittimi precari aderenti e chiede al Comando della Capitaneria di Porto di Messina, parte attiva nella stipula dei contratti di arruolamento annullati dalla sentenza, di intervenire immediatamente presso l’armatore Bluferries S.r.l. per ricondurre la prassi delle assunzioni nei termini stabiliti dal Giudice del Lavoro che ordina anche "alla Bluferries s.r.l. di rinnovare la procedura di selezione per l’assunzione di personale rimuovendo dall’avviso le discriminazioni accertate e fissando un nuovo termine per la presentazione delle domande”.
L'Orsa conclude la nota: "In assenza di fattivo e autorevole intervento dell’Autorità Marittima competente ci troveremo costretti, nostro malgrado, a intervenire presso l’Autorità Giudiziaria per denunciare il mancato rispetto dell’ordinanza, da parte dei soggetti che risultano parte attiva nei contratti di arruolamento annullati dalla sentenza in oggetto". (tempostretto)
L'Orsa conclude la nota: "In assenza di fattivo e autorevole intervento dell’Autorità Marittima competente ci troveremo costretti, nostro malgrado, a intervenire presso l’Autorità Giudiziaria per denunciare il mancato rispetto dell’ordinanza, da parte dei soggetti che risultano parte attiva nei contratti di arruolamento annullati dalla sentenza in oggetto". (tempostretto)
domenica 10 giugno 2012
I würstel di pollo sono preparati spremendo le carcasse dei volatili.
La carne separata meccanicamente è un sottoprodotto ottenuto dalla macellazione delle carcasse avicole. La procedura è semplice. Dopo avere tolto il petto e le cosce e scartato la pelle, le zampe e il collo, le carcasse di pollo vengono trasferite in speciali presse, dove sono macinate e fatte passare attraverso setacci molto fini per eliminare i residui delle ossa. Alla fine si ottiene una vera e propria poltiglia rosa. A questo punto si aggiungono addensanti e conservanti e qualcuno usa anche polifosfati per aumentare la quantità di acqua trattenuta. Il sapore è ottenuto immergendo i wurstel in bagni di acqua aromatizzata e attraverso spezie ed esaltatori dell’aroma.
In Italia il sistema si usa in modo prevalente per la preparazione dei würstel di pollo. (da ilfattoalimentare)
In Italia il sistema si usa in modo prevalente per la preparazione dei würstel di pollo. (da ilfattoalimentare)
ELEZIONI REGIONE SICILIA: Il Pd liquida Lombardo e sorride a D’Alia. Crocetta si candida a palazzo d’Orleans e sfida Fava: è un unto dal Signore
Con 67 voti a favore, tre contrari e un astenuto la direzione regionale del Pd siciliano ha detto stop al governo Lombardo, autorizzando contemporaneamente il gruppo parlamentare a presentare all’Ars una mozione di sfiducia e il segretario regionale Giuseppe Lupo ad avviare la trattativa con l’Udc di Giampiero D’Alia per un’alleanza politica e per costituire insieme, con il resto del centrosinistra, una coalizione di governo per la prossima legislatura.
«Chiederò all’Udc – ha spiegato Lupo subito dopo l’approvazione della sua relazione – di condividere la nostra mozione di sfiducia». «La direzione di oggi – ha, quindi, aggiunto – è importante perché da qui dipende la nostra possibilità di costruire una proposta vincente per i prossimi cinque anni. Oggi dobbiamo fare il passaggio sulla mozione di sfiducia per aprire una fase politica nuova. Le elezioni regionali siciliane - ha detto ancora il segretario del Pd - sono un test importante anche sul piano nazionale». Poco dopo, conversando con i giornalisti, il segretario del Pd è tornato a parlare della mozione di sfiducia. «Noi la presenteremo – ha detto – e speriamo che ottenga degli effetti concreti in tempi brevi. Certamente, la mozione deve prima essere preparata, poi faremo un giro di consultazioni con i gruppi parlamentari per capire chi è disposto a votarla. Noi speriamo che tutto si possa concretizzare anche nelle prossime settimane.
«Chiederò all’Udc – ha spiegato Lupo subito dopo l’approvazione della sua relazione – di condividere la nostra mozione di sfiducia». «La direzione di oggi – ha, quindi, aggiunto – è importante perché da qui dipende la nostra possibilità di costruire una proposta vincente per i prossimi cinque anni. Oggi dobbiamo fare il passaggio sulla mozione di sfiducia per aprire una fase politica nuova. Le elezioni regionali siciliane - ha detto ancora il segretario del Pd - sono un test importante anche sul piano nazionale». Poco dopo, conversando con i giornalisti, il segretario del Pd è tornato a parlare della mozione di sfiducia. «Noi la presenteremo – ha detto – e speriamo che ottenga degli effetti concreti in tempi brevi. Certamente, la mozione deve prima essere preparata, poi faremo un giro di consultazioni con i gruppi parlamentari per capire chi è disposto a votarla. Noi speriamo che tutto si possa concretizzare anche nelle prossime settimane.
MESSINA, COLLINE IN FIAMME: Torna in azione la mafia degli incendi?
Sono bastate poche ore per trasformare il verde delle colline di Massa San Giovanni e Santa Lucia in un desolante marrone, 2 vigili del fuoco ustionati e cinque intossicati.
Nei giorni scorsi la protesta dei trimestrali forestali. I sindacati però respingono sdegnati il collegamento.
Chi indaga da anni sull’oscuro pianeta dei piromani e degli incendiari sa bene quale sia il significato di un rogo provocato all’inizio, a metà o alla fine della stagione estiva. Apparentemente non sembra esserci differenza e invece anche i momenti scelti per appiccare le fiamme sono importanti.
Nei giorni scorsi la protesta dei trimestrali forestali. I sindacati però respingono sdegnati il collegamento.
Chi indaga da anni sull’oscuro pianeta dei piromani e degli incendiari sa bene quale sia il significato di un rogo provocato all’inizio, a metà o alla fine della stagione estiva. Apparentemente non sembra esserci differenza e invece anche i momenti scelti per appiccare le fiamme sono importanti.
Banca Network Investimenti non paga
C’è chi si è ritrovato con 20 euro in tasca a inizio mese, e non sa come pagare le bollette e le spese quotidiane; chi si è visto negare i prelievi al bancomat e chi ha dovuto sperimentare “l’imbarazzo di un assegno non pagato”. Sul web esplode la protesta dei correntisti di Banca Network Investimenti, dopo che l’istituto, in amministrazione straordinaria dal 28 novembre 2011, ha comunicato la sospensione per un mese, a partire dal 31 maggio, del “pagamento delle passività di qualsiasi genere, con il parere favorevole del comitato di sorveglianza e previa autorizzazione della Banca d’Italia”.
Ma che cazzo di mondo è questo? Se un imprenditore, un artigiano o chiunque altro non paga i suoi debiti viene subito dichiarato insolvibile e nessuno gli concederà 1 mese di stop per il pagamento dei debiti, anzi tutti si affretteranno a pignorare quel che si può, e bloccheranno qualsiasi credito.
Le banche godono di privilegi impressionanti, se falliscono, perché la gente a cui ha fatto credito non riesce più a pagare, vengono salvate con i soldi pubblici, mentre a quella gente che non può pagare il mutuo gli viene pignorato tutto.
Perchè, invece delle banche, non si può aiutare direttamente il primo anello in difficoltà, i licenziati per la crisi economica (rendendo possibile il pagamento dei debiti).
Si preferisce regalare soldi alle banche, tartassando ancora i poveri a cui le stesse banche poi sottraggono i pochi beni su cui può contare per vivere o per riprendersi. E' la schiavitù nascosta del 2000. Da millenni tutto cambia per non cambiare niente.
Ma che cazzo di mondo è questo? Se un imprenditore, un artigiano o chiunque altro non paga i suoi debiti viene subito dichiarato insolvibile e nessuno gli concederà 1 mese di stop per il pagamento dei debiti, anzi tutti si affretteranno a pignorare quel che si può, e bloccheranno qualsiasi credito.
Le banche godono di privilegi impressionanti, se falliscono, perché la gente a cui ha fatto credito non riesce più a pagare, vengono salvate con i soldi pubblici, mentre a quella gente che non può pagare il mutuo gli viene pignorato tutto.
Perchè, invece delle banche, non si può aiutare direttamente il primo anello in difficoltà, i licenziati per la crisi economica (rendendo possibile il pagamento dei debiti).
Si preferisce regalare soldi alle banche, tartassando ancora i poveri a cui le stesse banche poi sottraggono i pochi beni su cui può contare per vivere o per riprendersi. E' la schiavitù nascosta del 2000. Da millenni tutto cambia per non cambiare niente.
Il funzionario oscuro che faceva paura a Kohl
Ho incontrato questa mattina Nino Galloni, economista e direttore generale del Ministero del Lavoro, nel corso del workshop per la democrazia diretta organizzato dal partito umanista. Una ricostruzione storica, la sua, che parte dalla prima guerra mondiale, passa per la deindustrializzazione pesante di cui è stato testimone nelle stanze segrete, attraversa la crisi delle banche con i loro trilioni di dollari di titoli derivati e punta l'indice contro l'egemonia tedesca che scommette contro la capacità di ripagare il debito della Grecia. Quasi un'ora di lezione imperdibile per chi ambisce a ricostruire un altro tassello della storia di questa follia, durante la quale - tra le tante narrazioni - potrete ascoltare cose come questa, dal minuto 17:29 in poi.
venerdì 8 giugno 2012
Troppa igiene aumenta le infiammazioni
Essere troppo puliti fa male. L'eccessivo ricorso alle pratiche igieniche aumenta il pericolo di infiammazioni, secondo una ricerca della Northwestern University, negli Stati Uniti.
Stando ai dati, circa un terzo degli adulti d'oltreoceano mostra livelli cronici di proteina C-reattiva, una proteina che aiuta a combattere le malattie infettive, ma che espressa in maniera esagerata è associata ad alcune malattie croniche da infiammazione come la demenza, il diabete, le patologie cardiovascolari e quelle gastroenteriche.
Siria: reazioni online al recente massacro di al Qubair
Si susseguono online le reazioni al nuovo massacro di cittadini, scoperto due giorni fa nel cuore della Siria, nel villaggio di al Qubair, nella città di Hama. Mercoledì scorso il villaggio sunnita, abitato da poche decine di pastori e agricoltori, è stato prima bombardato per ore, e poi messo a ferro e fuoco dalle milizie filo-regime, causando almeno 78 morti, inclusi tanti bambini, e appena 5 sopravvisuti. L'ennesimo eccidio di Stato è stato condannato dalle Nazioni Unite e da diversi governi ma nessun passo concreto è stato preso, stante l'opposzione di Cina e Russia al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Ieri la delegazione ONU incaricata di verificare i fatti è stata bloccata da fuoco di artigliera nella zona, mentre oggi (venerdì 8 giugno pomeriggio) sembra che abbia potuto compiere la propria missione. Questa una raccolta di commenti e materiali che continuano a circolare online, in particolare sotto l'hashtag #NMSyria e #QubairMassacre su Twitter.
Ieri la delegazione ONU incaricata di verificare i fatti è stata bloccata da fuoco di artigliera nella zona, mentre oggi (venerdì 8 giugno pomeriggio) sembra che abbia potuto compiere la propria missione. Questa una raccolta di commenti e materiali che continuano a circolare online, in particolare sotto l'hashtag #NMSyria e #QubairMassacre su Twitter.
Sanita': Sicilia; ridotto il costo del personale
Ecco la vera riduzione dei costi in sanità! Senza aumenti contrattuali e tanti pensionamenti hanno comportato appena 100 milioni di risparmio sui costi del personale. Poco. L'aumento esponenziale dei consulenti esterni e l'assunzione di tanti dirigenti hanno ridotto notevolmente il risparmio.
La Sicilia e' passata nel bilancio della Sanita' da un disavanzo di 617 milioni di euro del 2007 a 27 milioni del consuntivo 2011. Il costo del personale si e' ridotto del 5,80% passando dai 2,883 miliardi di euro del 2007 ai 2,715 miliardi del 2011.
Mentre il costo per la farmaceutica convenzionata, in 4 anni, si e' ridotto di circa 150 milioni. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del ''Forum mediterraneo della sanità'' a Palermo (altro piccolo spreco per accontentare l'Assessore alla Salute siciliana).
La Sicilia e' passata nel bilancio della Sanita' da un disavanzo di 617 milioni di euro del 2007 a 27 milioni del consuntivo 2011. Il costo del personale si e' ridotto del 5,80% passando dai 2,883 miliardi di euro del 2007 ai 2,715 miliardi del 2011.
Mentre il costo per la farmaceutica convenzionata, in 4 anni, si e' ridotto di circa 150 milioni. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del ''Forum mediterraneo della sanità'' a Palermo (altro piccolo spreco per accontentare l'Assessore alla Salute siciliana).
La finta raccolta differenziata della Sicilia
E' stata presentata a Roma l'edizione 2012 del Rapporto Rifiuti Urbani dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). I dati, relativi al 2010, evidenziano in Italia un aumento della produzione dei rifiuti (circa 32.5 milioni di tonnellate, rispetto ai 32.1 dell'anno precedente e ai 28.4 del 1999) e un aumento della raccolta differenziata, passata dal 33.6 al 35.3 % (nel 2006 era al 25.8 %). Nello specifico il dato della raccolta differenziata è del 49 % al nord, del 27 % al centro e del 21 % al sud.
La Sicilia è l'ultima regione italiana per raccolta differenziata, con una percentuale del 9.41 %, lontana non solo dal 35 % di media nazionale.
In Sicilia la percentuale di raccolta differenziata raggiunge livelli insufficienti nella provincia di Trapani, dove si smaltisce il 26.70 % dei rifiuti. Percentuali bassissime in tutte le altre province siciliane: 12.93 ad Agrigento, 8.54 a Caltanissetta, 8.52 a Ragusa, 8.30 a Catania, 7.54 - come detto - a Messina, 6.81 a Palermo, 6.07 a Siracusa, 1.73 a Enna.
Ma in realtà dove finisce la raccolta differenziata?
A Messina nonostante la percentuale dichiarata del 6.81 % sembra che poi tutto finisca in discarica.... e Palermo, Catania, Siracusa ed Enna non hanno sorte diversa, è tutta una finta!
In Sicilia la percentuale di raccolta differenziata raggiunge livelli insufficienti nella provincia di Trapani, dove si smaltisce il 26.70 % dei rifiuti. Percentuali bassissime in tutte le altre province siciliane: 12.93 ad Agrigento, 8.54 a Caltanissetta, 8.52 a Ragusa, 8.30 a Catania, 7.54 - come detto - a Messina, 6.81 a Palermo, 6.07 a Siracusa, 1.73 a Enna.
Ma in realtà dove finisce la raccolta differenziata?
A Messina nonostante la percentuale dichiarata del 6.81 % sembra che poi tutto finisca in discarica.... e Palermo, Catania, Siracusa ed Enna non hanno sorte diversa, è tutta una finta!
giovedì 7 giugno 2012
La Bayer paga $142 milioni di risarcimento alle utilizzatrici americane di Yaz e Yasmin!
La Bayer AG ha dichiarato che sono aumentati a 142 milioni di dollari i patteggiamenti per le cause intentate negli Stati Uniti contro la linea di pillole anticoncezionali Yasmin in quanto sarebbe responsabile di emboli nelle donne.
La Bayer, la cui sede è a Leverkusen, Germania, ha chiuso 651 cause che accusavano le sue pillole Yasmin e Yaz di causare degli emboli, a volte fatali, che potevano portare ad infarti e ictus, come dichiara oggi la Compagnia agli azionisti nella Newsletter del primo quadrimestre. La Bayer dichiara di aver pagato142 milioni di Dollari in patteggiamenti, per una media di circa 218.000 Dollari a causa.
“Questa compagnia vuole evitare una possibile sentenza di pagamento di ingenti somme in queste cause sugli emboli" ha dichiarato in un'intervista telefonica Carl Tobias, che insegna legge di responsabilità civile per danno da prodotto alla University of Richmond in Virginia. “Le conciliazioni creano prevedibilità per quanto riguarda i costi di risoluzioni delle cause”. ...
La Bayer, la cui sede è a Leverkusen, Germania, ha chiuso 651 cause che accusavano le sue pillole Yasmin e Yaz di causare degli emboli, a volte fatali, che potevano portare ad infarti e ictus, come dichiara oggi la Compagnia agli azionisti nella Newsletter del primo quadrimestre. La Bayer dichiara di aver pagato142 milioni di Dollari in patteggiamenti, per una media di circa 218.000 Dollari a causa.
“Questa compagnia vuole evitare una possibile sentenza di pagamento di ingenti somme in queste cause sugli emboli" ha dichiarato in un'intervista telefonica Carl Tobias, che insegna legge di responsabilità civile per danno da prodotto alla University of Richmond in Virginia. “Le conciliazioni creano prevedibilità per quanto riguarda i costi di risoluzioni delle cause”. ...
2 milioni di euro a testa
Se pensate che Europa7, la televisione che aveva vinto la concessione per le frequenze nel 1999 e che per 10 anni non l'ha mai ottenute, debba prendersela solo con Berlusconi e il suo governo, vi sbagliate di grosso. Grandi responsabilità le ha anche il centro-sinistra, specialmente il ministro delle Comunicazioni del secondo Governo Prodi: Paolo Gentiloni. Perché in questa dittatura mediatica dove chi lecca i deretani giusti conduce il TG1, mentre altri si alternano tra Otto e Mezzo e il gruppo Bilderberg (ogni riferimento a Lilly Gruber è assolutamente casuale), a farne le spese sono stati i cittadini, privati di un'informazione equa e pluralista, bombardati dalla manipolazione costante di una politica trasversalmente connivente, e soprattutto depredati di un diritto fondamentale: quello di essere informati, sancito anche dal Trattato di Amsterdam.
La Marijuana non è meno dannosa della sigarette, i giovani non lo sanno
Marijuana sotto i riflettori: la British Lung Foundation (Blf), ha voluto mettere in evidenza i danni legati al consumo di questa sostanza, da alcuni ritenuta efficace a scopo terapeutico.
La dottoressa Shovelton, della Fondazione Britannica per la difesa dei Polmoni, ritiene necessario informare sui danni provocati dall’uso di questo tipo di droga, consumata da molti giovani.
“Lo spinello espone al rischio di tumore polmonare circa venti volte di più rispetto alla sigaretta di tabacco, perché viene aspirato due volte più in profondità rispetto a una sigaretta normale e dunque accelera eventuali processi tumorali”, spiega la dottoressa.
E’ bene dunque far capire che solo un uso controllato in medicina, con dosi precise, può essere considerato utile ed efficace per alcune terapie. Non deve assolutamente passare il messaggio che consumare marijuna non sia dannoso.
Conforta sapere che, come rivela lo studio della Blf, realizzato sulla base di un sondaggio su mille volontari, l’88% degli intervistati abbandona lo spinello dopo brevi periodi. Il problema però è che la maggior parte di essi ritiene che la marijuana faccia meno male delle sigarette.
“Non c’è nulla di più falso: lo spinello espone al rischio di tumore polmonare circa venti volte di più rispetto alla sigaretta di tabacco”, spiega la Shovelton. I ragazzi ne fanno un uso smodato, senza regole, ignorando i veri effetti collaterali di questa droga.
Vitadidonna
La dottoressa Shovelton, della Fondazione Britannica per la difesa dei Polmoni, ritiene necessario informare sui danni provocati dall’uso di questo tipo di droga, consumata da molti giovani.
“Lo spinello espone al rischio di tumore polmonare circa venti volte di più rispetto alla sigaretta di tabacco, perché viene aspirato due volte più in profondità rispetto a una sigaretta normale e dunque accelera eventuali processi tumorali”, spiega la dottoressa.
E’ bene dunque far capire che solo un uso controllato in medicina, con dosi precise, può essere considerato utile ed efficace per alcune terapie. Non deve assolutamente passare il messaggio che consumare marijuna non sia dannoso.
Conforta sapere che, come rivela lo studio della Blf, realizzato sulla base di un sondaggio su mille volontari, l’88% degli intervistati abbandona lo spinello dopo brevi periodi. Il problema però è che la maggior parte di essi ritiene che la marijuana faccia meno male delle sigarette.
“Non c’è nulla di più falso: lo spinello espone al rischio di tumore polmonare circa venti volte di più rispetto alla sigaretta di tabacco”, spiega la Shovelton. I ragazzi ne fanno un uso smodato, senza regole, ignorando i veri effetti collaterali di questa droga.
Vitadidonna
Dramma in Congo, un neonato su due sopravvive solo un giorno
Una mostra fotografica per illustrare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul dramma che vive quotidianamente il Congo, dove per mancanza di cure muore un neonato su due nel primo giorno di vita.
MESSINA: Svincoli, i soldi mancano ma si va avanti lo stesso
Quanto sia “spontanea” o “obbligata” la replica dell’impresa Ricciardello Costruzioni non è dato saperlo. Ma è evidente che si è cercato di disinnescare subito la miccia che avrebbe potuto avere ulteriori effetti deflagranti lungo il percorso del completamento degli svincoli Giostra-Annunziata. Breve antefatto. La ditta “Grandi Trasporti Srl”, denunciando il mancato pagamento delle forniture e la conseguente mancata corresponsione degli stipendi alle maestranze, martedì mattina ha annunciato l’abbandono del cantiere, con la smobilitazione delle gru finora messe a disposizione per conto della “Maeg”, un’altra delle società collegate al raggruppamento che si è aggiudicato l’appalto, la “Svincoli Messina Scarl” guidata dalla “Ricciardello”.
Il sindaco Buzzanca, appresa la notizia, ha chiesto lumi al responsabile dell’impresa, Giuseppe Ricciardello, e lo ha invitato a stilare un comunicato che chiarisse i termini della questione. La nota è arrivata a distanza di qualche ora. «Si precisa preliminarmente – comincia così la risposta di Ricciardello – che nessuna vertenza è in atto tra la nostra società e la “Grandi Trasporti Srl” che si è occupata, per conto della “Maeg Spa”, del nolo a caldo di alcune autogru. La società Ricciardello, infatti, ha subappaltato all’Ati “Maeg Spa-Campolo Spa” l’assemblaggio, il sollevamento e il montaggio dell’impalcato dei viadotti dello svincolo autostradale Giostra-Annunziata e quest’ultima, a sua volta, a integrazione dei propri mezzi, si è avvalsa, per il sollevamento, del nolo a caldo di alcune gru della “Grandi Trasporti Srl”. Si rileva, tra l’altro, che lo smontaggio della gru tralicciata di 400 tonnellate, approssimandosi l’ultimazione dei lavori, come comunicato dalla “Maeg”, si è reso necessario, al fine di consentire, come previsto, l’utilizzo di alcune autogru idonee per il completamento del varo dell’impalcato. Si precisa, infine, che la società Ricciardello Costruzioni, esecutrice dei lavori, nonostante i ritardi nei pagamenti da parte della committenza, ha regolarmente pagato gli operai e i fornitori e conferma, nel rispetto degli impegni assunti, il completamento dell’opera nei tempi previsti, rassicurando che i rapporti economico-finanziari tra l’Ati “Maeg-Campolo” e la “Grande Trasporti Srl” non influenzeranno il regolare svolgimento dei lavori». Una precisazione, quella di Ricciardello, che non può non far piacere, anche se restano i dubbi evidenziati dal comunicato precedente, quello firmato dalla “Grande Trasporti”. Semplici dinamiche di un complesso cantiere quale è quello degli svincoli? Ce lo auguriamo.
Così come è auspicio dell’intera cittadinanza che l’opera venga al più presto completata e resa fruibile. Ma nessuno ci venga a dire che si tratta di esagerazioni giornalistiche. Secondo gli annunci fatti in passato, gli svincoli avrebbero dovuto essere già in funzione dalla fine del 2010, poi dall’estate del 2011. Siamo a metà del 2012, aspettiamo e speriamo… Lucio D’Amico - GDS
Il sindaco Buzzanca, appresa la notizia, ha chiesto lumi al responsabile dell’impresa, Giuseppe Ricciardello, e lo ha invitato a stilare un comunicato che chiarisse i termini della questione. La nota è arrivata a distanza di qualche ora. «Si precisa preliminarmente – comincia così la risposta di Ricciardello – che nessuna vertenza è in atto tra la nostra società e la “Grandi Trasporti Srl” che si è occupata, per conto della “Maeg Spa”, del nolo a caldo di alcune autogru. La società Ricciardello, infatti, ha subappaltato all’Ati “Maeg Spa-Campolo Spa” l’assemblaggio, il sollevamento e il montaggio dell’impalcato dei viadotti dello svincolo autostradale Giostra-Annunziata e quest’ultima, a sua volta, a integrazione dei propri mezzi, si è avvalsa, per il sollevamento, del nolo a caldo di alcune gru della “Grandi Trasporti Srl”. Si rileva, tra l’altro, che lo smontaggio della gru tralicciata di 400 tonnellate, approssimandosi l’ultimazione dei lavori, come comunicato dalla “Maeg”, si è reso necessario, al fine di consentire, come previsto, l’utilizzo di alcune autogru idonee per il completamento del varo dell’impalcato. Si precisa, infine, che la società Ricciardello Costruzioni, esecutrice dei lavori, nonostante i ritardi nei pagamenti da parte della committenza, ha regolarmente pagato gli operai e i fornitori e conferma, nel rispetto degli impegni assunti, il completamento dell’opera nei tempi previsti, rassicurando che i rapporti economico-finanziari tra l’Ati “Maeg-Campolo” e la “Grande Trasporti Srl” non influenzeranno il regolare svolgimento dei lavori». Una precisazione, quella di Ricciardello, che non può non far piacere, anche se restano i dubbi evidenziati dal comunicato precedente, quello firmato dalla “Grande Trasporti”. Semplici dinamiche di un complesso cantiere quale è quello degli svincoli? Ce lo auguriamo.
Così come è auspicio dell’intera cittadinanza che l’opera venga al più presto completata e resa fruibile. Ma nessuno ci venga a dire che si tratta di esagerazioni giornalistiche. Secondo gli annunci fatti in passato, gli svincoli avrebbero dovuto essere già in funzione dalla fine del 2010, poi dall’estate del 2011. Siamo a metà del 2012, aspettiamo e speriamo… Lucio D’Amico - GDS
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